DON ANTONIO

sabato 13 agosto 2011

OMELIA DOMENICA XXVIII ANNO B TEMPO ORDINARIO

Oggi le letture ci pongono di fronte al alcune scelte fondamentali che ogni cristiano è chiamato a compiere  nella sua vita,proprio per essere cristiano, per dare testimonianza alla fede che proclama, frequentando la  chiesa e recitando il” credo”. Il messaggio della Parola di Dio di questa domenica è lontano dalla mentalità del nostro tempo in gran parte  fondato sul potere del maligno, e sulla concupiscenza della carne e sulla superbia della vita.

La prima lettura è presa dal libro del Primo Testamento chiamato “Sapienza”.Davanti a Salomone ,re di Israele successore del re Davide, sfilano alcuni personaggi tipici, alcune immagini  del potere terreno: lo scettro del potere e del comando, l’oro e l’argento, la salute  , la bellezza e infine la luce. Tutte queste realtà belle e che tutti cercano, rivelano al tempo stesso il loro vuoto profondo, sono solo sabbia e fango se confrontate con la sapienza e con la prudenza. Dice Salomone: “al confronto della sapienza stimai un nulla la ricchezza”. E mentre i pagani, ieri come oggi, cercano la sapienza nella cultura, nella filosofia, nel potere,i giudei e anche noi spesso , come afferma San Paolo nelle sue lettere,affermiamo che la sapienza vera viene da Dio e sta nella legge che Dio ci ha donato, una legge di verità e di vita.
Voglio leggervi con precisione la parola di San Paolo: “dov’è il sapiente?dov’è mai il sottile ragionatore? Non ha forse Dio dimostrato stolta la sapienza di questo mondo? E mentre i giudei chiedono i miracoli e i pagani di allora- e io aggiungo i pagani  di oggi-cercano la sapienza, noi predichiamo Cristo crocifisso,scandalo per i giudei e stoltezza per i pagani, ma per coloro che sono chiamati noi predichiamo Cristo potenza di Dio e sapienza di Dio. Perché ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini”.

Il Vangelo di Gesù e ,non solo il brano letto oggi, ci fa vedere quanto sono lontani i discorsi, i ragionamenti e lo stile di vita di alcuni cristiani dai pagani di ogni tempo i quali fondano la loro vita, presente e avvenire, su una dimensione puramente materiale e terrena o anche semplicemente umana.
Il brano del’evangelista Marco ci aiuta a comprendere ancora meglio questo discorso sulla sapienza evangelica, infatti il brano ascoltato pone l’uomo di fronte alle ricchezze, ai beni, alle soddisfazioni  materiali.

Un uomo ricco ha desiderio di seguire Gesù, vuole diventare un suo discepolo. Gesù lo guarda e lo ama, si tratta infatti di una persona giusta, di una persona fedele alla legge, che ha sempre rispettato i comandamenti: non uccidere,non commettere adulterio, non rubare…
Gesù gli pone però una condizione per diventare suo discepolo e cioè il distacco dai suoi beni. “Una solo cosa ti manca. Va vendi quello che hai e dallo ai poveri e avrai un tesoro in cielo, poi, solo dopo vieni e seguimi”.
Purtroppo il giovane possedendo molti beni declina l’invito e se ne va via triste, Gesù  allora volge lo sguardo  attorno e dice ai suoi discepoli:” quanto difficilmente coloro che hanno ricchezze entreranno nel regno di Dio”.
Dobbiamo fare una premessa per non essere fraintesi . Gesù non parla mai contro i ricchi, Gesù non è contro la ricchezza o il denaro in se stessi, ma la sua parola invece  invita il cristiano, il discepolo,quindi  tutti poi alla totale disponibilità per il Regno e quindi esorta al distacco affettivo , reale e completo da tutto ciò che può ostacolare e impedire la totale donazione a Cristo.

La ricchezza, il denaro, in se stessi non sono cose cattive, ma lo diventano quando l’uomo fonda sulla ricchezza e sul denaro la sua vita, cioè quando l’uomo nella sua vita , nella sua esistenza fa  del denaro il suo dio, quando l’uomo si prostra  e si prostituisce al dio denaro, quando l’uomo fonda tutta la sua esistenza sulla casa e sul conto in banca, costruisce i suoi progetti e opere solo per accumulare beni su questa terra.
E’ questa la tentazione ricorrente che ci viene del demonio:è la tentazione di satana  a Gesù la terza tentazione, “Se ti prostri dinanzi a me , ti darò tutti i beni  che vedi”.

Questa parola del Vangelo  è rivolta  a ciascuno di noi personalmente, perché la ricchezza è prima di tutto un fatto affettivo: si possono possedere anche poche cose, ma avere il cuore posto in esse.
Non basta neppure decidersi per i poveri o essere dalla parte dei poveri, Gesù chiede a noi cristiani qualcosa  di più, e cioè che ciascuno di noi, proprio perché abbiamo  scelto di seguire  Gesù , Gesù ci chiede di farci VOLONTARIAMENTE poveri, per essere liberi di amare Dio sopra tutto e tutti e il prossimo come noi stessi.

Purtroppo la mentalità corrente, una mentalita’ pagana ha convinto l’uomo a credere, a convincersi, a fare l’atto  di professione idolatrica e cioè che le ricchezze sono il bene assoluto, anzi il primo e grande bene che areca felicità, benessere, tranquillità, garanzia contro gli imprevisti, cioè il toccasana  per tutti i  mali. E allora l’uomo convinto da questa evidente e illogica assurdità va alla ricerca del denaro anche  sopra alla vita stessa, sopra anche agli affetti, e cerca la tranquillita’ nel denaro, la bellezza nelle creature,in quelle creature  che il tempo inesorabilmente  sfiorirà,cerca l’appagamento  in quel potere che prima o poi viene meno o  gli sarà tolto.
Un uomo che si  chiude nell’egoismo  e nella cupidigia per avere sempre di più, per possedere sempre di più, per accumulare sempre di più  e in pari tempo è vittima di angoscia ed accumula inquietudine e noia del vivere.

Gesù ce lo aveva preannunciato: “ non accumulatevi tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consumano e ladri scassinano  e rubano” , dove il tempo usura e corrode, dove un terremoto o una catastrofe distruggono-, accumulatevi invece tesori nel cielo, dove nè tignola né ruggine consumano e dove non ci sono ladri, né tempo e ne calamità legate al tempo.
Quanto è serena una vita vissuta nella Provvidenza di un Dio che è Padre e che conosce ciò di cui abbiamo bisogno prima ancora che glielo chiediamo e le parole” chiedete e vi sara’ dato,cercate e troverete,bussate e vi sara’ aperto”.

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