DON ANTONIO

sabato 28 gennaio 2012

Foglietto 29 gennaio 2012 (Famiglie Visitazione)Fonte:dal Monastero di Bose

Marco 1,21-28
1) Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, aCafàrnao, insegnava: nei vangeli più volte si riferisce che Gesù prende laparola nelle sinagoghe. Lc 4,16 ci avverte che Gesù era solito partecipare disabato al culto della sinagoga di Nazareth. Anche i primi apostoli itinerantiiniziavano la loro predicazione nelle sinagoghe della diaspora e Atti 13,15racconta come i capi della sinagoga di Perge invitano Paolo a prendere laparola. Gesù dunque sceglie di iniziare la sua predicazione nel solco dellatradizione di Israele, in quella liturgia della parola, che dopo l’esilio, haassunto un ruolo di grande rilievo nel culto d’Israele.
2) Ed erano stupiti del suo insegnamento, egliinfatti insegnava loro come uno che ha autorità: in Mt 7,29 la stessa fraseviene attribuita a coloro che hanno finito di ascoltare il discorso dellamontagna. Qui Mc non riferisce il contenuto dell’insegnamento di Gesù, ma ilcentro dell’attenzione è l’autorità[lett: potere] di Gesù, nel momentoin cui inizia la proclamazione del vangelo di Dio.
3) Nella loro sinagoga vi era un uomoposseduto da uno spirito impuro: il racconto non ci dà informazioni inproposito, ma è improbabile che partecipasse al culto del sabato una personache potesse disturbare la liturgia. Dunque, come si dice sbrigativamente incerte occasioni, era una persona normale. Nel testo, d’altra parte, non c’è laparola posseduto, ma semplicemente un uomo in uno spirito impuro. Dunque,come in una messa domenicale dei nostri giorni, in mezzo alla gente c’èqualcuno che porta segretamente la pena di una infermità grave.

4) Cominciò a gridare: lo spirito che èdentro l’uomo non resiste alla parola del Signore, una parola di liberazione. La mia parola non è forse come il fuoco –oracolo del Signore – e come un martelloche spacca la roccia? (Ger 23, 29).
5) Io so chi tu sei, il santo di Dio: ildemonio sa perfettamente chi è l’uomo venuto da Narareth, dice la verità. Ma laverità non è sempre buona? Perché il Signore è così deciso (Taci!) nel troncare quel discorso? DiceS. Agostino (Commento a Giovanni, omelia6,21): «Gran cosa è la fede, ma non ti giova nulla se non hai la carità.Anche i demoni confessavano Cristo; credendo in lui senza amarlo, dicevano: che cosa c'è tra noi e te (Mc 1, 24)?Avevano la fede, ma non avevano la carità»
6) E lo spirito impuro, straziandolo egridando forte, uscì da lui: la liberazione di quell’uomo non è una magia,c’è un dramma in questa lotta ingaggiata da Gesù con il male. Il culmine diquesta battaglia sarà la morte in croce di Gesù, lo strazio di quell’uomo èun’anticipazione dello croce. Infattisiete stati comprati a caro prezzo. (1Cor, 6,20)
7) Che è mai questo? Un insegnamento nuovo,dato con autorità: la potenza dell’insegnamento di Gesù è testimoniatadalla liberazione appena avvenuta. Èuna parola che agisce, che compie quelloche dice.

