DON ANTONIO

venerdì 16 settembre 2011

OMELIA DOMENICA XII ANNO A

La parola di Dio di questa domenica ci offre due particolari ed importanti spunti di riflessione:
1.il giusto perseguitato: sempre a iniziare da Abele il giusto fino a Cristo crocifisso innocente ,e fino ai martiri dei nostri giorni, i profeti e gli uomini di Dio, gli uomini che proclamavano ad alta voce la verità sono stati e saranno perseguitati.
Il profeta è colui che annuncia una notizia e parla in nome di Dio, l’apostolo è un uomo inviato in nome di Dio per annunciare la sua Parola,
La liturgia della Parola è rivolta a noi credenti, cristiani che siamo nel mondo i testimoni del Vangelo, della buona notizia.
Al centro di ogni annuncio c’è la Parola di Dio perché solo la Parola di Dio è una parola potente ed efficace, una parola che seminata nel cuore porta certamente frutto a suo tempo.

La prima lettura è tratta dal libro del profeta Geremia, è un brano che annuncia al popolo di Israele la sofferenza del giusto, il tradimento del giusto da parte dei suoi amici e nemici. “Quando parlo, devo gridare, devo proclamare: “Violenza! Oppressione!”. Così la parola del Signore è diventata per me motivo di obbrobrio e di scherno ogni giorno”.
“Mi dicevo: “Non penserò più a lui, non parlerò più in suo nome!”ma nel mio cuore c'era come un fuoco ardente, chiuso nelle mie ossa; mi sforzavo di contenerlo, ma non potevo.
Sentivo le insinuazioni di molti: “Terrore all'intorno! Denunciatelo e lo denunceremo”. Tutti i miei amici spiavano la mia caduta: “Forse si lascerà trarre in inganno, così noi prevarremo su di lui, ci prenderemo la nostra vendetta”.

Geremia è l’immagine dell’uomo che per voler essere buono e giusto e veritiero viene perseguitato. Ma il profeta è anche consapevole dell’aiuto che viene solo da Dio , è sicuro che il Signore gli è accanto e non lo abbandona. Anche noi quando ci assalgono i dubbi circa le verità eterne oppure ci spaventa il futuro o siamo perseguitati da nemici e amici, dobbiamo confidare solo nel Signore: “ma il Signore è al mio fianco come un prode valoroso, per questo i miei persecutori cadranno e non potranno prevalere; saranno molto confusi perché non riusciranno, la loro vergogna sarà eterna. Signore degli eserciti, che provi il giusto e scruti il cuore e la mente, possa io vedere la tua vendetta su di essi; poiché a te ho affidato la mia causa, lodate il Signore, perché ha liberato la vita del povero dalle mani dei malfattori”. Seguono alcune maledizioni dettate non dall’odio ma dal desiderio di giustizia che viene da Dio e dallo scoraggiamento:
“Maledetto il giorno in cui nacqui; il giorno in cui mia madre mi diede alla luce non sia mai benedetto.
Maledetto l'uomo che portò la notizia a mio padre, dicendo: “Ti è nato un figlio maschio”, colmandolo di gioia.
Quell'uomo sia come le città che il Signore ha demolito senza compassione. Ascolti grida al mattino e rumori di guerra a mezzogiorno”.

La prima lettura ci ha parlato del giusto sofferente,del Servo di JHWH, il vangelo ci offre poi un insegnamento sulla Provvidenza di Dio.
Il brano evangelico ci ha parlato dei discepoli itineranti, cioè degli uomini di Dio chiamati da lui e inviati a portare l’annuncio della buona notizia del Messia,un annuncio accompagnato e confermato dalle opere e dai miracoli. I discepoli sono inviati con la forza che viene loro dallo Spirito di Dio, e devono annunciare il vangelo in piena libertà: “non prendete nulla per il viaggio: né pane né bisaccia né denaro nella borsa”.
Gli apostoli sono inviati ad annunciare il messaggio con verità e in integrità e quindi non devono essere appesantiti dalle cose materiali, dalle preoccupazioni terrene e neppure devono avere delle sicurezze umane perché l’unico sostegno è la Provvidenza del Padre e l’unica sicurezza deve essere posta nel loro rabbi,il Maestro: Gesù.

