DON ANTONIO

lunedì 22 agosto 2011

OMELIA DOMENICA XVI ANNO C






Oggi la Parola di Dio è un’esortazione ad ascoltare prima la voce di Dio e a proclamarla con coraggio, con fermezza e senza paura perché si tratta della buona notizia, il vangelo di Gesù che è annuncio di vita e di pace per tutti gli uomini. Dopo l’annuncio vengono le istituzioni, i programmi, le cose pratiche da fare, Maria ha scelto la parte migliore. La parte migliore per alcuni cristiani è diventata oggi una parte dimenticata.

Dobbiamo accogliere questa parola di Dio, queste letture, non come parola di uomini, ma come è veramente Parola di Dio, Parola scritta sì da uomini ma sotto la guida, la dettatura dello Spirito Santo; una parola vera ed efficace che opera ciò che afferma e inoltre una Parola sempre viva ed attuale per noi.
Per questo si fa qualche istante di silenzio dopo la lettura della Parola, per questo si fa silenzio dopo la omelia, per questo facciamo ogni giorno un po’ di silenzio e di meditazione dopo il vangelo, anche se questi momenti per molti risultano pesanti.
Dopo il Concilio Vaticano II la Parola di Dio ha trovato il suo posto nella Liturgia, com’era ai tempi di Gesù nella sinagoga, e cioè al primo posto, la Parola viene portata in processione vediamo il Papa come innalza e benedice con l’Evangeliario,la parola viene celebrata e tutte le celebrazioni iniziano con l’ascolto delle Sacre Scritture, è un tempo riservato per la Parola e per il suo commento e la meditazione.

I tre uomini che appaiono ad Abramo e a Sara sono una bella notizia per i due anziani e senza figli, i tre uomini sono parola , un annuncio atteso da parte di Abramo e di Sara: fra un anno Sarà diventerà mamma di Isacco. Abramo e Sara ascoltano e si mettono a sedere con questi tre angeli e fanno un gesto di ospitalità nei loro confronti. Sara per un anno mediterà sulla parola a Lei annunciata da questi tre messaggeri, come Maria mamma di Gesù meditava e conservava nel suo cuore le cose che accadevano a suo figlio, come Maria sorella di Marta che si mette s sedere accanto a Gesù per ascoltare la sua Parola.

A noi sta di fronte una scelta o l’attività o la pura contemplazione, ma la cosa migliore di tutte sarebbe l’attività con la contemplazione. Compito e dovere primario di ogni cristiano è l’ascolto: metterci in ascolto del Signore che parla, metterci in ascolto della sua Parola oggi.
Nel Battesimo c’è il rito dell’Effatà che vuol dire apriti. Il celebrante tocca le orecchie e la bocca del battezzando e dice:”il Signore che fece udire i sordi e parlare i muti, ti conceda di udire presto la sua parola e di professare la fede a lode e gloria di Dio Padre”.
Dal rito Battesimale comprendiamo l’importanza di essere istruiti nella fede mediante l’ascolto della Parola di Dio e poi ad esprimere questa fede nella preghiera e nella vita.

Quanta fatica per alcuni oggi a stare un pò di tempo in chiesa da soli con Gesù, quanto ci è difficile un momento di silenzio, di riflessione e anche durante questi tempi così importanti il pensiero fugge lontano, e allora ci passano per la testa tante cose da fare dopo o che avremmo dovuto fare prima. La società contemporanea è troppo soffocata da rumori, da suoni, è tropo frastornata da luci, e da richiami del neo paganesimo o è troppo infossata nel materialismo per capire e per vivere il silenzio e l’ascolto della voce di Dio come un dono.
Gesù non condanna Marta , ma afferma a tutti noi che una è la cosa di cui c’è bisogno: ascoltare Gesù.In Israele la grande preghiera che si recita tre volte al giorno inizia con le parole: shemà ….ascolta. Marta assomiglia di più al nostro vivere e Gesù dice:” Marta, Marta tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose”. E’ l’agitazione di tanta gente oggi, non si trova quiete, non si trova pace, non si trova serenità perché le molte cose annebbiano la mente e il cuore e ci distolgono da Dio rendendoci inquieti e irrequieti. E’ venuto il tempo di rientrare in se stessi, di ritrovare la pace dello spirito, la tranquillità della coscienza, la gioia della preghiera che nasce dal cuore. Facciamo il proposito di partecipare a qualche corso di esercizi spirituali o almeno all’incontro di preghiera in parrocchia.

Nessun commento:

Posta un commento