DON ANTONIO

mercoledì 24 agosto 2011

OMELIA DOMENICA V QUARESIMA ANNO B





Con questa domenica si chiude il tempo quaresimale e domenica prossima inizierà la Settimana Santa che commemora la passione, morte e risurrezione di Gesù. IL foglietto domenicale la definisce come la domenica della donna adultera, immagine dell’uomo infedele a Dio oppure immagine di quel cristiano fedele a Dio solo in apparenza, che si crede fedele a Dio solo perché fisicamente presente in Chiesa alla messa domenicale o perché passivamente obbedisce al comando di confessarsi e di far pasqua una volta all’anno . ll messaggio della liturgia della Parola di oggi è un messaggio paradossale, quasi incredibile per un certo perbenismo farisaico che nasce massificazione o dal seguire ciecamente quello che fanno gli altri e pensano tra se: il figlio che si è allontanato da casa ed ha sperperato tutta la sua parte di eredità non merita il perdono del padre , non parliamo poi della donna adultera nel Vangelo di oggi, che si meriterebbe la lapidazione e non il perdono.
La prima lettura tratta dal profeta Isaia fa parte di quella parte del libro profetico della Consolazione che ha lo scopo di dare speranza agli ebrei in esilio, ha lo scopo di annunciare al popolo in esilio in Babilonia un nuovo esodo, una nuova liberazione a somiglianza del primo esodo dalla schiavitù dell’Egitto.
Si tratta di una parola pronunciata dal profeta per infondere fiducia e speranza nei deportati in Babilonia. Non Solo qui nell’A.T. , e non solo nel libro di Isaia, si parla di una nuova liberazione a immagine della grande liberazione dalla schiavitù d’Egitto,abbiamo letto: “aprirò nel deserto una strada e immetterò fiumi nella steppa,” come al tempo del primo esodo e durante i 40 anni nel deserto quando il Signore con una colonna di fuoco e con una nuvola indicava la strada al popolo e ogni giorno lo nutriva con la manna e lo dissetava con acqua dalla roccia

Primo e secondo Esodo, il Battista nel deserto che predica e digiuna e Gesù tentato dal demonio nel deserto: il deserto è il tempo del combattimento tra il bene e il male, tra lo scoraggiamento e la speranza. Perché è nel cuore dell’uomo che avviene la grande battaglia tra bene e male, tra le tentazioni del maligno e la Parola del Signore, tra il fascino del male e del proibito e il sacrificio che sempre domanda la bontà e l’amore. Infatti se riflettiamo bene : è dal cuore dell’uomo- lo dice anche Gesù- che hanno origine i pensieri malvagi, i desideri cattivi, è nel cuore dell’uomo che nasce il peccato, e anche l’adultera prima di peccare materialmente ha peccato nel suo cuore, il comando di Gesù è: “chiunque avrà guardato un altra donna per desiderarla” per stare con lei , avrà peccato nel suo cuore.

E allora come il peccato trova la sua radice nel cuore dell’uomo , così anche la conversione deve radicarsi nel cuore, per essere un fatto profondo e permanente.
La conversione non è per sua stessa natura un fatto episodico, un fatto quaresimale , un fatto magari in rapporto alle circostanze: dolore, croce, vecchiaia ecc.
Nessuno può definirsi un convertito, il vero convertito a Gesù si vede dalle opere, dai fatti, dalla vita di ogni giorno.

Il brano del Vangelo è pieno di spunti per riflettere e meditare. Gli scribi conoscitori della legge di Mosè e i farisei scrupolosi osservanti dei comandamenti conducono a Gesù una donna sorpresa in flagrante adulterio. Quindi la sentenza del sinedrio era già scritta. Simili donne dovevano pagare il loro peccato con la lapidazione:la lapidazione consisteva che tutti dovevano gettare i sassi contro questa donna che aveva trasgredito la legge di Mose, fino a farla morire. In simili casi non c’erano attenuanti o possibilità di salvezza. Si rivolgono anche a Gesù solo per cogliere anche in Lui, che chiamavano rabbi, una chiara disobbedienza alla legge.
Ma ecco la novità, la verità , il lieto annuncio: Gesù distingue tra peccato e peccatore. Gesù non vuole e vorrà mai la morte del peccatore ma che si converta e viva, d’altra parte condanna il peccato, perché il peccato conduce alla morte, infatti dice alla donna:” va e d’ora i poi non peccare più”.

Per giungere alla vita dopo la morte del peccato, per arrivare alla Pasqua, per risorgere bisogna accogliere la parola del perdono. Ma Signore quale scelta hai fatto per salvarci? Era proprio necessaria? E Tu Signore l’hai scelta come Dio proprio in libertà, questa verità del perdono reciproco, dell’amare anche chi prima ci ha promesso amore e poi è stato infedele, dell’amore e del perdono incondizionati?
Questo messaggio evangelico è sublime e anche difficile da mettere in pratica, è un messaggio che promette risurrezione, gioia , pace ,pasqua, felicità e nello stesso tempo ci assicura per l’oggi il momento della prova, il momento della croce,il momento del ravvedimento..
.

Ripeto che umanamente, da un punto di vista logico tutto questo è assurdo e incomprensibile, non ci sono spiegazioni o significati logici, tanto più se pensiamo a Diom L’Essere per definizione Buono e Padre per tutti i suoi figli, e facciamo fatica a comprendere come anche certi cristiani hanno preferiti dimenticare questa pagina evangelica del perdono, hanno preferito chiudere gli occhi di fronte a questo mistero della misericordia infinita di Dio .
La fede in Cristo e quindi la certezza che Gesù non ci imbroglia, la fede in questo vangelo, in questa buona notizia si esprime in un sì, in un amen, all’amore di misericordia e compassione,in un sì a Colui che ha dato la vita per noi e ci ha condonato il nostro grande debito e continua sommessamente , ma con la potenza stessa di Dio, a garantirci perdono e vita eterna.

Nessun commento:

Posta un commento