DON ANTONIO

martedì 11 ottobre 2011

Il Cristiano, chiamato alla croce ,Il Cristianesimo nella sequela di Gesù crocifisso e risorto di Dott. C. Miglietta

Il cristiano, chiamato alla sequela di Gesu' crocifisso e risorto
Nel Cristianesimo non c'è la mistica della sofferenza: il dolore quasi masochista, il desiderio della sofferenza e della morte sono frutti di mentalità distorte, e non sono compatibili con l'imitazione di Cristo. Il dolore è dolore, la sofferenza è sofferenza: è follia interpretarli diversamente o mistificarli. Però è la condizione esistenziale del discepolo che comporta la sofferenza: il Venerdì Santo è tappa obbligata per giungere alla Domenica di Pasqua.
Il Cristiano, chiamato alla Croce
Ogni cristiano trova quindi nella sua vita la sua porzione di dolore; non è preservato, perchè discepolo di Cristo, dalla sua parte di patimenti e dall'esperienza della morte.

1.Chiamati a fare obbedienza

La sofferenza fa parte della vita del discepolo anzitutto perchè egli è creatura umana, e quindi soggetto alla limitazione e alla finitudine. Sull'esempio del Figlio, che si è fatto uomo fino in fondo, il cristiano deve fare anch'egli obbedienza a Dio, accettando la malattia e la morte come facenti parte del piano creazionale divino: quel progetto, misterioso e difficile da accogliere, che prevede che l'uomo, come abbiamo visto nei precedenti articoli, per essere altro da Colui che è infinito, illimitato e immortale, e potersi perciò con Lui autonomamente relazionare nell'Amore, sia invece finito, limitato, mortale. Ma il credente è colui che sa che Dio non può che avere per lui pensieri di bontà: e la sua fede nell'Altissimo trova la massima espressione nell'accettare che, nel dono della vita umana, sia compreso anche il tempo della sofferenza e della malattia. E' un'obbedienza dura, per nulla (Gb 1,9): ma è il s", l'amen a cui siamo chiamati nel rispondere all'amore di Dio. Per questo il discepolo segue le orme del Cristo: a lui unito nel mistero di una morte accolta come voluta da Dio, può così partecipare alla gloria immensa della sua resurrezione: "Partecipiamo alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria. Io ritengo, infatti, che le sofferenze del momento presente non sono paragonabili alla gloria futura che dovrà essere rivelata in noi (Rm 8,17-18); Dio..., dopo una breve sofferenza vi confermerà e vi renderà forti e saldi (1 Pt 5,10); E' necessario attraversare molte tribolazioni per entrare nel regno di Dio. (At 14,22).

2.Chiamati a testimoniare il Cristo
C'è un secondo motivo per cui il discepolo è chiamato anch'egli alla croce: i cristiani saranno perseguitati con ogni mezzo per causa di Cristo (Mt 5,11), come furono prima perseguitati i profeti (Mt 5,12; At 7,52): perchè un discepolo non è da più del maestro, nè un servo da più del suo padrone (Mt 10,24; Gv 15,20-21).

3.Perseguitati come Gesù
Il messaggio di Gesù, messaggio di vita e di speranza, di giustizia e di amore, di uguaglianza e di fraternità si è scontrato con violenza contro le potenze di questo mondo, contro la logica dei ricchi e degli oppressori, e Gesù è stato perciò crocifisso: analogamente, il discepolo che segue il suo Maestro troverà l'opposizione del mondo: Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poichè invece non siete del mondo, ma io vi ho scelti dal mondo, per questo il mondo vi odia. (Gv 15,18-19).

4.Prendere la propria croce
Ecco perchè il credente, per essere fedele alla sua chiamata, deve prendere la sua croce e seguire il Signore: Se qualcuno vuole venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perchè chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà (Mt 16,24-25). Il discepolo deve sforzarsi di entrare per la porta stretta..., l'angusta via che conduce alla vita (Mt 7,13-14).

5.Soffrire per il nome di Gesù
Chi segue quindi il Cristo, e vive nella sua logica, come il Maestro non solo non è esonerato dalla sofferenza, ma spesso è perseguitato con accanimento dalle forze del male: Poichè dunque Cristo soffrì nella carne, anche voi armatevi degli stessi sentimenti (1 Pt 4,1); Il Signore disse: Io mostrerò (a Paolo) quanto dovrà soffrire per il mio nome (At 9,15-16); A voi è stata concessa la grazia non solo di credere in Cristo, ma anche di soffrire per lui, sostenendo la stessa lotta che mi avete veduto sostenere, afferma Paolo (Fil 1,29-30); Abbondano le sofferenze di Cristo in noi (2 Cor 1,5); Difatti io porto le stigmate di Gesù nel mio corpo (Gal 6,17); A causa (del vangelo) io soffro fino a portare le catene come un malfattore" (2 Tm 2,9); Mi compiaccio delle mie infermità, negli oltraggi, nelle necessità, nelle angosce, nelle persecuzioni sofferte per Cristo (2 Cor 12,10; cfr 11, 23-33); Siamo infatti tribolati da ogni parte..., sconvolti..., perseguitati..., colpiti..., portando sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù, perchè anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo. Sempre, infatti, noi che siamo vivi, veniamo esposti alla morte a causa di Gesù, perchè anche la vita di Gesù si manifesti nella nostra carne mortale (2 Cor 4,8-11); Voi infatti, fratelli, siete diventati imitatori delle Chiese di Dio in Gesù Cristo..., perchè avete sofferto anche voi da parte dei vostri connazionali come loro da parte dei Giudei, i quali hanno perfino messo a morte il Signore Gesù e i profeti e hanno perseguitato anche noi (1 Ts 2,14-15); Possiamo gloriarci di voi nelle Chiese di Dio, per la vostra fermezza e per la vostra fede in tutte le persecuzioni e tribolazioni che sopportate.... Dio... vi proclamerà degni di quel regno di Dio, per il quale ora soffrite (2 Ts 1,4-5); Soffri anche tu insieme con me per il vangelo, aiutato dalla forza di Dio (2 Tm 1,8); Insieme con me prendi anche tu la tua parte di sofferenze, come un buon soldato di Gesù Cristo (2 Tm 2,3); Sappi sopportare le sofferenze (2 Tm 4,5). Pietro aggiunge: E' una grazia per chi conosce Dio subire afflizioni, soffrendo ingiustamente; che gloria infatti sarebbe sopportare il castigo se avete mancato? Ma se facendo il bene sopporterete con pazienza le sofferenze, ciò sarà gradito davanti a Dio. A questo infatti siete stati chiamati, poichè anche Cristo patì per voi, lasciandovi un esempio, perchè ne seguiate le orme (1 Pt 2,19-21); Se anche doveste soffrire per la giustizia, beati voi! (1 Pt 3,14); Se uno soffre come cristiano, non arrossisca; glorifichi anzi Dio per questo nome... Quelli che soffrono secondo il volere di Dio, si mettano nelle mani del Creatore fedele e continuino a fare il bene (1 Pt 4,16.19).
Come Gesù, quindi, il credente accetterà tutta la dimensione di finitezza della vita umana, e anche il mistero delle nefaste conseguenza della cattiveria dell'uomo, certo però che nel Signore il limite creaturale è stato superato, e il male vinto per sempre.

http://www.cidimu.it/home/art.asp?spec=sen&id=2924

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