DON ANTONIO

lunedì 8 agosto 2011

OMELIA TERZA DOMENICA DI AVVENTO ANNO C

Il messaggio di questa domenica è un messaggio di gioia, è il lieto annuncio per la venuta del Signore”Rallegratevi  il Signore è vicino”. E mentre il mondo si affretta nei preparativi esteriori della festa, grande affare economico e consumistico, festa dei giocattoli e dei bambini, festa fatta più per i sogni e le illusioni che non per il ricordo della stalla di Betelemme, noi cristiani dobbiamo  preoccuparci della preparazione interiore e spirituale.
A questo ci richiamano le letture di oggi.

Il profeta Sofonia annuncia un messaggio di gioia:”gioisci figlia di Sion. esulta Israele”, Sofonia annuncia un messaggio di pace e di liberazione per i poveri, i miseri, gli oppressi. il messia  non è il messia re, un messia potente che arriva per instaurare  un regno di pace e giutizia con la forza e la violenza, ma il Messia umile e semplice  che nasce in una stalla,
un messia talmente povero  che entrera’  in Gerusalemme cavalcando un asino, messia perseguitato fin dalla nascita da Erode e che sarà adorato dalle persone semplici come i pastori.
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Nel vangelo compare la figura austera di Giovanni il Battista, che non parla della sua missione di precursore del Messia, o di battezzarore , ma ci descrive la figura e la missione di Gesù, il Messia atteso, la luce vera venuta per illuminare ogni uomo,Gesù è il consacrato di Dio da tanto tempo atteso e preannunciato dai profeti.

Giovanni annuncia :
1.come la conversione si deve tradurre in fatti concreti, in opere di giustizia e di carità. Non maltrattate, non estorcete, accontentatevi- parole annunciate  ai soldati e poi a tutto il popolo.
2.Non si deve confondere l’opera del Battista con la missione di Gesù, cioè del Messia.
Il Battesimo che Giovanni conferiva presso il Giordano era solo un battesimo di penirtenza e di conversione in vista ed in preparazione del Battesimo di Gesù che battezzera’ in Spirito Santo e fuoco, il fuoco dello Spirito che fonde e purifica.
Le parole dei due grandi profeti: di Sofonia e di Giovanni Battista sono una esortazione per noi per riconoscere il Messia e il Cristo nel nostro tempo, nella nostra storia, fra gli uomini del nostro mondo.
Allora si tratta di una preparzioine non ad un Natale di tanti secoli fa, ma alla venuta di Cristo nell’oggi.

Il Messia, il Cristo che desidera nascere nei nostri cuori è il Messia del quale ci parlano i vangeli, un messia che nasce nella povertà, che si fa piccolo per accogliere i piccoli ,i poveri e gli umili; un messia ben diverso e ben lontano dal babbo natale carico di doni o che scende fra i piccoli per dispensare luci alberi carichi di regali. Sono  invece i poveri  i privilegiati del Regno dei cieli.
Perché?
Perché i poveri, gli aflitti, i puri, i mansueti, i semplici sono le persone più disponibili ad accogliere il lieto annuncio del Natale di Dio, perché? Perche si riconmoscono creature di Dio, sanno di essere veri e poveri peccatori e bisognosi dell’aiuto e della salvezza che Cristo offre a tutti gli uomini che Egli ama.

I  ricchi invece   vivono di cose e per le cose, non sanno guardare oltre le cose,sono  gli autosufficienti, orgogliosi , i  sicuri di se, che poggiano la loro vita , il loro avvenire nella loro forza e nella forza delle loro cose , del loro dio denaro, che hanno solo fede nei loro talenti o
Viviamo questo ultimo periodo dell’Avvento nell’umiltà,nella semplicità, nell’ascolto della parola di Dio, nella meditazione delle Sacre Scritture, nella preghiera e nel reccoglimento.

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