DON ANTONIO

martedì 6 marzo 2012

STATUTO del CENTRO VOLONTARI DELLA SOFFERENZA



Nota storica
sulla fondazione dell’opera di mons. Luigi Novarese
Il Fondatore dell’Opera, Mons. Luigi Novarese, nato a Casale Monferrato il 29/7/1914, in seguito alla personale
esperienza di malattia, avvertì la necessità di superarne il non senso e la conseguente deresponsabilizzazione.
Avendo maturato fin dall’infanzia una tenera e filiale devozione alla Madre di Dio, caratterizzò il suo intero
cammino di crescita cristiana con un costante riferimento alla presenza ed all’azione della Vergine Santa. Tale
dimensione mariana si espresse poi con evidenza nella fondazione delle opere in risposta alle richieste di preghiera
e penitenza che caratterizzano le apparizioni di Lourdes e di Fatima. Analogamente le figure di tre grandi santi che
ebbero influsso nella vita giovanile di Luigi Novarese, caratterizzarono gli elementi portanti nella spiritualità delle
varie fondazioni. San Giovanni Bosco, per la devozione alla Madonna e la dinamica di apostolato con i giovani, il
Beato Giuseppe Cottolengo per l’attività di assistenza verso gli ammalati, San Luigi Grignon de Montfort per la
donazione totale di sé alla Vergine Santa.
In seguito alla propria guarigione miracolosa (1931) Luigi Novarese poté continuare i propri studi, desiderando
esercitare la professione medica a servizio e sollievo delle situazioni di malattia da lui stesso sperimentate. La
morte della madre (1935) lo condusse ad una scelta definitiva. Scoprì nella vocazione sacerdotale la via per offrire
un sostegno più radicale e decisivo da offrire agli ammalati, divenne sacerdote (1938) e prestò il suo servizio nella
Segreteria di Stato dal 1942 al 1970. Dal 1964 al 1977 diresse l’ufficio per l’assistenza spirituale ospedaliera presso
la CEI. Morì il 20 luglio 1984.
Nel mese di maggio del 1943 mons. Luigi Novarese, in accordo e su esortazione dei propri superiori ecclesiastici
(presso la Segreteria di Stato) dette origine alla “Lega Sacerdotale Mariana” con lo scopo, nel vincolo di Maria
SS.ma e della fraternità sacerdotale, di sovvenire alle necessità dei sacerdoti ammalati o comunque bisognosi.
Tale azione pastorale fu subito intesa come attuazione delle richieste rivolte dalla Vergine Santa a Lourdes e a
Fatima. Sulle medesime basi attuative l’attività apostolica si estese anche ai laici (maggio 1947) con il movimento
dei “Volontari della Sofferenza” cui appartenevano persone ammalate. La Sorella Maggiore Elvira Myriam
Psorulla coadiuvò nel dare vita all’intera Opera. Nella fondazione si affermò con forza il pieno impegno
battesimale della persona sofferente, non solo “oggetto” di assistenza, ma soggetto di azione con uno specifico
apostolato da svolgere a beneficio della chiesa e della società.
All’interno del movimento il fondatore avvertì in seguito la necessità di definire, col nome di Silenziosi Operai
della Croce, un gruppo di persone che garantisse continuità all’opera assumendo ruoli direttivi, vivendo la radicalità
della dedizione all’apostolato mediante la professione dei consigli evangelici e la “consacrazione” alla Vergine
Immacolata. Tale gruppo iniziò a costituirsi nel maggio 1950 e si qualificò giuridicamente come “associazione”
l’11 febbraio 1960, con atto pubblico notarile. Nel 1952 (15 agosto) il movimento si aprì ad un’altra sezione, i
“Fratelli degli ammalati”, fedeli laici che nell’esercizio della carità verso gli ammalati e nella santificazione del loro
lavoro, condividevano l’apostolato dei “Volontari della Sofferenza”.
Il 16 febbraio 1960, i Silenziosi Operai della Croce ricevettero il decreto di approvazione diocesana, emanato dal
vescovo di Ariano Irpino. Il 6 novembre 1960, con decreto del Presidente della Repubblica, vi fu il riconoscimento
della personalità giuridica civile. La Pia Unione dei Silenziosi Operai della Croce fu infine elevata al titolo di
“Primaria”, in riferimento alle tre consociazioni (Lega Sacerdotale Mariana, Volontari della Sofferenza, Fratelli
degli Ammalati), con il breve apostolico “Valde probandae” del 24 novembre 1960. Infine nel 1973 fu aggiunta la
sezione “Fratelli e Sorelle effettivi dei SODC” che si impegnavano a vivere la spiritualità dei SODC e a coadiuvarli
nell’apostolato e fu prevista una forma aggregativa per i Vescovi che chiedevano di condividere spiritualità e
finalità dell’Opera.
L’intera opera fondazionale di Mons. Luigi Novarese è stata continuamente accompagnata ed autenticata dal
magistero pontificio con numerosi discorsi direttamente rivolti agli associati in occasione dei decennali, a partire
dal discorso di Pio XII (7 ottobre 1957), nel primo decennio di apostolato. La presenza delle idee portanti del
Centro Volontari della Sofferenza in documenti del magistero universale espressamente dedicati al tema della
sofferenza (Lettera apostolica Salvifici Doloris, sul significato del dolore cristiano, 11 febbraio 1984) e
dell’apostolato laicale (Esortazione apostolica postsinodale Christifideles Laici, 30 dicembre 1988) segna infine la
conferma e l’orizzonte dell’attuale impegno associativo nella Chiesa universale, secondo quanto espresso dagli
statuti dell’associazione “Silenziosi Operai della Croce”, delle associazioni diocesane del “Centro Volontari della
Sofferenza” e della confederazione internazionale che le riunisce e coordina.


