DON ANTONIO

mercoledì 14 marzo 2012

Giornate Genovesi di Cultura Cristiana




l'Università di Genova e l'Università Cattolica hanno collaborato nella ideazione e organizzazione del Convegno Io sono il Signore, colui che ti guarisce (Es 15,26). Malattia versus Religione tra antico e moderno.

Il Convegno è realizzato dall’Unità di Ricerca dell’Università di Genova Scienza vs religione: forme della polemica su malattia e guarigione nell'antichità pagana e cristiana (secc. III-V), coordinatore S. Isetta, nell’ambito del progetto PRIN 2007 Forme della polemica in età cristiana (III-V secolo), coordinatore nazionale M. Marin.

Il comitato scientifico è composto da C. Catananti (Università Cattolica del Sacro Cuore), R. Cauda (Università Cattolica del Sacro Cuore), E. dal Covolo (Pontificia Università Salesiana), E. Giannarelli (Università di Firenze), S. Isetta (Università di Genova), L. Leuzzi (Vicariato di Roma), L. Scaraffia (Sapienza Università di Roma), G.M. Vian (Sapienza Università di Roma), Pier Paolo Visentin (Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria).

Il Convegno, terzo appuntamento delle GGCC (Giornate Genovesi di Cultura Cristiana), intende proporre spunti di riflessione sulla concezione della malattia nella tradizione biblico-cristiana.
Il consueto accoppiamento antico-moderno, che caratterizza anche questo III incontro delle GGCC, mira alla verifica dell’attualità e della persistenza del pensiero, dei temi e dei generi della Letteratura cristiana antica nelle moderne Letterature europee: anche sul tema malattia/guarigione, la cultura letterario-artistica è strumento privilegiato per verificare la continuità e l’evoluzione della tradizione cristiana.
Il Convegno non si delinea pertanto come mero percorso storico-scientifico, ma tende a cogliere nelle fonti letterarie e artistiche il dramma della sofferenza e la sensibilità verso la malattia in relazione e/o contrasto con il mistero della fede.
Scopo non secondario del Convegno è l’opportunità di accrescere la consapevolezza e la valutazione dell’attuale senso etico della malattia, del dolore e dei limiti terapeutici, con conseguente apertura alle odierne problematiche sociali.

L’inaugurazione del convegno si svolgerà mercoledì 26 maggio alle ore 16, presso la Sala Alessandrina del Complesso Monumentale del santo Spirito (Lungotevere in Sassia 3).
Al saluto di apertura del prof. Giovanni Maria Vian (Direttore L’Osservatore Romano) seguirà la presentazione del Convegno da parte di Sandra Isetta e Paolo Magistrelli, delle rispettive sedi universitarie organizzatrici (Genova e Cattolica).
La prolusione di Zygmunt Zimowski (Arcivescovo Presidente del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari) su Terapia, etica religione, porrà l’accento sui sentimenti di timore, di dipendenza e di scoraggiamento di chi soffre. A causa della malattia e della sofferenza sono messe a dura prova non solo la fiducia nella vita, ma anche la stessa fede in Dio e nel suo amore di Padre. Occorre capire, attraverso l’esperienza della debolezza, che la vita viene da Dio, il Vivente, e vivere l’abbandono nella fiducia nella consapevolezza che proprio le sofferenze hanno uno scopo, anche se umanamente non comprensibile, poiché “in Dio è la sorgente della vita” (Sal 36,10).
Seguirà il dialogo interreligioso sul tema Spiritualità della malattia tra Giudaismo e Cristianesimo tra Riccardo Di Segni (Rabbino Capo di Roma) e Rino Fisichella (Arcivescovo Presidente della Pontificia Accademia per la Vita), al fine di trovare convergenza e condivisione nella lettura comune delle singole tradizioni culturali.
Con Sinfonia del sacro e armonia nel dolore, Massimo Palombella (Pontificia Università Salesiana) e Pier Paolo Visentin (Accademia di Storia dell'Arte Sanitaria) parleranno dei fini terapeutici della musica e dell’arte, capace di suscitare impatti emozionali, coinvolgendo la percezione dell’inconscio, al fine di superare il sentimento di incertezza del paziente di essere stato gestito come “cosa inanimata” all’interno di una macchina sanitaria, tramite la sensazione di essere stato il protagonista inserito in un disegno divino che non contempla il caso.

Il Convegno prosegue nelle giornate 27-28-29 maggio, dalle 9 alle 18, presso l’Aula Brasca del Policlinico A. Gemelli (quarto piano, Largo Gemelli 8), in diverse sezioni, il cui titolo trova ispirazione in un versetto biblico, articolate in percorsi.

