DON ANTONIO

giovedì 20 ottobre 2011

Omelia II domanica di Pasqua anno B

Stiamo vivendo il tempo pasquale,queste non si chiamano domeniche dopo la pasqua ma domeniche di Pasqua. La comunità cristiana in ogni domenica s’incontra con il Risorto, fa memoria della risurrezione, riceve il dono della pace e dello Spirito, ma soprattutto riceve la linfa vitale della Comunione.
La Domenica è il giorno santo per i cristiani, giorno di riposo per il corpo e giorno della preghiera comunitaria e anche luogo dell’incontro fraterno, momento per accrescere la fede e la gioia. Per alcuni tutte le feste sono uguali, le letture si assomigliano tutte, non se ne parli poi delle omelie ,perché è vero molte omelie sono ripetitive come sono ripetitive anche certe preghiere mnemoniche.
In questo tempo pasquale molte letture sono tratte dagli Atti degli apostoli che raccontano la vita della prima comunità cristiana unita dallo Spirito Santo, unita dalla stessa fede nel Signore risorto e unita nella preghiera e nella comunione dei beni.Si tratta di una vera famiglia, di una vera comunità dove al primo posto c’è l’amore e la fratellanza. Con grande forza, con coraggio e senza paura i primi cristiani rendevano testimonianza della risurrezione. Al centro di tutto c’è la forza dello Spirito Santo: dono caratteristico e specifico del Signore Risorto,( nella pentecoste viene donato in pienezza).

Il messaggio di questa domenica, come è scritto anche nel foglietto, è un messaggio che riguarda ancora la fede, ma non la fede in astratto ma la mia fede tradotta nella vita. Il brano del vangelo vuole proprio rafforzare la nostra fede, vuole rassicurare tutti noi nella verità della risurrezione: Gesù non è un fantasma, non è un illusione collettiva, non è il sogno messianico reso vitale dal desiderio, non è la creazione dell’ignoranza e della suggestione popolare, no , no Gesù è veramente Risorto storicamente non solo nella fede, è il medesimo Gesù che fu inchiodato sulla Croce e mostra a Tommaso che non crede le mani e il costato, i segni del glorioso martirio. E’ il Gesù Risorto parla, mangia, benedice,Gesù che tutti possono vedere e toccare, anche se in una dimensione completamente diversa dalla precedente, perché ora non può più morire, ora è entrato nella vita dei santi, dello Spirito.

Gli apostoli, i discepoli subito non comprendono la realtà del Corpo Risorto di Gesù, subito fanno fatica a credere ai loro occhi, subito dubitano, pensano ad un fantasma, qualcuno pensa che si tratti di una invenzione delle donne, Tommaso ritiene che si tratti di un abbaglio generale, i due discepoli che stavano andando ad Emmaus ritengono Gesù come un pellegrino qualsiasi giunto a Gerusalemme per le feste pasquali e amaramente esprimono la loro delusione:speravamo che fosse lui il Messia..solo alla fine del viaggio lo riconoscono! E lo riconoscono nel gesto messianico ed eucaristico dello spezzare il pane.
Tommaso è il simbolo dell’uomo che ha difficoltà a credere, è l’immagine di tante persone che oggi più che un tempo dubitano, sono vacillanti nella fede, hanno cristi e non riescono ad uscire dalle tenebre del dubbio:Cristo Risorto è una verità anche storica?. Ed è proprio questa crisi nella fede,una crisi interiore e personale, che trascina con sé anche una certa indifferenza per la vita religiosa, per le pratiche di pietà, per le preghiere e porta come conseguenza ad un progressivo deterioramento della vita morale.
Ricordiamoci che la fede è sempre un dono di Dio, e nello stesso tempo la fede è una scelta, un atto di coraggio di chi si abbandona alla parola di Dio. Oggi per molte persone, per tanti giovani il grande interrogativo non è la Chiesa, non sono i preti o i sacramenti, ma l’interrogativo che l’uomo continua a porsi e continua ad ingigantirsi giorno per giorno e che provoca inquietudine, angoscia, che sta conducendo lentamente tante persone alla disperazione ,è proprio e solo l’interrogativo della fede. Le domande più frequenti riguardano i misteri principali della fede,riguardano la presenza del male nel mondo e l’esistenza di un Dio Buono e Amore, e poi riguardano la storicità dei racconti evangelici che riguardano Cristo e la Beata Vergine Maria. L’uomo non deve rifiutare ,ostacolare la luce e lo spirito che viene da Dio che è interiore ,dentro il nostro cuore e ci aiuta ad accogliere anche Parole e fatti che non sono in sé evidenti o dimostrabili fisicamente,ma ci aiuta ad accogliere la Buona Notizia di un Dio che è Padre,misericordia e Provvidenza. Abbiamo anche una conferma della Risurrezione di Gesù nella vita e nella testimonianza di tanti Santi e martiri,abbiamo conferma della vitalità del cristianesimo e della Chiesa nei duemila anni di storia.Noi siamo certi,crediamo che,come Cristo è Risorto anche con il suo Corpo,anche noi risorgeremo:
1Cor 15,20 Ora, invece, Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti.
Oggi purtroppo si ha quasi paura di fidarsi di Dio e ci si fida maggiormente del vuoto e del nulla,e non si vuole ammettere che Dio è più grande di tutti i nostri ragionamenti, che Dio oltrepassa tutti i nostri modi di pensare, le nostre ideologie, le nostre filosofie. Dobbiamo invece accogliere una verità: Dio non è un estraneo all’uomo,lontano e incurante dell’uomo,ma il Dio nel quale crediamo è un Dio che si rivela, che si è fatto uomo come noi e per noi è morto e risorto.

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