DON ANTONIO

domenica 7 agosto 2011

OMELIA DOMENICA XV ANNO B TEMPO ORDINARIO

Statua della Madonna nella casa di soggiorno parrocchiale a Stoner

Meditazione sulla  Parola di Dio ascoltata oggi, perché solo la Parola di Dio è una parola potente ed efficace, una parola che seminata nel cuore porterà certamente frutto a suo tempo.

Amos profeta proclama la Parola di Dio a Betel: un luogo dove esisteva un santuario del re e che era meta di pellegrinaggi. Proprio in questo luogo il profeta denuncia apertamente e senza paura il peccato di allora che è anche un peccato di oggi cioè  l’ipocrisia,pratiche di pietà senza convinzione, devozioni solo esteriori, l’ingiustizia del re e l’avidità e l’egoismo di molti.  Subito si alza un falso profeta, un profeta obbediente al re e sempre pronto  a profetizzare quello che al  re piaceva sentire, il quale condanna Amos per due motivi:
di non aver nessun mandato per fare il profeta e di turbare l’ordine e soprattutto di turbare i sonni del re.
Eppure è vero. Ogniqualvolta l’uomo di Dio parla con franchezza, ogni qualvolta ad alta voce si grida la verità e si denunciano le ipocrisie e le falsità, subito si alza qualcuno a lamentarsi e protestare innocenza.

Ma la storia del profeta Amos non è isolata nella Bibbia, pensiamo al profeta Geremia che viene accusato e gettato in una cisterna dai suoi amici che si sentivano offesi , e poi l’esempio di Gesù, criticato, rifiutato e respinto dai  farisei, dai suoi compaesani,ricordiamo il vangelo di domenica scorsa.

Il brano evangelico ci ha parlato degli apostoli, cioè  di uomini chiamati da Dio e inviati a portare l’annuncio della buona notizia del Messia accompagnata dalle opere e dai miracoli. Gli apostoli sono inviati con la forza e lo Spirito di Dio, e devono annunciare il vangelo in piena libertà: non prendete nulla per il viaggio, né pane né bisaccia né denaro nella borsa. Perché? Perché gli apostoli devono andare senza il necessario per far fronte alle necessità  quotidiane e agli imprevisti?
Sono inviati ad annunciare il messaggio con verità e in integrità e quindi non devono  essere appesantiti dalle cose materiali, dalle preoccupazioni terrene e neppure devono avere delle sicurezze umane, perché l’unico sostegno è la Provvidenza del Padre e l’unica sicurezza  deve essere posta nel loro rabbi, Maestro.
Ora comprendiamo la preghiera del Padre nostro, la  preghiera dell’apostolo itinerante, Gesù dice ai suoi apostoli inviati, quando pregate dite “ Padre nostro…dacci oggi il pane quotidiano. Cioè il pane sufficiente per oggi, come una  traduzione letterale.

Gli apostoli inviati in umiltà e povertà potevano sperimentare l’efficacia della preghiera insegnata da Gesù. Questi uomini  di Dio sono inviati ad entrare nelle famiglie e a vivere di sola carità. In questo contesto si comprendono le parole di Gesù: “se in qualche luogo non vi accoglieranno e non vi ascolteranno e non vi faranno la carità, scuotete la polvere di sotto ai vostri piedi a testimonianza per loro” . Gesù afferma l’identità tra maestro e apostolo, tra colui che li manda e gli inviati.
Ecco il messaggio: si deve accogliere la parola dell’apostolo, perché è Parola di Gesù, si deve accogliere l’apostolo perché è come accogliere colui che l’ha inviato, come accogliere Gesù stesso.

Quali proposte per noi oggi? Talvolta nella chiesa si preoccupa  dell’avvenire, del futuro del cristianesimo e allora si fanno progetti e programmazioni, si definiscono metodi e scadenze e indicazioni di priorità ,quanti discorsi nei massmedia per ipotizzare il futuro della nostra religione. Oggi più che mai,nel tempo dell’informatica, della programmazione ,si vorrebbe trovare il metodo sicuro per garantire l’efficacia e la fruttuosità dell’apostolato, magari stabilendo anche uomini adatti per ogni luogo o situazione, stabilendo date e scadenze.
Tutto questo potrebbe anche essere cosa utile, ma a condizione di rispettare l’essenziale.
Qual è l’essenziale?
1. Fedeltà alla Parola autentica del Vangelo, 
2. il kerygma: un annuncio fermo del Vangelo nella precarietà e nella povertà.

1.Fedeltà a Cristo, verita’,  via e vita anche per gli uomini di oggi, , perché la sua parola non passerà in eterno. E la  parola da annunciare è la vita eterna, è la speranza,è l’amore a Dio. Annuncio ad ogni persona che incontriamo nel nostro cammino.
2.Questo annuncio deve essere  portato senza fare affidamento a calcoli o indicazioni umane,, la forza del messaggio  non dipende dalla propaganda o dalle nostre trovate umane, ma solo , solo e unicamente  dallo  Spirito di Dio lo rende efficace.

Ricordiamoci infine che la Parola del Vangelo urterà e sarà provocatoria per alcuni. Gesù è venuto fra la sua gente, è nato in un popolo da Lui scelto, eppure i suoi non lo hanno accolto- dice l’evangelista Giovanni:” la luce splende nelle tenebre ma le tenebre non l’hanno accolta”.
Tante volte la Parola di Dio è scomoda perché ci fa vedere il nostro peccato, ci chiama alla conversione, ci chiama alla verità e allora con la Parola si corre il rischio di rigettare  anche colui o cloro che l’annunciano o ce la propongono.
Non dimentichiamo  ancora la Parola di Gesù ai suoi discepoli:
“chi disprezza voi, disprezza me”.

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