DON ANTONIO

lunedì 19 settembre 2011

OMELIA DOMENICA XXI ANNO A

Principalmente due sono le riflessioni che ci vengono dalla Parola di Dio di questa domenica : l’identità di Gesù, interrogativo fondamentale per un cristiano , l’interrogativo che Gesù pone a Pietro :”la gente chi dice che sia il Figlio dell’Uomo ?”. E’ la stessa domanda che ci poniamo anche noi in questa Eucaristia :Chi è Cristo per me ?Chi è Cristo nella mia vita ? Il fatto di essere un discepolo di Cristo ha trasformato la mia vita ? Una seconda riflessione sull’autorità nella Chiesa, riflessione che è strettamente collegata alla prima riflessione sulla figura di Cristo.
Il profeta Isaia nella prima lettura ci riporta un episodio ben preciso , la sostituzione di Sebna, che era maggiordomo del re Ezechia con Eliakim,episodio avvenuto nell’ anno 700.a.C. circa.
Il profeta Isaia vede in questa sostituzione il castigo di Dio per un ministro infedele e soprattutto orgoglioso. Isaia denuncia questo amministratore Sebna, che poco tempo era stato nominato amministratore del re, perché fuorviava il popolo in forza della sua carica e del suo prestigio.
Le immagini sono: la L tunica, la cintura e specialmente le chiavi,immagini che sono i simboli caratteristici di chi ha autorità.

Nel Vangelo abbiamo sentito Gesù che da a Pietro autorità… “a te darò le chiavi del regno dei cieli e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli”.

Il conferimento a Pietro di questa autorità fa seguito ad una domanda precisa di Pietro a Gesù.
A Gesù non interessa sapere quello che la gente pensa di Lui, ma soprattutto quello che pensano di Lui i suoi apostoli e Pietro in particolare, certamente sotto l’ispirazione dello Spirito .Santo Pietro afferma la sua fede nel figlio di Dio : “Tu sei il Cristo,il Figlio del Dio vivente”.
Gesù approva questa dichiarazione e dichiara Simone: beato, cioè fortunato non per la risposta giusta, ma perché gli è stata donata non dalla carne o dal sangue, ma dal Padre che sta nei cieli, e conferisce a Pietro il primato sugli apostoli,Pietro è costituito quale fondamento della Chiesa per tutti i tempi . E’ in questo contesto che Gesù da a Simone un nuovo nome : ti chiamerai kefa,pietra perchè tu sarai la pietra portante di tutta la chiesa, non la pietra angolare che resta Cristo, ma la guida sicura e il pastore del nuovo popolo di Dio.
Ma il concetto di autorità, secondo il vangelo è totalmente diverso da quello che abbiamo noi.
L’autorità secondo il pensiero di Gesù non è potere, non è un essere al di sopra di altri,non è una persona che comanda,giudica e sanziona, ma autorità nel vangelo è sinonimo di servizio. Uno viene costituito in autorità per essere a servizio degli altri.

Ecco la futura missione di Pietro e dei suoi successori :essere i garanti della fede autentica, essere la guida autorevole e sicura della Chiesa, con il compito di confermare i fratelli e sostenerli proprio nella fede.
Il vangelo ,la buona notizia di Cristo è tutta qui :chi vuole essere primo tra voi sia l’ultimo e il servo di tutti, come il Figlio dell’Uomo che non è venuto per essere servito ma per servire e dare la vita e ci ha dato l’esempio di servizio e di amore:
Gesù lava i piedi agli apostoli “se io il Signore e il Maestro vi ho lavato i piedi, fatelo anche voi”.
Il cristianesimo è il culmine, il massimo del servizio ,quello di dare la vita per i fratelli.
E il papa è un esempio,è il servo e dei servi. Quanto più uno nella Chiesa ha autorità, tanto maggiormente deve farsi servo degli altri.

Però prima di giungere a capire e a vivere nel servizio agli altri, bisogna aver risposto al grande interrogativo sull’identità di Gesù per ciascuno di noi. La domanda è la stessa che Gesù pone a agli apostoli :Voi chi dite che io sia ? Chi è Gesù per me in questo momento ?Gesù è per me un Giudice che ha potere o è un fratello,un amico? Questa è la domanda che tutti oggi dobbiamo porci. Saremo tentati di evitarla, di eluderla, di rimandare ad altri tempi la risposta o di ritenerla superflua, inutile, troppo semplice o troppo difficile. Io sono già cristiano e vado a Messa e qualche preghiera la dico, cosa importa anche se non rispondo a questa domanda : chi è per me Gesù? È solo un Giudice o un Padre?.
Credo che tanti eviterebbero la risposta per non sentirsi impegnati in una risposta che cambierebbe il fondamento sul quale poggia la nostra vita: potere o servizio.

Questa cultura,filosofia del vivere come servizio e amore può essere accolta e vissuta solo da chi si è incontrato con Gesù, solo chi ha fatto esperienza del Cristo come Pietro, chi non è mosso solo dalla carne o dalla materia, solo costui può affermare:” Cristo per me è tutto, Cristo per me è l’unica via, l’unica verità, la sola ragione della vita” ; da quando mi sono incontrato con Lui, è Lui al centro mia vita perché Lo vedo realmente presente nel fratello,allora Gesù Servo viene prima di me stesso,prima del denaro,prima della famiglia, prima di ogni altro bene, perché solo lui ci garantisce la pace, solo Lui è il Salvatore,il buon Samaritano.
Purtroppo per alcuni anche cristiani, Gesù è un nome, un nome che ha che fare con la storia di 2000 anni fa, uno che ha fatto tanti miracoli,che è morto crocifisso e niente di più. Per alcuni sono parole vuote :imitare Cristo , seguire il Maestro e servire gli ultimi. Per alcuni anche cristiani cosa è rimasto del nucleo del messaggio evangelico? Rimangono per questi alcuni feste vuote di spiritualità e ripiene di folklore, di falsità e di fariseismo.
E allora si capisce come mai passata la festa, tutto è finito . Un giornalista ha scritto: guardare il volto di chi entra in Chiesa per una Messa è lo stesso volto di quando esce.
Non è fede quella che si limita a parole, a tradizioni, a stereotipi, e non diventa mai stile e metodo di vita,che non diventa amore che si traduca nel servizio.

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