Ora comprendiamo la preghiera del Padre Nostro,che ogni giorno recitiamo ma senza pensare alle parole , la preghiera dell’apostolo itinerante, Gesù dice ai suoi apostoli inviati con il bagaglio della sola testimonianza di una vita povera, e quando pregate dite “ Padre nostro…dacci oggi il pane quotidiano”. Cioè il pane sufficiente per oggi -come dice la traduzione letterale del testo.

Gli apostoli inviati in umiltà e povertà potevano sperimentare l’efficacia della preghiera insegnata da Gesù. Questi uomini di Dio sono inviati ad entrare nelle famiglie e a vivere della sola carità,dell’elemosina non facendo i conti sui propri beni e talenti. In questo contesto si comprendono anche le parole di Gesù: “se in qualche luogo non vi accoglieranno e non vi ascolteranno cioè non vi faranno la carità, scuotete la polvere di sotto ai vostri piedi a testimonianza per loro” . Gesù afferma una vera identità tra il maestro e l’apostolo, tra colui che lo manda e l’inviato.
Ecco il messaggio per noi: si deve accogliere la parola dell’apostolo,del missionario, perché annuncia la Parola di Dio,e si deve accogliere l’apostolo perché è accogliere colui che l’ha inviato, come accogliere Dio stesso.

Quali proposte per noi oggi? Talvolta nella chiesa si è preoccupati troppo dell’avvenire,delle strutture, del futuro del cristianesimo e allora si cerca in ogni modo di progettare,di programmare. Oggi più che mai,nel tempo della programmazione ,si vorrebbe trovare un metodo di pastorale e di evangelizzazione sicuro per garantire l’efficacia e la fruttuosità dell’apostolato, magari stabilendo uomini giusti ,a nostro parere,sul posto giusto,decidendo date e scadenze.
Tutto questo potrebbe anche essere cosa utile, ma a condizione di rispettare l’essenziale.

Qual è l’essenziale?L’essenziale perché la pastorale sia efficace e l’ evangelizzazione trovi un terreno disponibile, è necessario:
1. una fedeltà completa alla Parola autentica del Vangelo
2.un annuncio proclamato nella precarietà e nella povertà della vita.

1.Fedeltà a Cristo, verità, via e vita anche per gli uomini di oggi, perché la sua parola non passerà in eterno. E questa parola da annunciare è la vita eterna, è la speranza,è l’amore del cuore di Dio dimostrato volontariamente sulla Croce. Annuncio ad ogni persona che incontriamo, annuncio proprio a coloro che ormai vivono nell’indifferenza,o senza ideali o senza una prospettiva oltre la fugacità delle cose,oltre il dolore la morte.
2.Questo annuncio deve essere portato senza fare affidamento a calcoli o indicazioni umane e materiali, la forza del messaggio non dipende dalla propaganda o dalle nostre inventive,dalla nostra bravura intellettuale,dalle nostre trovate umane, ma solo , solo e unicamente dallo Spirito di Dio che rende efficace ogni azione e missione apostolica.

Ricordiamoci infine che la Parola del Vangelo urterà e sarà sempre provocatoria per alcuni. Gesù è venuto fra la sua gente, è nato in un popolo da Lui scelto, eppure i suoi non lo hanno accolto- dice l’evangelista Giovanni:” la luce splende nelle tenebre ma le tenebre non l’hanno accolta”.
Tante volte la Parola di Dio è scomoda perché ci fa vedere il nostro peccato,le nostre incoerenze,e ci chiama alla conversione, ci chiama alla verità e allora con la Parola si corre il rischio di rigettare anche colui o coloro che l’annunciano o ce la propongono.
Non dimentichiamo ancora la Parola di Gesù ai suoi discepoli:
“chi disprezza voi, disprezza me”.

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