DON ANTONIO

domenica 4 settembre 2011

OMELIA DOMENICA XVIII ANNO A

Gesù vede che c’è da sfamare una moltitudine di persone e Gesù ha compassione . Il pane che Gesù moltiplica è l’immagine dell’amore di un Dio Provvidenza, è l’immagine di quell’amore che è il vero cibo per costruire la nuova umanità che Gesù ci indica nel Vangelo. Un pane che viene spezzato e condiviso nella carità, nella fraternità e che deve aprire al dialogo, che deve aprire mani e cuore ai fratelli, che deve spingere al servizio,è una parola di Dio che ci esorta alla fiducia in Dio Padre, che è Provvidenza per tutti i suoi figli , che ci esorta a confidare nella sua bontà, nella sua potenza e nella sua compassione ed è allo stesso tempo un pane che ci richiama al dovere della condivisione..
Gesù moltiplica i pani, li spezza e invita a condividerli :”spezzo i pani, li diede ai discepoli e i discepoli li distribuirono alla folla”. Gesù invita i discepoli a donare.” Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”.

1.Il cibo che alimenta davvero l’esistenza umana si chiama amore, superamento dell’egoismo : cosa sono due pani e cinque pesci per una moltitudine di persone?
2.Il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci ci richiama al miracolo dell’Eucaristia
3.Chi è per noi questo cibo che ci alimenta nel deserto e nei sentieri anche difficili della vita ?

Nella lettera di S. Paolo il messaggio che l’apostolo ci propone è in relazione con il miracolo del
vangelo :l’amore è il vero nutrimento dell’esistenza,
un amore anche verso il nemico e un amore che perdona settanta volte sette,cioè sempre; l’amore è vero cibo e che può sfamare la fame e la sete dell’uomo come dice San Paolo:” che ci separerà dall ‘amore di Cristo ? Forse la tribolazione, forse l’angoscia, forse la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada ?
nulla potrà mai separarci dall’amore di Cristo”.
Questo miracolo ci richiama da vicino l’Eucaristia. L’Eucaristia è l’alimento per i cristiani, è il vero cibo per la nostra anima, nutrimento che gratuitamente il Signore ci ha donato per la nostra vita terrena come caparra e garanzia di immortalità. Medicina per i momenti difficili dello spirito e viatico cioè compagno di viaggio verso la vita eterna.
L’Eucaristia è inoltre il cibo della condivisione, della fraternità, della famiglia, anche chi riceve una briciola di Pane Eucaristico riceve il Signore nella totalità. Riflettiamo sul fatto che tutti noi cristiani ci nutriamo dello stesso Cibo, di Gesù e quindi formiamo un corpo inscindibile, perché in noi tutti vive lo stesso Gesù.
Questa verità ha una implicazione concrete , un appello alla fraternità, all’amore reciproco, al rifiuto di ogni forma di egoismo,quell’egoismo che ci porta a dire :” Signore ho solo 5 pani, ho appena ,solo il sufficiente, ho solo quello che basta per me, sono pani che non posso spartire o condividere perché mi servono anche per domani...”

Qual’’ è il cibo che ci sazia veramente?
Mi richiamo alla prima lettura del profeta Isaia che scrive a un popolo deportato in Babilonia e che conosceva tutti gli stenti : dalla fame alla prigionia, e annuncia un tempo di abbondanza e gratuità per tutti :”o voi tutti assetati venite all’acqua...”
si capisce che il profeta non parla di cose materiali ma del rinnovo dell’alleanza, “Stabilirò per voi una alleanza eterna, i favori assicurati a Davide”.
Il profeta ci mette in guardia contro la tentazione di pensare che il pane materiale sia sufficiente per saziare la fame dell’uomo. “Perché spendere denaro per ciò che non è pane, il vostro patrimonio per ciò che non sazia”.?
E’ una tentazione facile e attuale.


E’ la tentazione di Satana a Gesù : fa che questi sassi diventino pane.
E Gesù che conosce meglio di noi la natura umana e la nostra sensibilità e i nostri istinti dice : “non di solo pane vive l’uomo”. In un tempo ormai, speriamo passato, andava di moda un cristianesimo sociale, che riteneva che tutti i problemi dell’uomo e dell’umanità fossero riconducibili al pane materiale, e risolti questi problemi materiali l’uomo avrebbe avuto un benessere da paradiso terrestre. E allora ecco la folle corsa al benessere materiale e nel sottofondo una condanna blasfema per un Dio che ha fatto un mondo così male e non moltiplica più i pani come allora in Palestina.
L’uomo che negli anni e decenni scorsi così ragionava e nella sua fantasia aveva progettato per il futuro una epoca di felicità sulla terra, un tempo di pace per tutti, aveva riposto tutta la sua fede e la sua speranza nelle cose sensibili e materiali, si è ritrovato oggi nella insoddisfazione più profonda, nella noia, in un diffuso malessere, in una crisi radicale dell’esistenza e non riesce più a risolvere gli enigmi più profondi e connaturali all’essere umano :il perché del dolore, della sofferenza specie la sofferenza di bambini, di innocenti, della vita che sembra una fatalità.
E’ l’uomo è precipitato nel baratro dell’illusione, affascinato ed accecato dai miraggi che le cose materiali sembrano apportare e poi lasciano il vuoto, l’amarezza .

“Perché spendete denaro perciò che non è pane, il vostro patrimonio per ciò che non sazia”, perché spendere la vita immersi e imprigionati nelle cose, perché spendere e passare il tempo cercando un pane materiale invece di quel Pane che può sfamare la fame di infinita felicità del cuore dell’uomo; in realtà cose, beni e persone né possono né potranno mai soddisfare appieno la sete di infinito del cuore dell’uomo .



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