DON ANTONIO

giovedì 25 agosto 2011

OMELIA PRIMA DOMENICA DI QUARESIMA ANNO C


Oggi è la prima domenica di quaresima, un tempo iniziato con mercoledì scorso: mercoledì delle ceneri e che si concluderà con la Settimana Santa. Il tempo della quaresima è considerato dalla Chiesa come un tempo importante per l’ascolto e la meditazione della Parola di Dio, per la conversione o cambiamento di vita e mentalità che si traduca anche in una confessione sacramentale, tempo importante per la preghiera personale e comunitaria, tempo importante ancora per la riconciliazione con il nostro prossimo, tempo infine importante per la carità e l’elemosina, ricordiamo la tradizionale colletta: un pane per amor di Dio.

I cristiani da sempre sanno che i giorni quaresimali sono un periodo favorevole per la diagnosi della propria vita interiore, per prendere coscienza del nostro peccato di fondo o come si dice oggi della nostra opzione fondamentale, cioè della nostra scelta prima: se per Dio o per l’uomo e il denaro.
Nel tempo quaresimale siamo tutti chiamati a questa verifica interiore, siamo chiamati a prendere una decisione per un cambiamento di stile di vita: cioè un passaggio dal materialismo alla spiritualità, dalla incredulità alla fede,è inoltre il tempo della Quaresima un tempo opportuno per la catechesi, per una purificazione interiore e spirituale, per rompere con la schiavitù del peccato che conduce alla morte, per riprendere i legami di pace e di amore con il nostro prossimo, lo abbiamo ascoltato domenica scorsa: amore al fratello, amore al nemico, amore fino al dono di se, ed è infine un tempo per il sacrificio e la rinuncia non in vista di una ascesi fine a stessa ma per amore,per la carità in unione a Cristo che ha sofferto ed è morto, innocente per noi.

La prima lettura è tratta dal secondo libro della Bibbia, il Deuteronomio. Una lettura che rivela l’incontro tra la parola di Dio e la preghiera del popolo. “Noi gridammo al Signore e il Signore ascoltò la nostra voce, il Signore vide la nostra umiliazione e ci fece uscire dall’Egitto”, Il Signore ci condusse, il Signore ci diede, il Signore ci ha donato. Il soggetto è sempre Dio. C’è perfetta intesa tra la preghiera del popolo e l’ascolto del Signore, tra la parola di Dio e la vita di Israele.
Quanto dissimile la nostra vita dove il soggetto è sempre l’uomo e Dio è posto ai margini della vita o invocato quando spunta l’impossibile.

Il brano evangelico di Luca ci presenta Gesù che è sospinto dallo Spirito nel deserto per 40 giorni( da cui viene la parola quaresima) prima di iniziare la sua missione pubblica, la missione di predicatore. In questi 40 giorni, Gesù nel deserto viene tentato dal maligno. Ha inizio nel deserto la lotta tra Cristo, vera luce e satana. Satana è l’avversario, lo spirito del male. Gesù resta fedele alla volontà del Padre, resta fedele alla sua missione di Messia, e non cede alle tentazioni- che l’evangelista Luca indica nel numero di tre: la tentazione del materialismo:”fa che questi sassi diventino pane” , la tentazione dell’idolatria: adorare mammona o adorare l’unico vero Dio, e la tentazione del messianismo facile:” buttati giù dal tempio e tutti ti crederanno”

Come sono attuali le tre tentazioni e come anche noi siamo possiamo esservi caduti. La tentazione del pane materiale che soddisfa tutte le esigenze. L’illusione che ha stordito l’uomo moderno che crede che di raggiungere la felicità nella completa soddisfazione dei bisogni materiali. Ma questo sarebbe possibile solo se l’uomo fosse soltanto un essere materiale. Eppure c’è ancora chi pensa che quando avrà quella determinata cosa:la casa,il benessere materiale avrà raggiunto la meta e sarà felice.
Ma la verità sta nella parola di Gesù:” l’uomo non vive solo di pane materiale”, l’uomo non è felice neppure se possedesse tutti i regni di questa terra. Ma si continua nella società a discutere sui temi economici, come fossero i temi dai quali dipende la salvezza del genere umano, si fanno guerre, ci commettono omicidi e ogni forma di violenze per annunciare che quello che vale di più è il denaro, è il possedere, è il possedere sempre di più.

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