DON ANTONIO

lunedì 17 ottobre 2011

Omelia domenica XXVI anno B

Oggi la parola di Dio ci invita ancora ad una verifica della coerenza con il Vangelo, con la Parola di Dio,una verifica per noi cristiani non solo di nome ma anche di fatto,cristiani non solo alla domenica o quando succedeono fatti dolorosi nella vita, ma in ogni momento: cristiani coerenti, cristiani veri,autentici. “Voi ,dice Gesù, siete la luce del mondo, il sale della terra”. Il cristiano che nella vita quotidiana scandalizza non operando il bene che dovrebbe compiere in nome della sua fede, non è coerente con il vangelo ascoltato oggi. Non bastano le parole nemmeno per farci credere cristiani, oggi per essere credibili occorrono i fatti, oggi si viene giudicati per la vita, per le opere e non per le affermazioni anche se belle e ad effetto. Un Padre della Chiesa affermava che la predica migliore è quella rivolta ai fedeli con le opere.
Gesù ci annuncia un regno dove contano solo le azioni reali e non le parole o i discorsi, non basta dire “Signore Signore, Signore” ma bisogna fare quello che Lui ci dice per sentirci dire: “meglio entrare nel regno di Dio con un occhio solo piuttosto che andare nell’infeno con due occhi” cioè con il peccato dello scandalo. Non si è perfetti davanti a Dio solo per alcune parole recitate,per la bella figura dinanzi al prossimo, per la modalità con la quale si parla o si opera.

La parola scandalo vuol dire inciampo, avviene quando una mette una pietra o un filo o un altro ostacolo per far cadere il prossimo. Gli scandali sono tutte le occasioni per far cadere in peccato una persona.
Il Signore smascheri la nostra presunta buona coscienza nella quale spesso ci illudiamo, dietro la quale ci rifugiamo, quando moltiplichiamo le dichiarazioni di principio: ma io sono cristiano, ma io sono un battezzato, ma io vivo onestamente, ma io qualche volta prego, ....non so proprio cosa il Signore richieda di più da me.
Il Signore non chiede di più,il Signore non guarda le apparenze o la quantità di opere buone compiute, ci chiede che quello che facciamo avvenga nella coerenza e nella sincerità, perché solo allora diventa testimonianza credibile.

San Giacomo ci parla di alcuni peccati gravissimi che sono scandalo e non possono coesistere con una vita cristiana:
1.La ricchezza che contrasta con chi muore senza pane quotidiano:
“ E ora a voi, ricchi: piangete e gridate per le sciagure che vi sovrastano!
Le vostre ricchezze sono imputridite,
le vostre vesti sono state divorate dalle tarme; il vostro oro e il vostro argento sono consumati dalla ruggine, la loro ruggine si leverà a testimonianza contro di voi e divorerà le vostre carni come un fuoco. Avete accumulato tesori per gli ultimi giorni!”.

2.La disonestà oggi è accettata come una furberia doverosa in questi tempi di individualismo,bisogna farsi furbi in questo mondo pur imbrogliando il nostro prossimo.
“Ecco, il salario da voi defraudato ai lavoratori che hanno mietuto le vostre terre grida; e le proteste dei mietitori sono giunte alle orecchie del Signore degli eserciti”.

3.La vita vissuta come edonismo e materialismo, vivere per i piaceri del corpo,vivere assecondando tutti gli istinti,vivere per soddisfare la parte materiale di noi stessi, dimenticando l’anima da salvare:
“avete gozzovigliato sulla terra e vi siete saziati di piaceri, vi siete ingrassati per il giorno della strage”.

4.Il peccato di chi uccide, di chi uccide il prossimo anche con la lingua, con le calunnie, arrivando talvolta a godere e ad augure l’altrui male,la sventura altrui “mors tua ,vita mea”,ecco la derisione e la condanna dell’uomo giusto:
“avete condannato e ucciso il giusto ed egli non può opporre resistenza”.
Tutti siamo solidali con il peccato di Adamo e tutti ne portiamo le dolorose conseguenze, così siamo tutti solidali con i peccati dell’umanità. Come i peccati delle precedenti generazioni lasciano una traccia storica di male per tutti gli uomini, così noi, con i nostri peccati, lasciamo l’eredità storica dei nostri peccati, almeno come traccia o cicatrice. Il male di tuttlo il mondo si ripercuote sull’individuo e il male della singola persona ricade sul mondo intero,per una solidarietà nell’essere,nell’esistere,nell’essere tutti figli di uno stesso Dio e tutto questo prima e oltre la verità del Corpo Mistico affermata nella Chiesa Cattolica.

Il brano del Vangelo ci esorta alla coerenza. Molte sono le occasioni di peccato e vengono citate: l’occhio, la mano, ma soprattutto il cuore dell’uomo.
Il bene può venire da tutti , anche dai pagani, e il male può dimorare anche nel cuore dei cristiani.
Giovanni gli disse: “Maestro, abbiamo visto uno che scacciava i demòni nel tuo nome e glielo abbiamo vietato, perché non era dei nostri.
Ma Gesù disse: Non glielo proibite, perché non c'è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito dopo possa parlare male di me”.
Gesù afferma un principio, una verità anche per noi,in verità vi dico: “i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio”.La distinzione tra i potenti e orgogliosi farisei, i sapienti rabbini che conoscevano la legge ed erano esigenti nel chiedere osservanza e i peccatori specie i pubblicani e le prostitute, sta in una sola cosa, ma la più importante, la fondamentale: la fede” hanno creduto” e quindi si sono messi in un cammino di conversione del cuore: “ voi invece-dice Gesù ai principi dei sacerdoti e agli anziani del popolo”non vi siete nemmeno pentiti per credere alla predicazione di Giovanni Battista”.

La nostra società è piena di brillanti parlatori incoerenti poi nella vita concreta. Quante parole persuasive e ben studiate,le sentiamo e vediamo per TV o per radio o leggiamo sui giornali, quante parole accompagnate da promesse,da dichiarazioni solenni e da impegni pubblici. Talvolta anche noi siamo affascinati dalle parole, ci lasciamo trasportare dalle parole.
Facciano tanti segni e diciamo tante parole, facciamo anche solenni professioni di fede, ci assumimamo a parole tanti impegni: impegni ben precisi come nel Battesimo,quando abbiamo rinunciato al mondo e al maligno, come nel matrimonio quando abbiamo promesso e giurato fedeltà davanti a testimoni e alla Chiesa...
Quante parole, purtroppo tante volte parole vuote e che non hanno un seguito poi nella vita.
E’ questa incoerenza che è scandalo per il quale alcuni si sono allontanati dalla Chiesa e altri non vogliono entrarvi ed è proprio su questo terreno che deve svolgersi la nuova evangelizzazione perché i cristiani dinanzi al mondo intero,oggi un mondo refrattario alllo spirituale e al religioso,siano autentici e coerenti testimoni di Gesù e del Vangelo.

Fatti dei nostri giorni: dietro l’immagine di persone all’apparenza onestissime, dai discorsi saggi , quasi evangelici,( alludiamo a certi politici) è apparsa in contraddizione un altra vita, sono venuti alla luce imbrogli e falsità, furti e disonestà.
Gesù continua a ripeterci: “tu, pur vedendo queste cose, pur ascoltando questo vangelo,non ti sei nemmeno pentito per credere a Cristo nella verità e nella sincerità della vita”.

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