1



PARTE PRIMA: L’A S S O C I A ZI O N E



Capitolo 1: Identit à


ART. 1 - Co s ti tu zio n e .
Il CVS (Centro Volontari della Sofferenza) è un’associazione privata diocesana. E’
costituita da fedeli appartenenti a sezioni di laici (Volontari della Sofferenza, Fratelli
e sorelle degli ammalati) e chierici (Lega Sacerdotale Mariana) che si propongono la
medesima opera di apostolato.


ART. 2 - Fin alit à .
Il CVS realizza l’intuizione carismatica di Mons. Novarese, che vede nella sofferenza
offerta dal malato una partecipazione al mistero pasquale di Cristo e lo rende
apostolo1 e perciò primizia e profezia per la valorizzazione di ogni situazione di
sofferenza presente nella vita dell’uomo2.
Nella realizzazione del proprio fine il CVS aderisce alle richieste di preghiera e di
penitenza proprie della spiritualità mariana di Lourdes e Fatima, che riconosce come
momenti e luoghi carismatici dell’Associazione.
Tutti gli aderenti (Volontari della Sofferenza, Fratelli degli Ammalati, Lega
Sacerdotale Mariana) esprimono il proprio ruolo attivo di soggetti responsabili,
offrendo la propria spiritualità e l’azione che consegue, come dono e ricchezza per
la Chiesa e per la società.
L’Associazione realizza il proprio fine principalmente attraverso una capillare ed
articolata attività di piccoli gruppi (“gruppi d’avanguardia”). L’Associazione attua
corsi di esercizi spirituali, organizza convegni di studio, raduni e pellegrinaggi,
svolge attività editoriale, formativa, ricreativa, riabilitativa, socio-culturale e
quant’altro possa concorrere alla promozione della persona sofferente. Il CVS non
ha scopo di lucro.


ART. 3 - S e d e .
La sede e l’eventuale trasferimento, vengono stabiliti dall’Assemblea con delibera a
maggioranza dei 2/3.


ART. 4 - S ci o gli m e n t o .
L’Associazione ha durata illimitata, lo scioglimento può essere deliberato per gravi

1. Col 1,24.

2. AA. 16. Cfr. GIOVANNI PAOLO II, Lettera apostolica Salvifici doloris , n. 27: “ Coloro che partecipano alle
sofferenze di Cristo conservano nelle proprie sofferenze una specialissima particella dell'infinito tesoro della
redenzione del mondo, e possono condividere questo tesoro con gli altri. Quanto più l'uomo è minacciato dal
peccato, quanto più pesanti sono le strutture del peccato che porta in sé il mondo d'oggi, tanto più grande è
l'eloquenza che la sofferenza umana in sé possiede. E tanto più la Chiesa sente il bisogno di ricorrere al valore delle
sofferenze umane per la salvezza del mondo”.



motivi dall’Assemblea, con maggioranza dei 2/3.
In caso di scioglimento del CVS ogni suo bene passerà all’associazione Silenziosi
Operai della Croce, per sostenere l’ apostolato dei sofferenti.


