DON ANTONIO

lunedì 10 ottobre 2011

Omelia domenica XIII anno B

Il messaggio di questa domenica lo ricaviamo dal vangelo: ascoltiamo le parole di Gesù:
non temere, continua solo ad avere fede.
Sono tre verbi e tre argomenti:non temere,continua,e persevera nella fede. I mioracoli della guarigione di una donna ammalata e la risurrezione di una bambina sono opera della fede e della parola potente di Gesù
La fede è non è una virtù come di solito si intendono le virtù:ma la fede coinvolge tutta l’esistenza di una persona,la fede è vita,e permea totalmente la persona nei pensieri, negli affetti e nelle azioni.
La fede è un incontro personale con il Dio vivente, non con un Dio astratto, è l’incontro vitale con Dio che è Padre e Provvidenza, che ci ama e ci protegge non solo quando tutto è calmo,sereno e tranquillo, ma anche e specialmente quando viene il la malattia e la morte. E’ un Dio che ci ama, più quanto facciamo noi con noi stessi , infatti per noi, peccatori è morto in croce per darci la risurrezione e la vita. Noi abbiamo fede non nel Dio della ragione , non a quel “Supremo” che quasi istintivamente ne percepiamo l’esistenza,non a un Dio immaginato e rappresntato secondo le nostre categorie mentali,ma il Dio nel quale crediamo è il Dio che si è rivelato nelle Sacre Sacritture o meglio che si è rivelato nella persona di Gesù,il Figlio di Dio,il Dio incarnato in Gesù di Nazareth che ha vissuto 33 anni in Palestina e che ha oncluso la sua vita con la morte in croce.

Ai grandi interrogativi di tutti i tempi, di fronte all’interrogativo inquietante dell’uomo moderno. presupponendo che l’uomo si interroghi ancora qualche volta o in qualche circostanza anche se molti preferiscono vivere alla giornata senza tanto pensare o interrogarsi sul senso della vita, sul significato della morte specie quando avviene all’improvviso , se finisce proprio tutto con la morte, ecco la proposta della fede.
La risposta agli interrogativi e ai drammi della vita è una risposta di fede: Dio è infinito e Onnipotente e l’uomo deve accettare la sua finitudine, la sua piccolezza, il suo non comprendere appieno il tutto e il perchè , l’uomo deve accettare i suoi “limiti” spaziali,temporali e razionali “fin qui giungerai e non oltre..”
Una risposta al male quando viene provocato da altri, ci viene da tutte le pagine della Bibbia, da Abele giusto ucciso dal fratello Caino fino a Gesù tradito e venduto a morte da uno suoi amici, dall’apostolo Giuda, fino all’ultimo martire che ci sarà sulla faccia della terra, sempre ci saranno giusti e innocenti che saliranno per primi sul calvario. Voi direte che non è giusto il modo di agire del Signore?
Così ragionano gli stolti perché ritengono che tutto sia risolvibile su questo mondo,che non ci sia altra vita che questa, che non ci sia altro paradiso che su questa terra.

Un risposta alla prima domanda ci viene dal vangelo di oggi, dove Gesù appare l’onnipotente e il signore anche della vita e della morte, della salute e della malattia, e della natura e si rivela come il Padre che si prende cura di tutti i suoi figli anche di quelli che per noi sono i lontani o i diversi.

La donna ammalata, il padre, le folle,I discepoli lanciano un grido di aiuto, chiedono l’intervento della potenza miracolosa di Gesù: Gesù che possa guarire, Gesù che io riabbia la vita, che mia figlia non muoia ,è una bambina…è questo il grido, l’urlo di una umanità sofferente, il lamento di uomini e donne provati da atroci dolori e grandi tragedie, ma tu Dio, se sei buono e giusto perché permetti la sofferenza di tante persone anche degli innocenti, perché permetti il dolore e la morte di tanti tuoi figli? Non t’importa che moriamo?
Gesù allora compie in via eccezionale il miracolo per la fede della donna inferma e per la fede del padre.
La nostra fede non deve essere occasionale, magari rapportata a talune situazioni di pericolo o di paura.Non si ricorre a Dio solo nel momento della difficoltà o quando arriva il dolore o la malattia.
L’uomo di fede si abbandona Dio completamente,anche se non compie il miracolo, perché sa che nessuna difficoltà, che nessun male può venire da Dio, Infinito Bene e Padre di infinita bontà.

Ricordiamoci che il Signore è presente in noi, opera in noi , ma è anche il Signore nascosto e che si manifesta all’uomo credente e più aumenta la fede e maggiore diventa la percezione del nostro essere ,vivere e operare in Lui.
Una fede davvero convinta non arriva mai a sospettare o a dubitare che Dio possa non intervenire, che Dio possa essersi allontanato dalla nostra storia, una fede autentica, matura e provata lascia a Dio la scelta del tempo e del “come” intervenire nella nostra esistenza .Ma Dio interviene sempre e per tutti con la sua Provvidenza ma non come pretendiamo noi,noi non abbiamo diritti o meriti da accampare perché Dio debba sempre e comunque ascoltare quello che noi chiediamo. A noi spetta il dovere di adorare Dio il Signore e di ringraziarlo e invocare lo Spirito Santo perché ci aiuti a comprendere quello che il Signore vuole da noim a capire i suoi disegni nella nostra storia e umilmente chiedere perdono e pietà.

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