DON ANTONIO

lunedì 30 aprile 2012

C'è una vita dopo la morte?



La vita dopo la morte? È una domanda che tutti gli uomini si pongono, prima o poi.
Certi rispondono negativamente: “Non c'è nulla”, oppure dicono: “Un abisso e poi più niente”.
Tuttavia, alla fine della loro vita, dopo aver vissuto, si mettono a pensare che potrebbe esserci qualcos'altro.


I cristiani non sono i primi ad affermare che esiste una vita dopo la morte. Tutte le culture hanno una cerimonia di sepoltura, nella quale lasciano degli oggetti per continuare a vivere: per mangiare, scacciare o difendersi nell'aldilà. Tutto questo dice già che l'uomo non è fatto per la morte.
Offrendo alle divinità dei doni propiziatori in favore dei defunti, per il loro prossimo soggiorno, è già come dire che c'è una giustizia, una ricompensa, differenti destini possibili nell'altra vita. Presso i Greci, “la barca di Caronte” attraversava il fiume che delimitava la terra dei morti, e segnava in modo simbolico il grande passaggio verso i Campi Elisi, luogo paradisiaco dell'altra vita.
Quanto ai filosofi greci, come Platone, non solamente pensavano ad una “vita dopo la morte”, ma avevano anche il concetto di “vita prima della vita”. In questo struttura, la vita terrestre e corporea era una caduta, e la morte liberava l'anima dai fardelli del corpo.


L'idea dell'eternità non è così estranea all'uomo, ed è per lui piuttosto naturale.
Il modo di considerare il dopo è evidentemente molto diverso e non può più essere considerata nella stessa maniera dopo l'avvento di Cristo e l'influenza del Cristianesimo sul pensiero umano:






- Gli antichi Bretoni, prima del cristianesimo, immaginavano, per esempio, la vita dopo la morte come una terza vita. La prima era un modello per le due seguenti, o meglio ancora, come una seconda vita senza una fine determinata, condotta in un'isola impossibile da raggiungere da quelli che vivono ancora la “prima vita”.


- I comunisti, i materialisti, negano la vita dopo la morte. Tuttavia, anche loro hanno un paradiso: la società non più divisa in classi, in un futuro di “domani che cantano” [1]. Questo avvenimento paradisiaco, presuppone un vivere qui in basso attraverso le generazioni, ed è un tempo che si fa attendere troppo, tanto da scoraggiare i suoi adepti.


- I sostenitori della reincarnazione hanno sostituito, alla vita eterna tanto desiderata, un'altra spiegazione: quella di rivivere qui in basso diverse volte, ma mai secondo lo stesso ruolo. Quindi come persone diverse. Si differenzia dalle “tre vite celtiche” perché lì è la stessa persona che continua a vivere.


- I musulmani credono in un “Paradiso” che darà la giusta ricompensa ai buoni, ma è molto materiale nella sua descrizione e sconcertane in rapporto alle nostre aspirazioni più profonde.


Per i cristiani, Dio ha inviato suo figlio, Gesù Cristo, che si è fatto vero uomo per farci conoscere il suo amore e la sua promessa di risurrezione. Lui stesso è resuscitato il terzo giorno. È uscito dalla tomba, ha incontrato vivo i suoi discepoli, che l'hanno visto e ne hanno dato testimonianza.
La resurrezione di Cristo non è indagabile direttamente attraverso la storia; ma pone un interrogativo all'interno della storia e a tutti gli uomini. Tuttavia, la testimonianza dei suoi discepoli sulla Resurrezione è di fatto storica. Lo hanno testimoniato fino alla fine, fino al martirio.
La fede nella Resurrezione dei morti si basa sulla resurrezione di Gesù. Il Dio che ci ha creati non l'ha fatto per il breve tratto di una vita, come un gioco o un'assurdità. Per amore, quando ancora non esistevamo, ci ha dato la vita; per amore, ci richiama alla vita eterna. È ciò che si chiama il “Cielo”, che non è altro che una vita eterna di felicità con Dio e “tutti i santi”.


Non si tratta di un paradiso materiale, nel quale rivivremo una vita terrestre (testimoni di Geova), né un paradiso del tutto spirituale nel quale le anime saranno definitivamente spogliate dal corpo (Platone) e di tutta la loro personalità (buddismo): nel riassunto della loro fede, nel Credo, i cristiani credono (Simbolo degli Apostoli) nella “resurrezione della carne”, ovvero dell'anima e del corpo insieme. Così come è resuscitato Cristo.

http://www.it.catholic.net/notizie/723-ce-una-vita-dopo-la-morte

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