DON ANTONIO

venerdì 19 agosto 2011

OMELIA DOMENICA CHE RICORDA LE NOZZE DI CANA





Oggi la Parola di Dio ci ha fatto conoscere il primo miracolo operato da Gesù alle nozze di Cana di Galilea. Si tratta del primo dei tre eventi epifanici di questo periodo liturgico:
1.l’epifania o manifestazione di Gesù Re e Signore ai magi che venivano da lontano,
2.la manifestazione di Gesù al popolo di Israele quando,al fiume Giordano, sente la Voce del Padre e vede lo Spirito Santo sotto forma di colomba,
3.la rivelazione di Gesù potente in parole e opere che compie il miracolo alle nozze di Cana. E’ Gesù che si manifesta al popolo di Israele e ad ogni uomo.
Ai lontani(si rivela magi), agli ebre (si manifesta ne Battesimo di Giovanni) e all’uomo ebreo e pagano( nelle nozze di Cana).
Si tratta di una rivelazione graduale, di una manifestazione che avviene poco a poco attraverso la parola e i miracoli che l’accompagnavano per guidare gli ebrei uditori ed anche i pagani a riconoscere in Lui il Messia atteso, il Salvatore, il Figlio di Dio.

Come premessa ribadiamo un concetto che è utile per comprendere sempre il vangelo di Giovanni: l’apostolo ed evangelista Giovanni parla sempre di un “ora”,afferma che l’ora di Gesù, l’ora nella quale Gesù si rivelerà al mondo intero è l’ora della Crocifissione e della Risurrezione, Gesù ripete spesso la parola “ora” : donna non è ancora giunta la mia ora, non è ancora arrivata la mia ora.
Oggi si compie Il primo miracolo di quest’ora, il primo atto di quel cammino che avrà il suo culmine sul Calvario e nella Pasqua: il miracolo dell’acqua mutata in vino.
“E i discepoli in seguito a questo miracolo credono. Gesù diede inizio ai suoi miracoli in Galilea, manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in Lui”. Questa fede iniziale dei discepoli avrà poi bisogno di ulteriori conferme, avrà bisogno di attraversare dubbi, crisi, avrà bisogno di segni e miracoli ancora più evidenti, ma soprattutto avrà bisogno del sostegno e della forza dello Spirito Santo nella Pentecoste.

Il profeta Isaia nella prima lettura attraverso simboli e immagini nuziali manifesta il grande amore di Dio per il suo popolo, per Gerusalemme e per i suoi abitanti. Il profeta vede nel ritorno dall’esilio la manifestazione dell’amore di Dio, un amore che non viene mai meno neppure quando il popolo risulta infedele e non corrisponde .
Non solo Isaia ma tutti profeti del Primo Testamento, citiamo specialmente il profeta Osea, hanno descritto il rapporto tra l’uomo e Dio in termini matrimoniali, nuziali.
Possiamo cogliere un legame tra la prima lettura e il brano evangelico delle nozze di cana.
Il miracolo è raccontato attraverso scene significative e che ci aiutano a riflettere.

1.Gesù prende parte alla festa di nozze con i suoi discepoli e con sua madre Maria. Notiamo subito l’intervento di Maria. Maria vuole coinvolgere il Figlio nelle difficoltà degli sposi e fa presente una necessità oggettiva: non hanno più vino. E’ una domanda che nasce dalla fede della madre in Cristo, Maria è certa che Gesù l’ascolterà, la esaudirà,
perché Lei sa chi è Gesù, perché chi pone la domanda è proprio la madre e poi la situazione : si trattava di un matrimonio: evento sacro istituito da Dio.

2.Consideriamo l’acqua trasformata in vino. Il vino coronamento di ogni pranzo di nozze e di ogni cena solenne, diventa il segno del Pane Eucaristico, sii noti che il vino trasformato dal miracolo è migliore del vino gustato prima.
Gesù porta il nuovo e il meglio. Quando viene Gesù, quando Gesù entra in noi porta una vera novità e produce una situazione migliore della precedente. Inoltre il vino non è solo buono, ma è anche abbondante: segno chiaro che l’era messianica è giunta, è terminata la prima alleanza , ora inizia la nuova e più completa alleanza.

Molti sono i riferimenti dell’evangelista Giovanni: le 6 giare che ricordano i 6 giorni della creazione quando furono portati a compimento il cielo e la terra ,ora si tratta di una nuova creazione in riferimento anche all’Eucaristia, un segno anticipatorio dell’Ultima Cena, quando il vino diventa il sangue stesso di Cristo: “Questo è il calice del mio sangue per la nuova ed eterna alleanza”. Anche il miracolo eucaristico si compie in una celebrazione, in un banchetto,in una festa, in una Cena e tutti possono mangiare e nutrirsi del Pane di Vita eterna e sperimentare quanto sia diverso e infinitamente migliore il vino. Questa è una verità che sempre sperimentano quelli che hanno fede.

3. La risposta di fede dei discepoli: i suoi discepoli cedettero in Lui.. In realtà i discepoli restano stupefatti e meravigliati dal miracolo, anche se non comprendono appieno che Gesù è il Messia atteso.

Quali insegnamenti per noi oggi?
Gesù chiede a noi una fede totale in Lui, una fede di donazione. Solo se trova in noi questa fede Lui può operare ancora prodigi e miracoli per intercessione di Maria, come è avvenuto a Cana.
Chiediamo a Gesù che aumenti la nostra fede per poter vedere, sperimentare come Lui opera anche oggi e anche oggi opera e trasforma, trasforma il nostro cuore.
Facciamo spazio a Cristo,apriamo le porte a Cristo. Molte volte Gesù trova ingombrato il nostro cuore, trova indaffarata la nostra vita, trova assenti e lontano i nostri pensieri e le nostre preghiere e allora non può compiere la sua opera e non può nemmeno essere riconosciuto
Se questo ci fosse impossibile chiediamo aiuto a Maria perché è Madre di Gesù e nostra Madre e può ancora intercedere per noi.

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