Capitolo 2: Apo s t ol a t o


ART. 5 - Spiritu alit à .
Il CVS riconosce le proprie radici nelle richieste di preghiera e di penitenza
presentate dalla Vergine Santa a Lourdes e a Fatima, per riparare i tanti peccati che
offendono il Cuore di Gesù ed il Cuore Immacolato di Maria; per la conversione dei
peccatori; per il Papa, per i Sacerdoti ed il loro ministero, per ottenere la pace.
Gli aderenti al CVS vivono la propria vocazione battesimale e missione apostolica
nella comunione con Cristo crocifisso e risorto,3 accogliendo la particolare presenza
di Maria nella vita della Chiesa (Gv 19,25-27), affidandosi alla “santa Madre” che
forma i veri apostoli di Cristo.4
Una tale consapevolezza dei propri impegni battesimali esige una piena adesione
della volontà, per una coraggiosa accettazione della propria vita, senza rassegnarsi
al male ed alla debolezza, senza fuggire o nascondere la propria situazione di
sofferenza; crescendo nel bene e sradicando da sé il male. In tale unione a Cristo il
sofferente accoglie non solo la salvezza, il senso, la speranza, la consolazione per la
propria vita, ma anche la chiamata ad un impegno apostolico, nell'annuncio del
Vangelo ai fratelli.
Il Mistero Pasquale apre alla persona sofferente la profondità della comunione con
Cristo crocifisso e risorto, come unica ed esaustiva proposta di vita in pienezza.
Il servizio all'uomo sofferente che il CVS si propone consiste nell’annunciare con
Maria la salvezza, nella fedeltà alla storia di ogni uomo.5 In tale risposta alla propria
vocazione battesimale convergono le differenti esperienze di tutti coloro che
aderiscono all’Associazione, persone disabili e sane, nel servizio di un reciproco
scambio di doni.6 Ogni iscritto infatti riconosce e condivide la pienezza di senso e di
valore della propria esistenza, in ogni suo momento e manifestazione, di forza o di
debolezza, di serenità o di sofferenza, esprimendo l’unica gioia delle Beatitudini
evangeliche.


ART. 6 - Dina mi c a pa s t o r al e .
La metodologia pastorale del CVS realizza quella "presenza che accompagna" e
conduce alla salvezza, caratteristica del brano evangelico sui discepoli di Emmaus
(Lc 24,13-35), che il fondatore mons. Luigi Novarese espresse come particolare
missione dei sofferenti: “l’ammalato per mezzo dell’ ammalato con l’aiuto del


3. Salvifici doloris, n. 20.
4. Cf. LUIGI MARIA GRIGNON DE MONTFORT, Trattato della vera devozione a Maria, n. 47,
56-59.
5. “Si ricordino tutti che, con il culto pubblico e l’orazione, con la penitenza e la spontanea
accettazione delle fatiche e delle pene della vita, con cui si conformano a Cristo sofferente
(cfr. 2Cor 4,10; Col 1,24) essi possono raggiungere tutti gli uomini e contribuire alla
salvezza di tutto il mondo”. AA n. 16.
6. ”...mediante la carità siate a servizio gli uni degli altri”. cf. Gal 5,13.
3



fratello sano”7.
Il messaggio mariano di Lourdes e di Fatima offre una rilettura originale di una tale
presenza come stile pastorale e criterio di azione apostolica. La Vergine
Immacolata si è infatti resa presente nella storia degli uomini nella fedeltà al
cammino delle singole persone e nella spinta al superamento delle difficoltà, del
senso di sconfitta e di frustrazione.
Il sostegno fondamentale per questa presenza evangelizzatrice, luogo della
formazione e della promozione integrale, è il Gruppo cui ogni iscritto appartiene e
che opera per sostenere “l'attività promozionale in piano totale che è inserimento
attivo nella Chiesa, nella famiglia e nella società".8
Il CVS nella linea del Vaticano II,9 svolge l’apostolato: a livello individuale: con la
parola e la testimonianza della vita nella coscienza della propria responsabilità
profetica, sacerdotale e regale; a livello di gruppo: animando i Volontari della
Sofferenza e i Fratelli e sorelle degli ammalati, a sostenersi a vicenda e a diffondere
il messaggio fra tutti i sofferenti con la dinamica di gruppo; a livello di Chiesa locale:
incoraggiando l’inserimento del singolo e del Gruppo nel dinamismo della
pastorale .