Deuteronomio 18,15-20
1) Questo branosi inserisce negli avvertimenti di Mosè al popolo prima dell’ingresso nellaTerra Promessa. Là il popolo dovrà distinguersi dalle genti, che praticano ladivinazione e la magia (v 14 che precede il brano liturgico): queste pratichevolte a propiziarsi la divinità o a indagarne il volere, non si conciliano conl’Alleanza che è rapporto di fiducia nuziale tra Dio e il suo popolo Israele.
2) IlSignore tuo Dio, susciterà per te, in mezzo a te, tra i tuoi fratelli, unprofeta pari a me: La figura del Profeta campeggia in tutto il brano. Èannunciato un profeta del quale Mosè è segno e tipo: sarà un profeta come Mosè che il Signore conosceva faccia a faccia (Dt34,10), che intercede e si fa carico delle colpe del popolo (Cfr. Nm 14,11 ss).Questa promessa si compie nel profeta Gesù come espressamente detto in Atti 3,18.22:Dio ha così compiuto ciò che avevapreannunciato per bocca di tutti i profeti… Il Signore vostro Dio faràsorgere per voi, dai vostri fratelli, un profeta come me: voi lo ascolterete intutto quello che egli vi dirà.
3) …a lui darete ascolto: “ascolta Israele”(Dt 5,1) è il primo grande comandamento che il popolo deve osservare. IlProfeta è il tramite scelto da Dio per trasmettere la sua Parola secondofedeltà e verità: abbiamo solidissima la parola dei profeti, alla quale fatebene a volgere l’attenzione come lampada che brilla in un luogo oscuro… non davolontà umana è mai venuta una profezia, ma mossi dallo Spirito santoparleranno alcuni uomini da parte di Dio (2Pt 1,19-21).
4) Che ionon oda più la voce del Signore, mio Dio… perché non muoia: nessuno puòvedere Dio e restare in vita, l’uomo dopo il peccato di Adamo “è nudo”, si nascondee fugge (Gen 3,10) non può vivere alla presenza di Dio infinitamente giusto.
5) Quelloche hanno detto va bene, io susciterò loro un profeta… e gli porrò in bocca lemie parole: se al popolo non è possibile avvicinarsi a Dio, è il Signorestesso che si fa prossimo suscitando in mezzo al popolo il profeta a cuiaffidare la Sua Parola: il Signore stese la mano e mi toccò la bocca, e midisse: “ecco, io metto le mie parole sulla tua bocca” (Cfr. Ger 1,9 e Is6).
6) Se qualcuno non ascolterà le parole che eglidirà in mio nome, io gliene domanderò conto: la Parola potente ed efficacedi Dio passa attraverso la piccolezza e la povertà del mediatore: chi non ascoltail profeta non ascolta il Signore e gliene sarà chiesto conto... fino alProfeta-Messia che ha pagato il conto per tutti: si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori… èstato trafitto per le nostre colpe, schiacciato per le nostre iniquità. Ilcastigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui (Is 53,4ss).
7) Ma ilprofeta… che parlerà in nome di altri dei… dovrà morire: il profetache millanta autorità da Dio per parlare a proprio titolo è falso profeta (Cfr.Dt 13,2-6). Il profeta che parla in nome di altre divinità non può essere graditoa Dio: egli parla una parola non autorevole che rende Dio un menzognero. La Paroladi Dio è efficace e si riconosce perché sempre opera ciò che dice (v. vv 21 e22 che seguono il brano liturgico); “Comela pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigatola terra, senza averla fecondata e fatta germogliare,… così sarà della parolauscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operatociò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata” (Is55,10.11).

