DON ANTONIO

venerdì 12 agosto 2011

OMELIA FUNEBRE PER FRISON ANTONIO

Ci ritroviamo qui in Chiesa raccolti in preghiera per dare il saluto cristiano al nostro fratello Antonio che,quasi improvvisamente, ha lasciato  questa terra per precederci nel Patria eterna. A pochi giorni dal suo onomastico , a 10 giorni circa dall’ultima  confessione e comunione nel primo venerdì del mese di giugno , confessione e comunione che per 10 annni ha sempre ricevuto nei primi venerdì del mese praticando  i  nove venerdì del mese fedele alle promesse  del Cuore di Gesù a Santa Margherita .
 Noi  ci ritroviamo come comunità cristiana per celebrare la nostra comune fede nella vita eterna,per celebrare la Pasqua che oggi si compie in Antonio ormai passato da questa terra,dalle tenebre della morte alla luce della vita. Siamo qui  raccolti per le esequie del nostro fratello,per una preghiera comune al Signore della vita ,in suffragio .
Proprio ieri sera al termine della recita del Santo Rosario si parlava della figura esemplare di Antonio, punto di riferimento assieme al alcuni altri anziani per tutto il paese di Stoner e la contrada dei Frisoni , per la sua fede, per la sua dirittura morale, per la saggezza e per la pratica religiosa.

Una parola di riflessione  sulle letture che abbiamo ascoltato,perchè si tratta di Parola di Dio, una Parola che certamente illumina la nostra vita e da coraggio nei momenti difficili,nel portare ogni giorno la propria croce,nel guardare con fede alle prove e alle sofferenze. Antonio non ha conosciuto il terrore dell’agonia lunga e dolorosa, ma è passato, o meglio è entrato improvvisamente nel sonno della pace eterna. In realtà gli ultimi anni sono stati una preparazione all’incontro con il Signore : mi confidava di non aver rancore con alcuno, di non aver risentimento per nessuno, preghiere poche, ma sempre mattina e sera.
Questo lo posso affermare perché glielo chiedevo sempre.
Antonio  uomo che pur nella fragilità della condizione umana si può definire  uomo giusto,e a lui si possono ben applicare le parole che troviamo alla fine del libro di Giobbe :
“poi Giobbe morì,vecchio e sazio di giorni”.
L'apostolo ed evangelista  Giovanni descrive la realtà di luce e di pace che ci attende dopo la morte o meglio, dopo il sonno della morte. La Vita in Paradiso  ove tanti nostri fratelli ,amici e conoscenti più o meno giovani e ora anche il nostro fratello ci attendono,una realta’ dove  non esistono più il  dolore e la precarietà,nè fame nè sete,nè arsura di sorta-abbiamo ascoltato-perchè Dio tergerà ogni lacrima dai loro occhi.Finisce il tempo della fragilità umana,il tempo del peccato con tutte le sue conseguenze.
                                                                                                          Antonio ha vissuto la vita con questa fede e in questa fede ha ricevuto il Sacramento della Sacra Unzione  e da quel giorno con la moglie si accostava sempre  anche la Comunione : marito e moglie,due persone,ma in realtà un cuor solo ed anima sola , lei aveva per lui ogni tipo di attenzione e lui chiedeva ad ogni istante la presenza di lei. Antonio ha sempre avuto venerazione per la Chiesa, un amore grande per la propria chiesa che aveva visto sorgere e quindi un amore  per il Signore che contraddistinto e contraddistingue una generazione di anziani, qui a Stoner, molti dei quali sono già passati alla vita eterna.
Più di ogni altra virrtù ricordiamo di Antonio:la vita semplice,la vita fatta di poche cose,una semplicità di vita e di comportamento e di linguaggio,che è segno di grandi virtù anche umane .

Come comprendiamo e abbiamo sempre rispettato il suo stile di vita, così dobbiamo anche pubblicamente sottolineare l'amore e l'assidua assistenza da parte ti tutti i suoi familiari.
Antonio non era mai solo, era sempre curato con tanta pazienza e amore.In primo luogo dalla moglie,ma in assenza della moglie, tutti si prendevano cura di Lui, prima veniva  Antonio e poi il lavoro nei campi, era sempre circondato da un immenso affetto anche dai nipoti. Quante cure e attenzioni per il nonno, veramente esempalre l’atteggiamento di tutta una  famiglia nei confronti di due anziani ,Antonio e la moglie,bisognosi davvero di tutto.
Questa è una occasioine buona che il Signore ci dona per chiederci:qual'è l'origine dell'inquietudine di tante persone e per cercare di imitare lo stile di vita di Antonio.
Questo nostro fratello Antonio ci lascia in eredità la sua semplicità umana,il rispetto per tutti,un grande amore per la famiglia e sono questi dei grandi valori  umani comuni nel tempo passato in modo speciale per le persone di montagna che devono superare tanti ostacoli, ma anche per l'oggi; Antonio ci lascia ancora in eredità la sua silenziosa testimonianza di fede cristiana.
Una morte nel Signore,una testimonianza di fede nella vita per tutti.              
Il nostro fratello Antonio ci lascia un messaggio che è molto attuale per tutti noi: il  messaggio delle Beatitudini, il brano del vangelo che è stato letto, : la vita ha senso se è in armonia e in pace con se stessi,con la natura e con il prossimo, se si vive ogni giorno come un dono ricevuto da Dio e come un dono da offrire ai fratelli,e mai come una nostra prerogativa o una nostra conquista.

Noi preghiamo tutti per lui in questa Eucaristia ,che anche Antonio interceda per noi,perchè ci insegni la felicita’ di una vita semplice e non complicata da tante preoccupazioni, una vita paziente che sopporta tutte le avversita’ che vengono anche dalla natura,una vita innamorata della famiglia e della propria casetta tra il silenzio della montagna, una vita servizievole nei confronti del prossimo specialmente i vicini di casa, una vita che si accontentava di poche cose e non era vittima di un progresso sfrenato,una vita di fede autentica tramandata da generazioni: davanti alla casa esisteva un capitello dove portava fiori e si recitava il Santo Rosario.
Antonio sia un esempio e uno stimolo per la nostra poca fede,voglia pregare per tutti noi,per i suoi figli,parenti e nipoti e per questa comunità di Stoner.

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