DON ANTONIO

domenica 24 luglio 2011

OMELIA QUARESIMALE

Oggi è la prima domenica di quaresima, un tempo iniziato con mercoledì scorso: mercoledì delle ceneri e si concluderà con la Pasqua. Il tempo della quaresima è considerato dalla Chiesa come un tempo importante per l’ascolto e la meditazione della Parola di Dio, per la conversione e il  cambiamento di vita e di mentalità che si traduce poi  in una confessione sacramentale, un tempo importante per la preghiera personale e comunitaria, tempo importante ancora per la riconciliazione con il nostro prossimo, tempo infine importante per la carità e l’elemosina: ricordiamo subito l’antica colletta: un pane per amor di Dio.

I cristiani da sempre sanno che i giorni quaresimali sono  un periodo favorevole  per  per una diagnosi della propria vita interiore, per prendere coscienza del nostro peccato di fondo o come si dice oggi della nostra opzione fondamentale, cioè della nostra scelta prima: se per  Dio o per l’uomo e per il denaro.
Nel tempo quaresimale siamo tutti chiamati a questa verifica interiore,  siamo chiamati a prendere una decisione di cambiamento di stile di vita: cioè un passaggio dal materialismo alla religione , dalla incredulità alla fede.  Il  tempo della Quaresima è il tempo opportuno per la catechesi, per una purificazione interiore e spirituale, per rompere con la schiavitù del peccato che conduce alla morte, per riprendere i legami di pace e di amore con il nostro prossimo, ed è anche un tempo per il sacrificio e la rinuncia non in vista di una  ascesi fine  a stessa o per un test della propria volontà ma per amore e in unione a Cristo che soffre  ed muore, innocente per noi.

La prima lettura è tratta dal primo libro della Bibbia:la Genesi in questa lettura  si narra l’origine del mondo e dell’uomo e i peccati fondamentali dell’uomo. L’umanità era ormai invecchiata nei peccati specie quelli contro natura, una umanità precipitata nel male  e ormai  incapace di  bene e di bontà, questa umanità viene purificata dalle acque del diluvio. Dio dopo la catastrofe  generale , come dopo ogni fine che coinvolga l’umanità dona cieli nuovi e terra nuova. L’arcobaleno nel cielo è un segno. Segno di una alleanza e di un patto tra Dio e l’uomo: il segno della pace.
Il brano evangelico di Marco ci presenta Gesù che è sospinto dallo Spirito nel deserto per 40 giorni( da cui venne la parola quaresima) e questo prima di iniziare la sua missione pubblica cioè  la sua missione di predicatore.  In questi 40 giorni Gesù nel deserto viene tentato dal maligno. Ha inizio nel deserto la lotta tra Cristo, vera luce e satana, l’avversario, lo spirito del male. Gesù resta fedele alla volontà del Padre, resta fedele alla sua missione di Messia, e non cede alle  tentazioni. L’evangelista Matteo indica tre tentazioni: la tentazione del messianismo facile: “buttai giù dal tempio”, la tentazione del materialismo:”fa che questi sassi diventino pane” e la tentazione dell’idolatria: o adorare mammona o adorare l’unico vero Dio.

Il deserto è il luogo dell’esperienza della propria fragilità, perchè nel deserto si ha bisogno di tutto, ma al tempo stesso è il luogo della presenza e della possibilità di incontrare Dio, perché è un luogo di solitudine e di preghiera. Per comprendere  meglio questa realtà basti pensare e leggere la storia del popolo ebreo nel deserto per 40 anni.
 Gesù, lontano dalla gente ed anche dagli apostoli,stava con le bestie selvatiche e feroci, e questo per dirci che Gesù è il nuovo Adamo, che vince la tentazione del serpente e ridona pace al creato , mentre i primi uomini Adamo ed Eva avevano rotto con il loro peccato di orgoglio e disobbedienza l’equilibrio della natura umana e dei rapporti tra i vari esseri viventi: uomo e animali.
Gesù vuole ricondurre gli uomini ad un colloquio personale con il Padre e fra di loro, per questo l’annuncio di Gesù alle folle: “convertitevi e credete al vangelo”.
Questa parola conclusiva del  vangelo di oggi  la sentiamo rivolta a  ciascuno di noi: “convertitevi, cambiate vita e credete al vangelo,” alla buona notizia:”Gesù ti salva”.

Se anche noi vogliamo vincere contro il maligno e ristabilire armonia, un arcobaleno di pace  nel creato, dobbiamo costruire il silenzio attorno e dentro di noi e lasciare che parli la Parola di Dio.

Se magari, oggi, riflettendo sinceramente sul come viviamo il nostro cristianesimo ci accorgiamo che siamo sì credenti ma poco praticanti, oppure anche poco credenti e occasionalmente praticanti, se ci accorgiamo che preghiamo poco o nulla e che il tempo per la preghiera si va sempre più riducendo
 allora cari fedeli il richiamo alla conversione è proprio per noi.

Di questo parleremo ripetutamente in quaresima, si tratta di compiere attraverso l’omelia un cammino di sincera conversione per il nostro vero bene , il bene dei figli e di questa umanità



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