DON ANTONIO

venerdì 14 ottobre 2011

Omelia domenica XXI anno B

Anche il messaggio della Parola di questa domenica riguarda il Pane di Vita. Prima le folle rimangono perplesse di fronte alle parole di Gesù, non comprendono le parole sembrano parole assurde,impossibili,irreali:” Io sono il Pane vivo, Colui che mangia di me vivrà per sempre”.Gli scribi e i farisei che si scandalizzano di fronte a queste affermazioni di Gesù che urtano il modo di pensare comune: “chi mangia la mia carne e beve il mio sangue avrà la vita eterna”.
Ora anche gli apostoli sono sconcertati e molti discepoli si tirarono indietro e non andavano più con Gesù.
Credo che anche noi, se abbiamo ascoltato e meditato la Parola di Dio di queste domeniche non possiamo restare indifferenti. Gesù non ci propone una verità da vedere e da controllare,non ci assicura una bella vita su questa terra o beni materiali compiendo chissà quali opere, ma ci annuncia una buona notizia, ci garantisce una vita oltre il buio della morte, ci offre una risposta al desiderio innato nell’uomo di eternità e questo solo mangiando la Carne e bevendo Il Sangue,cioè nutrendosi di Cristo stesso.
I discepoli dicono: questo linguaggio è duro , chi può intenderlo?Ma non si tratta di un linguaggio incomprensibile, irrazionale, indecifrabile, il linguaggio è duro perché per essere accolto e capito ha bisogno della fede, di tanta fede, di una fede incondizionata in Gesù e nella sua Parola.

Certamente è un linguaggio duro anche per noi oggi così deboli nella fede e abituati a parole chiare ma soprattutto verificabili.Non crediamo ad ogni persona che ci racconta qualche stranezza, esigiamo prove e verifiche e controlli.
La parola di Gesù è chiara alla luce della fede: “io sono il pane di Vita e chi mangia il mio corpo e beve il mio sangue vivrà in eterno”.
Questa è una parola che noi non possiamo controllare con i sensi per vedere se è una parola vera, anche se ci sono nella storia grandi miracoli che confermano questa verità sull’Eucaristia; noi accettiamo questa parola perché crediamo in Gesù, perché abbiamo fede in Lui,nella sua Parola e nella sua promessa. Perché siamo certi che Gesù non può che rivelarci il nostro vero bene e non può annunciarci se non la verità.
Eppure esiste anche una controprova sul piano spirituale:
chi si accosta all’Eucaristia, chi si nutre di Gesù nella Santa Comunione,chi si abbevera a questa linfa vitale che è il Corpo e il Sangue del Signore, trova forza nelle difficoltà, trova un sostegno nella fatica,trova lo Spirito nei momenti difficili della prova,trova il viatico nel pellegrinaggio dell’esistenza, trova veramente la vita vera anche su questa terra. Ed allora comprendiamo come alcuni santi e sante si nutrissero solo di Eucaristia, allora comprendiamo come, chi si accosta alla Comunione, senta un disagio interiore a farne a meno,e non è un disagio psicologico o emotivo ma è una privazione di un Bene Soprannaturale che incide anche sul vivere umano.

La prima lettura ci parla dell’alleanza o meglio del rinnovo dell’alleanza di Dio con il suo popolo, e ci parla della fedeltà di Israele al suo Dio. Il popolo rispose e disse: “lungi da noi l’abbandonare il Signore per servire altri dei. Noi vogliamo servire il Signore perché Egli è il nostro Dio”.
In Sichem,ci ha raccontato il brano tratto del libro di Giosuè,viene rinnovata l’alleanza fra tutte le tribù di Giuda. Il popolo ebreo ritrova la fede nel suo Dio, perché ha sperimentato il suo amore:”grandi miracoli ha fatto davanti ai nostri occhi e ci ha protetti durante il viaggio e da tanti popoli”.

Nel Vangelo, Gesù senza usare precauzioni o parole suadenti chiede ai discepoli di riconfermare la fede in Lui,molti si tirarono indietro..disse allora Gesù: “forse anche voi volete andarvene?”. Gesù non ha paura di restare da solo, Gesù rimane fedele alla sua missione e lascia ad ognuno la libertà della scelta. Pietro a nome dei 12, sotto la guida dello Spirito Santo rispone: “Signore da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna, e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio”.

Noi siamo invitati oggi a rinnovare la nostra fede, la nostra fiducia nelle parole di Gesù. Gesù ci assicura la vita eterna e in cambio domanda la nostra fede in Lui,lasciandoci sempre la libertà della scelta,come già nell’Antico Testamento: Dt 30,15” Vedi, io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male”. Dice S.Agostino: “Dio deve essere tutto per te, se hai fame è pane per te, se hai sete è acqua per te”. Gesù fa a ciascuno di noi questa proposta e da noi richiede una scelta radicale, una opzione decisiva, senza compromessi: o crediamo in Lui che è Via, Verità e Vita per noi, che si è fatto nostro cibo e ci dona l’immortalità, oppure ce ne andiamo, ci allontaniamo, non siamo i suoi discepoli. “O siete con me o siete contro di me”.

L’uomo mloderno , oltre la superficialità di fronte al fatto religioso, oltre a tanta indifferenza di fronte ai Sacramenti specialmente all’Eucaristia non prendendo con la dovuta serietà e responsabilità le parole:”Chi mangia

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