DON ANTONIO

lunedì 3 ottobre 2011

OMELIA INIZIO DELL’AVVENTO E GIORNATA DEL RINGRAZIAMENTO

Oggi due riflessioni importanti su due avvenimenti nella nostra Chiesa e per la nostra comunità:
L’INIZIO DEL TEMPO DI AVVENTO E LA GIORNATA DEL RINGRAZIAMENTO DEI LAVORATORI DELLA TERRA delle comunità di Enego, Fosse e Stoner.
L’Avvento è un tempo che ci fa rivivere la nascita di Gesù a Betlemme, è ancora un tempo che ci ricorda la seconda venuta del Signore alla fine della vita terrena e alla fine del mondo.

Il Vangelo in questa Domenica ci parla della vigilanza del cristiano, dell’attesa del Signore che viene. Dopo una prima frase che è colorita secondo il linguaggio tipico dell’apocalittica sia giudaica che cristiana, la seconda parte è omiletica, esortativa in vista del ritorno finale del Signore.
1.il ritorno del padrone è certo, è sicuro, come è certa e sicura la nostra morte,
2.il momento dell’avvento del Signore è imprevisto, “state bene attenti che quel giorno non vi piombi addosso improvviso”,
3.nei racconti evangelici si parla di un ritorno del padrone, dello sposso, di un re ...ma in verità si tratta del ritorno di Gesù, la prima volta è venuto nascendo nella povertà, nella debolezza a Betlemme ,e la seconda venuta sarà un avvento con potenza e gloria grande,
4.la fine della storia e del cosmo è il giorno dell’inizio, e il travaglio di quei giorni è decritto da Gesù come un giorno terribile,saranno giorni che incuteranno paura, angoscia, anzi terrore grende, giorni che saranno preceduti da fenomeni che sconvolgeranno l’umanità e la terra e l’ambiente, giorni di persecuzione, ma proprio allora quando cominceranno ad accadere queste cose:” levate il capo perché è vicina la vostra liberazione”.

SOCONDO AVVENIMENTO : LA GIORNATA DEL RINGRAZIAMENTO
Il cristiano vive ogni giorno nel ringraziamento e nella lode al Signore. Il cristiano sa che la sua esistenza è nelle mani di Dio, sa che la sua vita viene da Dio e a Dio farà ritorno, il cristiano non può vivere come se la Provvidenza di Dio non esistesse.
In questa visione di fede, noi sappiamo che la terra è un dono di Dio, che i frutti che la terra ci dona sono essi pure un dono di Dio e del lavoro e della collaborazione dell’uomo con il progetto di Dio.
Gli sconvolgimenti così eclatanti nella natura, anche gli sconvolgimenti di questi giorni ci devono far riflettere: l’uomo non è il Signore della terra e del cosmo, l’uomo è e resta creatura di Dio,è un figlio di Dio che deve collaborare con il Creatore.
Abbiamo ascoltato anche con una certa angoscia le severe e profetiche parole del papa nella giornata del Giubileo del mondo agricolo:ha parlato di una terra che può ribellarsi all’uomo che non la rispetta. In questo il popolo d’Israele ci è maestro, un popolo che da Abramo in poi ha visto la terra come una promessa da parte di Dio,come la segullah cioè una speciale proprietà di Dio data in dono a Israele, ma se la terra non viene rispettata, come una belva affamata, inghiotte anche l’uomo.
Quindi fate bene lavoratori della terra a ringraziare il Signore con le vostre famiglie per quei frutti che la provvidenza vi ha donato e vi dona e siate fedeli a questa tradizione.

TERMINO CON UNA RIFLESSIONE FINALE SUL TEMPO DI AVVENTO CHE OGGI INIZIA:
Questa prima domenica di Avvento ci aiuta a prendere coscienza che Dio non è lontano da noi. Il Signore è vicino e bussa alla porta del nostro cuore.

Oggi nella cultura secolarizzata sperimentiamo l’inquietudine e l’infelicità di una vita senza Dio al centro dell’esistere. “I VOSTRI CUORI NON SI APPESANTISCANO IN DISSSIPAZIONI”-abbiamo sentito nel vangelo ed anche nella seconda lettura.
Sono parole queste che ripetiamo sempre, ma con tanta fatica vengono accettate e con ancor maggior fatica si riesce a metterle in pratica.
In questo tempo di avvento oltre alla confessione Sacramentale, oltre alla S.Messa domenicale, continuiamo ad educare cristianamente i figli, preghiamo con fervore alla sera e alla mattina, ringraziamo ed affidiamoci unicamente a Gesù il Risorto.

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