ART. 7 - For m a zi o n e .
Ambito privilegiato per la formazione personale è il Gruppo di appartenenza, in cui
la rete di rapporti che si instaura all’interno tra i componenti favorisce e promuove
in modo del tutto particolare quel senso attivo di responsabilità ed impegno che
caratterizza il CVS. Il programma formativo del CVS trova il suo diretto interlocutore
nella singola persona, chiamata responsabilmente a svolgere un ruolo attivo nella
Chiesa e nella società.
Il Gruppo persegue il proprio intento formativo mantenendo stabili contatti tra tutti i
componenti, differenziando la proposta secondo necessità, con particolare
riferimento ai settori formativi distinti per fasce d’età: bambini, adolescenti, giovani,
adulti ed anziani.10
Allo scopo di “assimilare fedelmente la particolare impronta di spiritualità propria di
un’associazione approvata dalla Chiesa”11 il CVS attinge i principi della formazione
umana, spirituale ed apostolica dei suoi aderenti dalla Parola di Dio, dal Magistero
della Chiesa, dalle indicazioni pastorali dei Vescovi e dal carisma del Fondatore da
lui illustrato e testimoniato.
Il progetto formativo generale del CVS viene stabilito a livello internazionale dalla
Confederazione dei Silenziosi Operai della Croce e dei Centri Volontari della

7. Secondo quando autorevolmente confermato dall’insegnamento del Concilio Ecumenico
Vaticano II (cf. Apostolicam Actuositatem, n. 13).
8. MONS. LUIGI NOVARESE, “L’Ancora”, n .8-9, ago-sett 1976, p. 47. Christifideles laici, n.
23.
9. AA. n.16-19.
10. "Nel Gruppo di Avanguardia troviamo sofferenti di ogni età, dai bambini agli anziani: i
quali, pur operando in forma convergente nell'ambito parrocchiale, trovano poi negli
incontri di settori (bambini, giovani, ecc.) possibilità di formazione specializzata attraverso
lo studio e la maturazione di problemi pertinenti all'età ed alla categoria particolare a cui
appartengono. Il Gruppo non esclude la formazione specializzata, ma spinge alla
specializzazione proprio per l'attività e la dinamica del Gruppo stesso". L. NOVARESE,
L'apostolato associato ed il corpo mistico, in L'Ancora, aprile 1976, n. 4, p. 8-9.
11. AA. n. 4.



Sofferenza.
Compete al Consiglio diocesano elaborare l’applicazione completa ed organica del
progetto alla propria realtà locale, definendo il programma formativo dei settori per
fasce di età. Il progetto, sufficientemente dettagliato, viene approvato e reso
operativo dall’Assemblea.
Compete al Consiglio Diocesano, nell’ambito dell’annuale relazione programmatica,
fissare tempi e modi per la partecipazione dei propri iscritti alle proposte formative
offerte (esercizi spirituali, convegni di studio e corsi di specializzazione, ecc.),
promuoverne di proprie in conformità al programma nazionale, designare dei
responsabili con incarichi specifici sia in rapporto alle fasce di età, che alle esigenze
dei differenti contesti ecclesiali e sociali (aree specifiche per la catechesi e la
pastorale, istanze socio-riabilitative, lavorative ed occupazionali, ecc).
















































