DON ANTONIO

venerdì 30 settembre 2011

OMELIA DOMENICA XXVIX ANNO A

Una parola sulle letture ascoltate. Nella prima lettura il profeta Isaia ci ha parlato delle vie provvidenziali del Signore. Il profeta vede in Ciro,re dei Persiani, lo strumento della potenza e della misericordia di Dio nei confronti del suo popolo. Il popolo ebreo nel 538 viene liberato dalla schiavitù e dall’esilio babilonese per opera di Ciro. Dio realizza i suoi progetti anche attraverso avvenimenti impensabili e imprevedibili. Questo brano del profeta Isaia vuol farci comprendere che Dio è il Signore della storia e del tempo, e che la storia
e gli avvenimenti sono al servizio di Dio; Dio non è indifferente o estraneo alla nostra vita anche personale, perché Lui è sempre nostro Padre e sempre e per tutti è Provvidenza, perché è Lui che dirige e guida tutta la nostra storia e la nostra vita, anche quando gli uomini vogliono costruire lontano da Dio o senza Dio, anche quando operano nel peccato e non interessa né il vangelo né l’eternità.

Il Vangelo riporta un altra disputa di Gesù con i farisei, L’evangelista Matteo, come abbiamo avuto modo di ripetere spesso nelle prediche riporta molti insegnamenti di Gesù, attraverso un contesto di disputa, di discussione con i farisei:i farisei erano una setta molto ligia e scrupolosa nell’osservanza esteriore della legge. La disputa riguarda il pagamento delle imposte all’autorità romana: “è lecito oppure no pagare il tributo a Cesare?”.
Tutti conosciamo la risposta di Gesù. Non bisogna confondere l’ambito religioso con quello civile,la religione non è a servizio dello stato e neppure il contrario. Questa questione attuale ai tempi di Gesù, divenne attuale anche al tempo delle prime comunità cristiane, quando la stato-impero romano minacciava la stessa esistenza del cristianesimo, attuale anche ai nostri giorni perché esistono stati che non permettono ancora la libertà religiosa.
Qual’è il messaggio per noi?

Il compito non facile per il cristiano:vivere nel mondo ma sempre con lo sguardo fisso ai beni eterni, impegno attivo e concreto nel reale, con onestà, con coerenza, con verità , ma animato dai valori eterni, dai valori spirituali. Il cristiano che non si sottrae ai doveri di cittadino, con responsabilità e con giustizia, e al tempo stesso non viene meno ai doveri verso la sua religione, verso Dio e la sua Chiesa.

Ora una breve riflessione sulla giornata missionaria mondiale; lo scopo di questa giornata è innanzitutto sensibilizzare i cristiani sulla missionarietà della Chiesa. Tutta la Chiesa è per sua stessa natura missionaria:
“andate in tutto il mondo e annunciate il vangelo a tutte le creature”, questo è il mandato di Gesù a tutti noi suoi discepoli
Ogni cristiano ha come compito primario, ovunque si trovi e in qualunque momento,ha come dovere primario: portare la buona notizia di Gesù che è il Salvatore dell’uomo. Per ogni uomo il cristiano è chiamato ad essere missionario, cioè colui che da speranza , che da non solo una mano, ma il cuore, che aiuta il cieco a vedere, il paralitico ad alzarsi, il morto a vivere.

Quanti anche oggi,sacerdoti, religiosi, suore,laici stanno annunciando la verità di Gesù, e molte volte fino al sacrificio della stessa vita, attraverso difficoltà di ogni genere, ostacoli, incomprensioni e ostilità.
Quanti ambienti refrattari a Dio, quanti per principio rifiutano la mano, non vogliono né credere né pensare che altri possano donare il loro cuore solo per amore, quanti voltafaccia e ingratitudini, quante dicerie e pretesti. Il missionario proprio attraverso queste difficoltà e tradimenti, trova la pace e la forza di Cristo per evangelizzare.
Il missionario si mette a servizio di tanti fratelli che vivono anche nella povertà economica e intellettuale,quante volte il missionario annuncia la libertà da certi sfruttamenti, da oppressioni politiche e militari o da schiavitù economiche. Quanti missionari , alcuni li ricordiamo come martiri, a costo della vita si sono schierati dalla parte dei poveri, dei bambini che muoiono di fame e di malattia, degli ultimi, degli sfruttati,in nome di Cristo.
Annunciando Cristo in mezzo a questa gente hanno portato e stanno portando vita. Aiutiamoli con la nostra preghiera, con la nostra vita di coerenza qui nel nostro ambiente, aiutiamoli con la nostra solidarietà. Noi facciamo la nostra parte di missionari qui,in questo paese.
Chiediamoci quanto il nostro essere cristiani incide nella vita e nell’ambiente nel quale viviamo!
La moglie cristiana riesce portare Cristo al marito? E il padre fa gustare ai figli la gioia di essere cristiano? E il giovane cristiano riesce ad annunciare l’amore di Gesù ai suoi amici? Non aspettiamoci che la nuova evangelizzazione venga dall’alto,che siano i vescovi o i sacerdoti i soli a portare l’annuncio di Gesù. Ogni cristiano proprio in forza del suo Battesimo ha ricevuto da Dio e dalla Chiesa la missione di evangelizzatore con la parola e con l’esempio.

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