DON ANTONIO

domenica 2 ottobre 2011

OMELIA DOMENICA V QUARESIMA ANNO A

Oggi è la domenica del cieco nato o meglio la domenica della fede,la domenica della luce della fede e quindi ,del perdono ,della pace. In queste domeniche di quaresima oltre al commento delle letture,oltre alle riflessioni sulla Parola di Dio della domenica, stiamo anche proponendo una catechesi per convertirci tutti ad un cristianesimo più coerente con il Vangelo, per essere cristiani più convinti e convincenti, bravi anche nelle parole e nei commenti, ma soprattutto buoni, cristiani veri, cristiani testimoni della pace e della gioia che solo seguendo Gesù si può ottenere e si può donare al prossimo.
Per chi vive chiuso nella propria cecità, o in una presunta fede,data per scontata, per chi è chiuso nel proprio egoismo, nel proprio individualismo, preoccupato solo di salvare la propria anima, quasi fossimo tutti delle isole o fosse tramontata la verità sul corpo mistico, per chi si accontenta della propria apatia spirituale , per chi si accontenta anche del buio interiore dell’anima con il quale convive, per coloro che vengono talvolta malvolentieri in Chiesa , per costoro Gesù è la pietra d’inciampo,Gesù ci dice: “o siete con me o siete contro di me” e il non essere con Gesù, il non essere tralcio legati alla vite si sperimenta nella propria interiorità: la sofferenza , il dolore e la morte, il non essere con Gesù vuol dire essere ciechi e mendicanti di qualcosa che possa sopire la sofferenza della cecità spirituale, e per tutta la vita si continua a mendicare luce .

E’ l’esperienza di chi vive nel peccato e vivere nel peccato vuol dire: vivere lontano da Dio, cioè lontano dalla Vita vera, lontano dalla Luce, lontano dall’amore. Il peccato è privazione di un bene,è la privazione di Beni necessari per la Vita soprannaturale ,ricordiamoci che solo Dio è il Bene assoluto e infinito. Abbiamo sentito nel vangelo che Gesù è la luce e può donarla al cieco fin dalla nascita, e Gesù dona al cieco nato con la luce degli occhi anche la luce dell’anima, gli fa il grande dono della fede “Tu credi nel Fglio dell’uomo?”. “La luce è venuta per il mondo , ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce”.

Nella prima lettura tratta dal libro di Samuele si afferma che Dio ha criteri di scelta e di giudizio delle persone ben diversi dai nostri. Dion non guarda le apparenze, ma Dio guarda il cuore, Dio non guarda quello che guarda l’uomo perchè Dio è dentro al cuore stesso. Il profeta deve ungere il re, uno sei sette figli di Jesse, ma Samuele non sceglie una persona tra i sette presentati dal padre, ma sceglie il più piccolo. La lettura lascia intravvedere una verità profonda e che ritroviamo in tutta la Bibbia: Dio rimane fedele alle promesse fatte agli antichi padri nonostante le infedeltà del popolo, Dio sceglie gli ultimi e i più deboli per compiere le opere più meravigliose,Dio si servirà anche di un re pagano come Ciro per realizzare il suo disegno di fedeltà e di amore e Ciro compirà la liberazione dei deportati e favorirà la ricostruzione del Tempio.
Gesù sceglie 12 poveri pescatori, Dio sceglie Maria, una povera donna del popolo come Madre.

San Paolo nella seconda lettura conferma questa parola evangelica: “noi morti per i peccati siamo stati salvati” non per le nostre capacità o il nostro volontarismo, non per intelligenza o per qualche opera degna di nota,non per l’accumulo di meriti, ma per grazia, per dono- ecco le testuali parole di San Paolo:” per grazia siete salvi mediante la fede”.
Dio gratuitamente ci ama, gratuitamente ci offre il perdono. Dice ancora Paolo: “siete salvi mediante la fede, e ciò non viene da voi, ma è dono gratuito di Dio, né viene dalle opere perché nessuno possa vantarsene”.

Importante e salutare questa parola:la salvezza è liberazione dal male del peccato che sempre conduce alla morte ,è partecipazione alla vita stessa di Dio,e ciò non viene dai nostri meriti acquisiti , e neppure si ottiene per le opere buone che sono dono di Dio, perché nessuno possa vantarsene. Quali sono ,fratelli, i nostri ideali e le nostre speranze,se coltiviamo ancora qualche speranza? A chi o a che cosa cerchiamo di adeguare i nostri comportamenti, la nostra morale? Di fronte ad una realtà contraddittoria, ad un mondo che si sta allontanando sempre più dal messaggio di pace che viene da Gesù, di fronte al dilagare dell’indifferenza a tutto, bene e male, di fronte ai tanti mali che preoccupano e tormentano, mali che hanno già o stanno inquinando l’individuo , l’intera società e il cosmo, noi a chi guardiamo? Chi è per me il Salvatore? O almeno crediamo noi che ci possa essere un Salvatore della tua vita?
Gesù è morte in croce per debellare il male e sconfiggere la morte.
L’immagine della croce,in un mondo che vorrebbe negare tutto ciò che ha sapore di sacrificio e di rinuncia, di oblazione ai fratelli,la croce o meglio il Crocifisso è segno non di morte ma di vita, non di oppressione ma di liberazione, non di catastrofe ma di Risurrezione, non del solo fallimento umano, ma della vita donata perché altri abbiano la vita in pienezza.
Questo ultimo tempo di quaresima sia l’occasione per riscoprire la gioia del perdono. Per incontrare Gesù via, luce, verità e riconciliazione , per cercare la pace con il nostro prossimo.
E se in Cristo noi troviamo la nostra luce, se in Cristo solo abbiamo fede allora saremo anche luce per gli altri: “risplenda la vostra luce davanti agli uomini”.

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