DON ANTONIO

giovedì 15 settembre 2011

OMELIA DOMENICA XI ANNO A

Oggi la chiesa attraverso le letture ci aiuta a riflettere sulla “missione”, sulla missione del popolo di Israele tra gli popoli d’oriente ,popolo d’Israele come speciale proprietà del Signore e la missione degli apostoli. E oggi non possiamo non ricordare Sant’Antonio missionario e specialmente grande predicatore del Vangelo, con le sue omelie e con i miracoli. S.Antonio fa parte dei santi popolari che il popolo venera in modo speciale: quanti capitelli e e statue devozionali che si ritrovano nelle strade e nei sentieri per invitare i passanti ad una preghiera,anche qui tra i monti di Stoner.

Nella prima lettura dell’Esodo il Signore parla al popolo ebreo sfiduciato e scoraggiato, Il popolo ebreo teme di essere stato abbandonato da Dio. Solo pochi rimangono fedeli e radicati nella speranza e fedeli alle promesse. “Voi stessi avete visto ciò che io ho fatto all'Egitto e come ho sollevato voi su ali di aquile e vi ho fatti venire fino a me.
Ora, se vorrete ascoltare la mia voce e custodirete la mia alleanza, voi sarete per me la proprietà tra tutti i popoli, perché mia è tutta la terra
Voi sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione santa”. Il popolo ebreo è una speciale proprietà del Signore che ha scelto questo popolo per incarnarsi, tra gli ebrei scelse la madre e tra gli ebrei scelse gli apostoli, come abbiamo sentito nel vangelo. E di questo popolo ebreo così travagliato sopravviverà un resto, un piccolo resto, un piccolo gruppo che ritornerà dall’esilio,dalla prigionia e ricostruirà il tempio.

Questo modo di operare di Dio lo ritroviamo in tutte le pagine della Sacra Scrittura.
Il Signore sceglie,predilige la povertà e l’umiltà. E’ dalla sconfitta della croce che viene a noi la vittoria sul peccato e sulla morte.
E’ questo l’operare di Dio, oggi come allora, nelle pagine della Bibbia come nella vita della Chiesa: chi sono i santi? Sono uomini che alla luce del mondo di allora e di oggi, sono rivestiti di povertà, di debolezza, di impotenza, pensiamo a S.Francesco, S.Antonio che oggi ricordiamo come maestro e predicatore, fedele Signore fino a desiderare la morte come missionario e spinto dalla forza dello Spirito per la conversione degli uomini con la sua parola, con l’esempio, con una vita carità e di povertà .

E’ questo il messaggio del cristianesimo, la buona notizia di Gesù per il mondo: “se non vi convertirete e non diventerete come i bambini non entrerete nel regno dei cieli”. Ma questa è anche la strada della missionarietà, dell’evangelizzazione, perché il Regno di Dio si diffonda e germogli è necessario percorrere la via opposta al trionfalismo, e cioè è necessario che tutta la Chiesa percorra la via del nascondimento e della povertà, lo abbiamo sentito nel vangelo, “predicate, guarite, gratuitamente date”.

Parola questa è rivolta anche a noi. Talvolta siamo delusi e perplessi, perché pensavano che in breve tempo tutto il mondo sarebbe diventato cristiano,si sarebbe convertito alla buona notizia del Vangelo, credevano subito dopo il concilio degli anni 70 che ci sarebbe stata una primavera della Chiesa e speravamo anche noi nel progresso e nella tecnica.
Invece questa conversione in massa al cristianesimo non c’è stata, anzi si assiste alla defezione degli stessi cristiani. Si assiste a cristiani con una fede superficiale,se si può ancora chiamare “fede”, cristiani che pensando di adeguarsi ai tempi moderni e con tutta indifferenza si prostrano fronte al dio di questo mondo: denaro, potere, consumismo e a queste divinità fanno affidamento.

La Chiesa è “Inviata da Dio alle genti per essere sacramento universale di salvezza", la Chiesa, per le esigenze più profonde della sua cattolicità e obbedendo all'ordine del suo fondatore, si sforza di annunciare il Vangelo a tutti gli uomini»( Conc. Ecum. Vat. II, Ad gentes, 7) “Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” ( Mt 28,19-20 ). Ecco l’origine della della missione. Da sempre la Chiesa ha tratto l'obbligo e la forza del suo slancio missionario dall' amore di Dio per tutti gli uomini: “poiché l'amore di Cristo ci spinge. . . “ ( 2Cor 5,14 ) (Cf Conc. Ecum. Vat. II, Apostolicam actuositatem, 6; Giovanni Paolo II, Lett. enc. Redemptoris missio, 11).

Infatti Dio “vuole che tutti gli uomini siano salvati e arrivino alla conoscenza della verità” ( 1Tm 2,4 ). Dio vuole la salvezza di tutti gli uomini attraverso la conoscenza della verità. La salvezza si trova nella verità. Coloro che obbediscono alla mozione dello Spirito Santo di verità sono già sul cammino della salvezza; ma la Chiesa, alla quale questa verità è stata affidata, deve andare incontro al desiderio dell’uomo di luce deve offrire ad ogni uomo la vera speranza. Proprio perché crede al disegno universale di salvezza, la Chiesa deve essere missionaria.


Poveri noi se non comprendiamo questo messaggio, perché daremo valore solo al risultato di un azione e non alla sua intrinseca efficacia. La buona notizia per noi è paradossale, ma è l’autentica notizia che ci dona vita e salvezza, la nostra vittoria sta nella sconfitta, la nostra grandezza nella povertà, nell’afflizione la gioia, e proprio nella croce ritroviamo la via della risurrezione e nella morte ritroveremo l’immortalità.
Ma tutto questo non viene da noi ma è dono di Dio, come è suo dono l’accettare per fede la stoltezza di questa parola, ovviamente respinta dai potenti e dai sapienti di questo mondo.
“Se il Signore non costruisce la casa invano faticano i costruttori, se il Signore non custodisce la città invano veglia il custode”.

Questa la parola che testimoniò S.Antonio con il coraggio e la sua donazione al prossimo, questa la parola di vita per quale ancora oggi , come al tempo delle persecuzioni romane, cristiani nel mondo soffrono, e sono oltraggiati solo perché Cristiani, questa parola di Dio era ieri, è oggi e lo sarà anche domani, l’unica e la vera seminagione, la vera evangelizzazione che oggi il mondo attende,

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