«C'è qualcuno fra voi ammalato?» (Lettera di Giacomo 5,14): le sante terapie, introduce i temi La medicina tra prassi e allegoria, sul senso etico e umano della malattia che dovrebbe sempre accompagnare il personale sanitario (Cesare Catananti, Direttore Policlinico “A. Gemelli”) e sull’allegoria delle figure del medico e della medicina come espressione di Dio e del suo intervento provvidenziale in Origene (Teresa Piscitelli ,Università di Napoli Federico II). La La sofferenza del giusto focalizzerà il personaggio biblico nel quale si identifica lo statuto religioso della malattia, Giobbe (Philippe Nemo, Escp-Eap, Paris). La speranza oltre la morte e la fine delle sofferenze è risposta nella risurrezione di Cristo (La morte e il sudario) come spiegheranno il biblista Giuseppe Ghiberti (Facoltà Teologica dell’Italia settentrionale) e l’archeologo Fabrizio Bisconti (Università Roma Tre) in relazione alle raffigurazioni di Lazzaro nelle catacombe. Il cristianista Gennaro Luongo (Università di Napoli Federico II) spiegherà il potere taumaturgico del corpo dei santi.


Il dibattito su possessione diabolica e malattia psichica («E’ indemoniato ed è fuori di sé» (Vangelo di Giovanni, 10, 20) partirà dai miracoli evangelici (Clementina Mazzucco, Università di Torino), per arrivare a L’idiota di Dostoevkij, un Cristo del XIX secolo (Stefania Pavan, Università di Firenze). Seguirà il dibattito tra l’esorcista (Francesco Bamonte, Ateneo Pontificio Regina Apostolorum) e il medico psichiatra (Claudio Risé, Psicoanalista e scrittore).

Con «… entrare nel regno di Dio attraverso molte tribolazioni » (Atti degli Apostoli, 14,22), sarà affrontato il tema della peste («… e vi saranno carestie e pestilenze»: Vangelo di Matteo, 24, 7), dalle piaghe bibliche (Mario Cimosa, Pontificia Università Salesiana), al De mortalitate di Cipriano (Clara Burini, Università di Perugia), a Boccaccio, Tasso, Manzoni, Camus (Marina Beer, Sapienza Università di Roma), infine l’infettivologo collocherà la peste tra memoria e contemporaneità (Roberto Cauda, Università Cattolica del Sacro Cuore). Tra i mali del’anima («... come cervo adescato con un laccio»: Proverbi, 7,22), il tema del giocatore di dadi nella letteratura cristiana antica sarà condotto fino alla letteratura moderna (Marcello Marin, Università di Foggia), mentre delle allegorie dei vizi capitali nell’arte parlerà l’esperto di arte sacra Timothy Verdon (Direttore Ufficio Beni Culturali, Arcidiocesi di Firenze).

La sezione Maledizione Malattia Miracolo esplorerà i campi della medicina e del cristianesimo antico, nell’assimilazione delle figure di Cristo/Asclepio (Enrico dal Covolo, Pontificia Università Salesiana), nelle figure cristologiche di animali con poteri di guarigione (Maria Pia Ciccarese, Sapienza Università di Roma). Le riscritture di miracoli evangelici di guarigione in età medievale saranno presentate da Monique Goullet (Cnrs, Université Paris 1 Panthéon Sorbonne). La taumaturgia del luogo sacro (Attorno a un santuario: storie di miracoli tra ieri e oggi ) sarà affrontata dalla storica Sylvie Barnay (Université de Metz) in relazione alla figura della Vergine-medico, dal francesista Pierluigi Pinelli (Università di Genova) per il ‘fenomeno’Lourdes e dallo studioso di storia del cinema Eusebio Ciccotti (Università di Foggia).

Con «Ogni giorno io affronto la morte» (Prima lettera ai Corinzi, 15, 31) prenderanno avvio le tematiche de L’icona del corpo sofferente, trattata dall’esperto di bioetica Adriano Pessina (Direttore Centro di Ateneo di Bioetica, Università Cattolica del Sacro Cuore), dalla storica Lucetta Scaraffia (Sapienza Università di Roma) e dal medico di malati terminali Franco Henriquet (Presidente Associazione Gigi Ghirotti, Genova). Una pagina sarà affidata alla vecchiaia (L’età ‘invernale’ Ippocrate e la Bibbia), riferita alla rappresentazione di Girolamo (Benedetto Clausi, Università della Calabria) e alle raffigurazioni della senilità nella storia delle arti (Antonio Paolucci, Direttore dei Musei Vaticani). L’anomala vecchiaia dell’età odierna, in cui impera il mito dell’eterna giovinezza sarà esaminata dal punto di vista medico (Andrea Manto, Direttore Ufficio Pastorale per la Salute - CEI).

L’ultima sessione sarà dedicata alla condizione femminile nella storia ( «… era stato visto da lei, non credettero» (Vangelo di Marco, 16, 11): Il ‘male’ di essere donna), quella di inferiorità nella tradizione giudaico-ellenistica ( Elena Giannarelli, Università di Firenze) poi riscattata da Gesù (Bruno Maggioni, Università Cattolica del Sacro Cuore), quindi la volontà muliebre di essere protagonista della propria vita, nel medioevo con la mistica-medico Ildegarda di Bingen (Ferruccio Bertini,Università di Genova) e in età moderne con le opere assistenziali delle genovesi Caterina Fieschi Adorno e Virginia Centurione Bracelli (Elena Parma, Università di Genova), nell’arte (Catherine Monbeig Goguel, Cnrs, Musée du Louvre).

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