1Corinzi 7,32-35
1) Io vorrei che foste senza preoccupazioni:la preoccupazione (meglio l'ansia) è prima di tutto un affronto alla grazia diDio. Con la Croce di Gesù, l'amore di Dio verso gli uomini, si è manifestato intutta la sua grandezza. Essere quindi preoccupati, ansiosi, è un po’ il nonavere fiducia nella grazia di Dio: noi a lui stiamo a cuore. Perciò io vidico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete,né per il vostro corpo, di quello che indosserete, la vita non vale forse piùdel cibo e il corpo più del vestito? guardate gli uccelli del cielo: nonseminano... ( Mt 6,25 ss)
2) Chi non è sposato si preoccupa delle cose delSignore... chi è sposato invece si preoccupa delle cose del mondo, come possapiacere alla moglie... la donna non sposata si preoccupa delle cose del Signore...la donna sposata si preoccupa delle cose del mondo: c'è quindi unapreoccupazione buona (quella dei non Sposati) e una preoccupazione cattiva(quella degli sposati?) Non pare. Anche il non sposato non deve essere ansioso;a parte ogni sforzo che egli compie da parte sua per piacergli, il Signore loama già. Così il matrimonio dove marito e moglie sanno che ogni sforzo perpiacersi sarebbe insufficiente se non fosse preceduto dalla continua benedizionedi Dio sulla loro unione: solo una corda a tre capi non si rompetanto presto (Qo 4,12).
3) questo lo dico per il vostro bene: ilbene è Gesù e il Vangelo vissuti nella propria carne nelle proprie condizioni enelle proprie relazioni: cercate anzitutto il regno di Dio e la suagiustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non preoccupatevidunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascungiorno basta la sua pena. (Mt 6,33ss).

SPIGOLATURE ANTROPOLOGICHE

È significativo che nel Vangelo secondo Marco il primo“miracolo” compiuto da Gesù sia la liberazione da uno “spirito impuro”.L’azione divina è, nella tradizione di fede ebraico-cristiana , sempreliberazione. Liberazione da un “male” che tiene prigioniera la condizioneumana. Liberazione da un male che denuncia e afferma la “divisione”. Divisionetra l’uomo e Dio. Divisione tra persona e persona. Ogni opposizione all’unicocomandamento dell’Amore. Il cuore della fede è la comunione. Il commento albrano evangelico cita in proposito l’importante osservazione di S. Agostino.Tale concezione del primato della comunione è talmente esigente da affermareche per questo neppure il “sapere” è neutrale! Può essere, ed è, saperedemoniaco, se non genera comunione ma divisione: anche i demoni sanno! Mapotrebbe essere causa di divisione anche l’infinita distanza-differenza tra Dioe la sua creatura prediletta. Peraltro tale distanza è quello che distingue lafede dall’idolatrìa, che è adorazione di ciò che non deve essere adorato,perché “non è Dio”. E solo Dio può risolvere il problema cercando e mettendo inopera incessantemente delle “mediazioni” che gli consentano di “scendere” finoall’uomo per comunicarsi e comunicare il suo Amore. Tale è la promessa che ilSignore fa a Mosè nel testo del Deuteronomio con il dono della Parola affidataal profeta. E così fino all’evento supremo della Parola, che è il suo “farsicarne” nella persona e nell’opera di Gesù di Nazareth.
La Parola è l’evento dell’incontro e il grembo dellacomunione. L’alterità è superata nel “farsi povero” di Dio affinché la povertàdell’uomo ne sia visitata e non annientata. Origene afferma che nelle cose delmondo sono i piccoli che vanno verso i grandi, ma nelle cose di Dio sono igrandi a scendere verso i piccoli. La comunione d’amore coinvolge tutta lavicenda dell’uomo e tutta la creazione. La storia è la storia, affaticata etribolata, della “ri-conciliazione” tra Dio e l’umanità, e di ogni creaturaumana con l’altro da sé, e con tutto il creato. Per questo la “pace” è il nomedi Gesù! “Egli infatti è la nostra pace, colui che di due ha fatto una cosasola, abbattendo il muro di separazione che li divideva, cioè l’inimicizia, permezzo della sua carne” (Ef 2,14). Questo ha un segno e un’immagine privilegiatanell’unione nuziale.
La preoccupazione di “piacere alla moglie” non deve essereintesa in senso positivo, secondo quello che Paolo afferma nel testo di 1Corinzi.Anche nell’amore nuziale si deve affermare l’unicità del duplice comandamentodell’amore di Dio e dell’amore del prossimo. E così cadono le “preoccupazioni”mondane. Lo sposo e la sposa sono l’uno per l’altro “segno” del Signore equindi salvezza. Salvezza da tutto quello che ci divide da Dio e tra noi.

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