5



PARTE SECONDA: L’ ORDINAM E N T O




Capitolo 1: Per s o n a


ART. 8 - Gli ad er e n ti all’apo s t o l a t o .
Ogni persona, consapevole dei propri impegni battesimali, è soggetto attivo e
responsabile dell’ attività svolta dal CVS. E’direttamente impegnata nel compito
missionario di evangelizzare i propri fratelli, sostenendoli nel cammino di crescita
umana e cristiana, verso quella pienezza di vita e di gioia cui ogni uomo aspira.
Il riferimento alla persona vuole indicare l’unitarietà di quanti aderiscono al
cammino apostolico offerto dal CVS: le persone ammalate, i portatori di handicap, i
sofferenti (i Volontari della Sofferenza); le persone che affiancano e sostengono i
sofferenti condividendo il medesimo apostolato12 (i Fratelli degli ammalati); i chierici che s

propongono una più intensa fraternità sacerdotale ed una fattiva carità verso i confrat

comunque bisognosi (Lega Sacerdotale Mariana).


ART. 9 - Am mi s s i o n e .
L’iscrizione avviene tramite richiesta scritta da presentare al Consiglio competente,
indicando la rispettiva sezione: laici (VS - FA) o chierici (LSM), e richiedendo
l’assegnazione ad un Gruppo.
L’iscrizione, da rinnovarsi annualmente, comporta per le sole persone maggiorenni,
l’obbligo del versamento di una quota fissata dal Consiglio Diocesano.


ART. 1 0 - Re c e s s o .
Gli Associati possono liberamente recedere, durante l’anno di iscrizione, dandone
notizia in forma scritta al Responsabile.
Il Consiglio riconosce e ratifica la cessata appartenenza di coloro che non rinnovano
la propria iscrizione annuale, nonché l’esclusione di quanti pongono in essere azioni
incompatibili con le finalità dell’Associazione o gravemente contrarie a quanto
stabilito nel presente statuto.


Capitolo 2: Azion e a s s o c i a t i v a


ART. 1 1 - Il Gruppo (“gruppo d’av a n g u a r di a ”)
Il Gruppo è per tutti gli aderenti al CVS, il principale elemento di incontro, di
formazione e di azione apostolica nell’ambito della Chiesa locale. Ogni gruppo è

12. “Uno dei fondamentali obiettivi di questa rinnovata e intensificata azione pastorale, che
non può non coinvolgere e in modo coordinato tutte le componenti della comunità
ecclesiale, è di considerare il malato, il portatore di handicap, il sofferente non
semplicemente come termine dell’amore e del servizio della chiesa, bensì come soggetto
attivo e respon s a bile dell’oper a di evangelizzazione e di salvezza .” Christifideleslaici, n. 54.




compostoda un numero sufficientementelimitato di membri (circa una decina di
persone), in modo che risultino effettivamente possibili quei solidi rapporti
13
associativa rientra l’impegno di dare vita a nuovi gruppi, affidando a due propri
membri il compito di aggregare a sé nuovi aderenti. Il gruppo è coordinato dal
capogruppo, preferibilmenteun Volontario della Sofferenza, che “deve conoscere
benei membri del proprio gruppo,li deveanimarea pienamenteviverela propria
vocazionein piano ecclesiale, portandoli a tutti quei mezzi formativi che il Centro
richiamae propone,sostenendoli inoltreperunaconseguentetestimonianzadi vita
14

Il Gruppocostituiscel’ambitoin cui il camminoassociativodel singolovieneaccolto
edaccompagnatodurantetuttoil percorsoesistenziale(dall'infanziaallavecchiaia).
La dimensione ristretta e la stabilità dei rapporti tra i componenti, facilitano il
dinamismo e la flessibilità necessari per articolarne le funzioni all'interno ed
all'esterno, offrendo alla persona gli elementi di cui necessita per un cammino
apostolicointegroe fruttuoso.
La coesione ed il coordinamento del gruppo costituiscono il perno dell’azione
apostolica nelle sue varie articolazioni: preghiera, formazione, programmazionee
realizzazionedellevarieattività,verificadi quantooperatoe riprogettazione.


