DON ANTONIO

domenica 14 agosto 2011

Dal Trattato di Teologia Morale. 2.Le caratteristiche della speranza 3.Oggetto e motivo della speranza

2. Caratteristiche della speranza.

Le caratteristiche della speranza fluiscono dalla sua medesima essenza. Colui il quale cristianamente spera, si erge su di sé e si protende verso Dio, poggiando su Cristo. In questa erezione e protensione dell'anima, c'è il massimo sforzo ed il più virtuoso dinamismo; nel sostegno su cui fa leva c'è la più assoluta sicurezza. La speranza del membro credente di Cristo toglie alla vita ascetica quella stanchezza e quell'intorpidimento che paralizza e rende tanto facilmente gravoso lo sforzo ascetico. Le dà l'elasticità soprannaturale ed inesauribile della vita spirituale, la vita in Cristo.
Ma d'altra parte, mentre lo stimola incessantemente al cammino, fa sì che dalla vita ascetica sia escluso ogni senso di agitazione e di ansia. Il cristiano sa in chi ha posto fede: per questo egli spera sempre " contro ogni speranza " (109). Ciò non toglie però che egli possa e debba attendere alla sua salvezza " in timore e tremore " (110), cosciente come è della sua fragilità e della sua defettibilità. Anzi codesto timore completa la sicurezza, preservando immune la confidenza in Dio dalle menomazioni che la leggerezza e la imperfetta valutazione delle cose potrebbe arrecarle.

3. Oggetto e motivo della speranza.

Oggetto principale della speranza cristiana non sono i beni di quaggiù, " che la ruggine e la tignola consumano ed i ladri dissotterrano e rubano " (111), ma i tesori dell'eredità incorruttibile, e prima di tutto la beatitudine suprema nel possesso eterno di Dio (oggetto materiale primario). Conseguentemente la speranza cristiana si estende a tutti i mezzi necessari ai singoli, per raggiungere la stessa beatitudine (oggetto materiale secondario).
Sotto questo particolare aspetto anche i beni terreni possono cadere nell'orbita del suo raggio, ma solo nella misura e nel modo con cui Dio li ordina alla nostra salute.
In fondo è sempre Dio che stimola i nostri desideri ed alimenta la nostra attesa. Per elevarci tanto su di noi e protenderci verso di Lui, noi non possiamo far calcolo sulle nostre forze e sull'aiuto delle creature, ma dobbiamo necessariamente far leva su di Lui, sulla sua onnipotenza ausiliatrice e sulle divine promesse: solo cosi il desiderio, anziché piegare nella tristezza, diventa ardimentosa fiducia. Sono questi i motivi della nostra speranza, Per questo a base della speranza sta la fede, la fede nell'onnipotenza di Dio, nella sua volontà salvifica e nella sua indefettibile bontà. Non è la bontà per se stessa, come per la carità, ma è la bontà di Dio nei riguardi degli uomini, in quanto è causa della nostra beatitudine, in quanto il suo possesso e l'unione con Lui nel paradiso è insieme il compimento della nostra vita e la nostra massima beatitudine.
La virtù teologale della fede illumina dinanzi agli occhi del fedele questo fine supremo ed eccita in cuore l'aspirazione di conseguirlo ed insieme di avere i beni salvifici subordinati. Da questa aspirazione sgorga quella fiduciosa aspettativa del conseguimento reale e del fine ultimo della vita umana, che si basa sulle divine promesse e confida nella grazia. Ed è questa aspettazione, corroborata dalla fiducia, la vera essenza della speranza cristiana.
Essa presuppone il desiderio affettuoso dell'anima verso Dio, come Bene supremo, compimento della nostra beatitudine. E cosi l'amore diventa fattore imprescindibile e sostanziale della speranza. E come la fede si incontra in Cristo, così la nostra speranza culmina in Lui: Egli è la nostra speranza (112). In Lui Dio ha riassunto ed ha mantenuto tutte le sue promesse, svelando ed attuando il suo disegno salvifico. Se per tutti noi non ha risparmiato il suo Figliolo, come non ci dona ogni cosa con Lui? (113). Nel Cristo noi siamo stati salvati (114). La sua risurrezione è sicura garanzia della nostra. Uniti a Lui come membra al capo, noi siamo già in un certo senso nella gloria (115). L'incorporazione in Cristo è già l'inizio dell'attuazione beatificante di ogni speranza, poiché non c'è "  nessuna dannazione per coloro che sono in Cristo Gesù " (116). Chi crede in Lui ha già la vita eterna (117).

Nessun commento:

Posta un commento