DON ANTONIO

sabato 20 agosto 2011

OMELIA DOMENICA XIV ANNO C TEMPO ORDINARIO





Anche oggi il vangelo ci parla dell’apostolo, del missionario,
l’apostolo è l’uomo inviato in nome di Dio per annunciare la sua Parola.
Il brano evangelico parla di noi credenti cristiani che siamo nel mondo i testimoni del Vangelo, della buona notizia.
Al centro di tutto c’è la Parola di Dio, perché solo la Parola di Dio è una parola potente ed efficace, una parola che seminata nel cuore porta certamente frutto a suo tempo.

La prima lettura è del profeta Isaia, in un brano che annunci al popolo di Israele un tempo di consolazione e di prosperità dopo l’esilio e la schiavitù. Il profeta è l’uomo che annuncia la parola di Dio e Isaia conferma al popolo eletto il compimento delle promesse fatte da Dio a iniziare da Abramo.
Il profeta Isaia si presenta al popolo come un messaggero di pace, come un annunciatore di tempi migliori, tempi di consolazione e di prosperità. E in questo senso possiamo dire che Isaia anticipa il messaggio di Gesù che manda i 72 discepoli, due a due avanti a se per annunciare la buona notizia.

Il brano evangelico ci ha parlato dei 72 discepoli itineranti, cioè uomini di Dio chiamati da Lui e inviati a portare l’annuncio della buona notizia che è giunto il Messia,notizia accompagnata da opere e e miracoli. I 72 discepoli sono inviati con la forza che viene dallo Spirito di Dio, e hanno la missione di annunciare il vangelo in piena libertà dalle cose: “non prendete nulla per il viaggio: né pane né bisaccia né denaro nella borsa”.

Ora comprendiamo la preghiera del Padre nostro:la preghiera dell’apostolo itinerante, Gesù dice ai suoi apostoli inviati in povertà, quando pregate dite “ Padre nostro…dacci oggi il pane quotidiano”, il pane sufficiente per oggi come si legge nella traduzione letterale.

Gli apostoli inviati in umiltà e povertà potevano sperimentare la verità della preghiera insegnata da Gesù il Padre Nostro. Questi discepoli di Gesù sono inviati ad entrare nelle famiglie e a vivere della sola carità. In questo contesto si comprendono le parole di Gesù: “se in qualche luogo non vi accoglieranno e non vi ascolteranno e non vi faranno la carità, scuotete la polvere di sotto ai vostri piedi a testimonianza per loro” . Gesù afferma una identità tra il maestro Gesù e l’apostolo, tra colui che li manda e gli inviati.
Ecco il messaggio: si deve accogliere la parola dell’apostolo, perché Parola di Dio; si deve accogliere l’apostolo perché è come accogliere colui che l’ha inviato, come accogliere Gesù stesso.

Quali proposte per noi oggi? Alcuni anche cristiani sono preoccupati dell’avvenire del modo, sono preoccupati del futuro del cristianesimo specie considerando il tempo attuale e allora fanno progetti e programmazioni., Oggi più che mai anche i pastori,nel tempo della programmazione e dell’informatica , vorrebbero trovare il metodo sicuro per garantire l’efficacia e la fruttuosità dell’apostolato, magari stabilendo uomini giusti sul posto giusto con conferenze e lunghi dibattiti, scrivendo montagne di libri e fascicoli, determinando date e scadenze.
Tutto questo potrebbe anche essere cosa utile, ma a condizione di rispettare l’essenziale.

Qual è l’essenziale?
1. Fedeltà alla Parola autentica del Vangelo,letta e proclamata nella versione originale senza cavillose o soggettive interpretazioni e accomodamenti,
2.un annuncio,una proclamazione del kerygma nella precarietà e nella povertà della vita da parte degli annunciatori,pastori,maestri.



La cosa principale per una credibilità dell’annuncio è la fedeltà a Cristo che è la sola e unica verità, via e vita anche per gli uomini del nostro tempo . La parola da annunciare è la vita eterna, è la speranza,è l’amore del cuore di Dio verso ogni persona, annuncio ad ogni persona che incontriamo sul nostro cammino, annuncio particolare a coloro che ormai vivono nell’indifferenza e nell’apatia spirituale e sono senza ideali e senza una prospettiva oltre il dolore e la morte.
Questo annuncio come ho detto sopra deve essere portato senza fare affidamento a calcoli o indicazioni umane,, la forza del kerygma non dipende dalla propaganda o dalle nostre trovate ,dalle nostre novità e inventive umane e questo vale anche nel campo pstorale, ma solo , solo e unicamente dallo Spirito di Dio rende efficace l’annuncio .

Ricordiamoci ancora che la Parola del Vangelo annunciata integralmente urterà e sarà provocatoria per alcuni che si dicono cristiani magari solo per tradizione. Gesù è venuto fra la sua gente, è nato in un popolo da Lui scelto, eppure i suoi non lo hanno accolto- dice l’evangelista Giovanni: “la luce splende nelle tenebre ma le tenebre non l’hanno accolta”.
Tante volte la Parola di Dio è scomoda perché ci fa vedere con verità il nostro peccato, ci chiama a conversione e allora con la Parola si rigetta anche colui o coloro che l’annunciano o ce la propongono.
Non dimentichiamo ancora la Parola di Gesù:”chi disprezza voi, disprezza me

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