ART. 1 2 - La Le g a S a c e r d o t a l e Marian a .
La sezione “Lega Sacerdotale Mariana”, nata in considerazione del ruolo esercitato
da Maria SS.ma nel Collegio Apostolico, si propone un servizio ai sacerdoti in seno al
presbiterio diocesano o alla propria famiglia religiosa, perché ciascuno,
specialmente se malato, anziano o in difficoltà, si senta tra i confratelli testimone di
una piena configurazione a Cristo Sacerdote e vittima, e contribuisca a rendere più
unito e concorde il Presbiterio diffondendo una più viva fraternità sacerdotale “con
Maria nella carità di Cristo”.15
La Lega Sacerdotale Mariana attua la sua specifica azione pastorale attraverso
incontri sacerdotali (gruppo diocesano LSM) allo scopo di sostenere ed estendere
l’apostolato del CVS.


ART. 1 3 - Fra t e lli e sor ell e eff ettivi dei SOD C.
“Fratelli e sorelle effettivi dei SODC” (“Fratelli effettivi”) sono persone iscritte al CVS
che si propongono di qualificare il proprio impegno apostolico in diretto riferimento
ai Silenziosi Operai della Croce: vivendone la spiritualità, collaborando con essi e
prestando un servizio volontario presso le comunità.
Al termine di un anno di formazione iniziale, nel corso di un particolare momento
celebrativo del CVS nella diocesi di appartenenza, i “Fratelli effettivi” si “consacrano
a Gesù per le mani di Maria” impegnandosi ad imitare la sua presenza materna
accanto ad ogni sofferente ed il suo umile e premuroso servizio.
La loro formazione ed azione apostolica è coordinata da un responsabile designato
dal Consiglio dell’Associazione SODC.


13. AA n. 17, 30.
14. L. NOVARESE, Formazione dei capigruppo, Ed. CVS, Roma 1989, p. 23.
15. cf. GIOVANNI PAOLO II, discorso alla LSM del 25 giugno 1993.
7



Capitolo 3: Coordin a m e n t o


ART. 1 4 - Organi dell’A s s o c i a z i o n e .
Sono organi dell’Associazione:
collegiali: l’ Assemblea; il Consiglio.
individuali: il Responsabile, l’Animatore dei gruppi, i Consiglieri, l’Assistente
ecclesiastico.


ART. 1 5 - L’A s s e m b l e a .


Com p o sizion e
L’Assemblea è costituita dal Consiglio e da tutti gli associati, che partecipano
mediantecriteridi delegaerappresentanza.
Ogni Consiglio diocesanopredisporràper le riunioni di assembleaun regolamento
proprio che garantiscaun numerosufficientedi delegati (almeno3 volte superiore
al numerodeicomponentiil Consiglio).


Convo c azione
L’Assembleavieneconvocatain via ordinariaalmenounavoltal’annoperpronunciarsisullequestionidi
carattereprogrammatico e per l’approvazione dei bilanci preventivi e consuntivi, e quando si debba
procedereal rinnovodegli organidell’Associazione.
Viene convocatain via straordinaria, ogni qualvolta il Consiglio lo ritengaopportuno(a maggioranza
assoluta).


Com piti
L’Assembleaordinariae straordinaria,è presiedutadal Responsabile. L’Assembleaelegge,all’inizio di
ciascunariunione,unSegretario,chehail compitodi scrivereil verbaledellariunione.
All’assemblearegolarmenteconvocatacompete:
- l’elezionedelResponsabile,dell’Animatoredeigruppi,deiConsiglieri(a maggioranzaassoluta);
- approvarela relazioneannualeprogrammaticadel Responsabilesull’attivitàsvoltae da svolgere, edil
bilanciopreventivoeconsuntivo(amaggioranzaassoluta);
- deliberaremodificheallo statuto(a maggioranzadei2/3).


ART. 1 6 - El ezi oni e nomin e.
L’elezione del Responsabile, dell’Animatore dei gruppi e dei Consiglieri, avviene da
parte dell’Assemblea per elezione a maggioranza assoluta. Possono votare tutte le
persone maggiorenni regolarmente iscritte al CVS. Possono essere votate tutte le
persone maggiorenni che risultano iscritte da almeno un anno.
L’Assistente ecclesiastico è nominato dal Vescovo diocesano in seguito a



presentazione da parte del Consiglio diocesano.16
Il Consiglio dura in carica 5 anni ed i suoi componenti sono rieleggibili per un
secondo mandato.
In caso di dimissioni il Consiglio stesso provvede con votazione a maggioranza
assoluta ad eleggere un sostituto che resterà in carica fino alla scadenza dell’intero
Consiglio.


