DON ANTONIO

sabato 9 luglio 2011

Omelia nella festa dell'Ascensione del Signore 1996

OMELIA NELLA FESTA DELL’ASCENSIONE DEL SIGNORE   1996

Oggi celebriamo la festa dell’Ascensione di Gesù al Cielo. Una verità della nostra fede : Gesù fu crocifisso per noi,morì e fu sepolto, è risorto dalla morte  secondo le Scritture, è salito al cielo dove siede alla destra del  Padre.
E di nuovo tornerà alla fine del mondo per giudicare i vivi e i morti. Noi ci troviamo ,ora,storicamente nel tempo dopo Cristo ed in attesa del suo ritorno, come proclamiamo  dopo la Consacrazione nella Santa Messa :annunciamo la morte del Signore in attesa della sua venuta.
                                   La fede cristiana  ci assicura che Cristo è ritornato presso il Padre, in quel “LUOGO” dove tutti un giorno,al termine  della vita siamo chiamati. E’ la speranza che è attesa del ritorno finale di Cristo che verrà come giudice di ogni uomo. Nello stesso tempo è la fede che ci assicura che Cristo è si salito in Cielo, ma è anche rimasto qui presente in mezzo a noi, nella sua Parola, nei suoi ministri, nella sua Chiesa, nei Sacramenti e in modo tutto speciale nell’Eucaristia. E’ ancora la fede che ci garantisce che Cristo  è andato in Cielo a prepararci un “POSTO”:un posto per i suoi discepoli  e nello stesso tempo cammina con noi, cammina con gli uomini di ogni tempo : come abbiamo sentito nel vangelo :
“ecco io sono con voi tutti i giorni fijo alla fine del mondo”.
Questo pensiero ci porta a riflettere oggi su alcune verità eterne che  troppo spesso ignoriamo, dimentichiamo o mettiamo da parte, anche per avere idee chiare e non lasciarci  ingannare dal maligno o dai tempi presenti che ci vogliono far credere  o che il Cielo non esiste o che  è un’illusione inventata dalle religioni o peggio, come sta accadendo, in questi ultimi tempi : ci vogliono far credere che la terra è il cielo, che la terra deve diventare il cielo, che tutto quello che facciamo per migliorare la terra è l’unica opera buona.

Ribadiamo il concetto delle domeniche scorse che ci è indicato nella II lettura  da S.Paolo nelle lettera agli Efesini :Cristo è il centro di tutto, tutto viene da Lui e tutto si ricapitola in Lui. : “Gesù Cristo il Risorto nome al di sopra di ogni altro nome che si possa nominare non solo nel secolo presente ma anche in quello futuro. Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra”. Noi misuriamo la nostra fede non sulle parole o su ipotesi, ma su una persona concreta precisa, che ha vissuto  su questa terra ,è salita in cielo e rimane per ogni uomo VIA,VERITA’ e VITA.  E ognigiorno, al termine di ogni giornata dovremmp  porci questa domanda : oggi ho incontrato il Cristo?, l’ho invocato?,chi  è per me ? ?

Perché per molti Cristo è una parola vaga, la sua persona è percepita come lontana o informe, perché non vediamo ogni giorno, in ogni istante la sua opera, i suoi segni, i suoi richiami ?Perché molte persone dicono-lo riscontrato anche nella benedizione delle case,non ho più la fede di un tempo, la fede si sta spegnendo ?Perché facciamo fatica a pregare Gesù e se lo facciamo, preghiamo pensando non a Lui, ma a noi, alle nostre cose ?
Conosciamo anche la risposta a questa domanda :
siamo portati a guardare più in basso che in alto, ci siamo ormai abituati a guardare troppo la terra per avere lo slancio per innalzare, non dico i cuori, ma almeno gli occhi al cielo, non dico sempre ma almeno in certe occasioni.

Questa festa è un richiamo , un monito e un insegnamento per tutti noi. Siamo troppo attaccati o siamo solo attaccati alle cose della terra, siamo permeati di materialità, abbiamo condannato il materialismo ed ora il materialismo è una linfa per sopravvivere , eravamo cristiani, fedeli alla Chiesa, fedelissimi alle pratiche di pietà, ligi alla parola del Vangelo e della Chiesa e ora lentamente e progressivamente stiamo non solo perdendo i valori cristiani, ma con i valori e le virtù del cristianesimo stiamo perdendo i valori della spiritualita’ ,valori che sono comuni a tutte le religioni.

Di pari passo abbiamo smarrito le certezze delle verità di fede, sono crollati o stanno crollando le colonne, i pilastri della fede che sono il fondamento dell’esistenza e cioè Dio..e chi è Dio ..un destino per alcuni buono e per altri no? il Paradiso.....ma quale cielo e paradiso se non su questa terra ? ?  e poi quale inferno, quale demonio...cose d’altri tempi ! E allora lentamente ,talvolta anche onconsapevolmente e in maniera quasi impercettibile ci stiamo incamminando in un tunnel oscuro dove non esistendo più valori trascendenti  e poi ridimensionati anche gli stessi valori umani,l’uomo sperimenta l’inquietudine, il vuoto , “l’insignificanza del vivere” fino al punto  di essere valutato in base solo dell’efficienza : se  bello, se bravo se giovane e se serve..

Questa festa dell’Ascensione ci deve far riflettere : noi siamo stati creati da Dio, noi non siamo su questa terra per caso,
noi  siamo stati crearti da Dio, e a Lui torneremo. Domanda del catechismo :” per quale fine Dio ci ha creati ?Dio ci ha crearti per amarlo, servirLo e alla fine essere sempre con Lui. In questa visione di fede la vita diventa un tempo di passaggio e di pellegrinaggio, come il popolo di Israele nei 40 anni del deserto, :tempo di prove, tempo dato di imprevisti.

Oggi più che mai il cristiano è chiamato alla speranza, oggi il cristiano è l’uomo della speranza “oltre ogni speranza”,
quella speranza che S.Paolo voleva viva nel cuore degli Efesini, come abbiamo sentito nella II lettura : “il Dio del Signore nostro Gesù Cristo,il Padre della gloria possa illuminare gli occhi della vostra mente per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati”.
                                   Molti hanno bisogno di una Parola, hanno bisogno di un SPERANZA : quanta  gente vive desolata, nello sconforto, si sente delusa e abbandonata, quanti anche giovani trovano la vita insignificante e quanti vegetano e sembrano attendere, giorno dopo giorno la morte, o presi dall’angoscia con un gesto l’anticipano, e anche quanti e  il numero sembra aumentare con il tempo, così dicono i dati, incuranti che la vita è dono Dio,la barattano come fosse una semplice opzione, e quindi  da usarsi come ciascuno crede meglio.

Grande è la nostra responsabilità di credenti :Gesù rivolge a ciascuno le parole ascoltate nel Vangelo. “Andate ed
ammaestrate tutte le nazioni..insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato”.
Il cristiano è chiamato ad essere luce per gli altri uomini. Sale e lievito per questo mondo, è chiamato ad essere annunciatore di salvezza e costruttore di Speranza per ogni uomo.

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