ART. 1 7 - Il Con s i glio.
Il Consiglio costituisce l’organo ordinario per la programmazione ed il
coordinamento di quanto viene intrapreso per la realizzazione delle finalità
associative secondo quanto previsto dal presente statuto e quanto deliberato, in
conformità ad esso, dalla rispettiva Assemblea.
Il Consiglio è formato dal Responsabile, dall’Animatore dei gruppi, dai Consiglieri e
dall’Assistente ecclesiastico.
Il Consiglio è presieduto dal Responsabile e, in caso di assenza o impedimento, dal
suo Vicario.


Il Consiglio:
- esercita i poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione, con facoltà di delega
ad un membro del Consiglio per determinati affari;
- cura l’esecuzione delle delibere dell’Assemblea;
- prepara i bilanci preventivi e consuntivi, nonché la relazione programmatica da
sottoporre all’assemblea;
- amministra il fondo comune dell’Associazione;
- elegge tra i suoi membri il Vicario del Responsabile, nel caso questo sia assente o
impedito nell’esercizio delle sue funzioni.
Il Consiglio si riunisce almeno quattro volte l’anno ed ogni qual volta il Responsabile
lo reputi opportuno. Le deliberazioni sono prese a maggioranza assoluta dei membri
presenti. Ogni componente ha diritto ad un voto, in caso di parità il voto del
Responsabile, o in sua assenza del Vicario, vale doppio. L’Assistente ecclesiastico
ha diritto di voto.
Compete al Consiglio Diocesano provvedere alla raccolta, archiviazione ed
aggiornamento delle iscrizioni, nominare o confermare i capigruppo e disporre per
altri eventuali incarichi all’interno dell’ attività diocesana.


ART. 1 8 - Il Re s p o n s a b i l e .
Il Responsabile, preferibilmente un Volontario della Sofferenza, presiede e coordina i
lavori del Consiglio, presenta all’assemblea la relazione programmatica e ne
coordina l’attuazione, nella fedeltà alle direttive del presente statuto.
Si occupa di quanto riguarda l’attività apostolica del CVS, opera per indirizzare e
sostenere il cammino formativo e la dinamicità missionaria degli aderenti. Coordina

16. can. 158-163.
9



la predisposizione del piano formativo, la programmazione delle varie iniziative, si
adopera per verificare l’efficacia e la rispondenza di quanto programmato.


ART. 1 9 - L’Anim a t o r e dei gruppi.
Compete all’Animatore dei gruppi sostenere e dare impulso all’attività dei Gruppi. E’
interlocutore ordinario per i capigruppo con particolare riferimento al caratteristico
dinamismo apostolico.


ART. 2 0 - I Con s i gli eri.
Eletti in base a criteri di rappresentanza (cf. art. 8) e opportunità pastorale,
contribuiscono in sede di Consiglio ad elaborare i programmi e definire le decisioni
conseguenti, collaborano all’attuazione, valutando, in fase di verifica, l’effettiva
rispondenza all’esigenze dell’apostolato. Il Consiglio designa due di essi all’incarico
di segretario ed economo.


ART. 2 1 - L’A s s i s t e n t e ec cl e s i a s t i c o .
L’Assistente ecclesiastico in seguito a presentazione da parte del Consiglio
diocesano, è nominato dall’Ordinario del Luogo e resta in carica cinque anni. Nella
sua azione pastorale rappresenta la gerarchia, favorisce le opportune relazioni degli
associati con la gerarchia stessa aderendo fedelmente allo spirito ed alla dottrina
della Chiesa. Si dedica all’animazione spirituale ed apostolica dell’Associazione
favorendone le iniziative; promuove lo spirito di unione nell’interno
dell’Associazione medesima, come pure fra il CVS e le altre associazioni.17


ART. 2 2 - Am mini s tr a zi o n e .
Il fondo comune dell’Associazione è costituito dalle quote di iscrizione, dalle
oblazioni, da erogazioni di enti pubblici e privati e dai redditi del fondo stesso.


ART. 2 3 - Dispo s i zi o ni con clu s i v e .
Per quanto non contemplato nel presente statuto, sono applicabili le norme del
Codice di Diritto Canonico e dei vigenti codici civili.















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