Con questa domenica inizia un tempo liturgico che ci condurra’ alla quaresima, chiamato tempo per annum o tempo ordinario. Il messaggio della prima domenica riguarda la chiamata degli apostoli,come Il Signore ha chiamato tutti noi alla vita così un tempo chiamò alcuni ad essere profeti ,altri ad essere apostoli e suoi seguaci .Ora continua a parlare e a chiamare. Oggi il Signore non si è nascosto e non tace, il Signore continua ad intervenire nella nostra storia e continua a parlarci.. Purtroppo il frastuono della vita moderna, le attrattive materiali e sensibili, le promesse o le lusinghe di felicità che provengono dal mondo, ci impediscono di percepire la voce di Dio che parla attraverso i fatti della vita, anche attraverso le croci e le prove, le gioie e anche i dolori.
Nella prima lettura abbiamo sentito la chiamata di Samuele a diventare uomo di Dio, il profeta di Dio. Nel giudaismo, per gli ebrei Samuele è la figura tipica dell’uomo chiamato da Dio, e come il profeta Elia, fatica un pò per distinguere la voce di Dio, Samuele dalla voce di Eli, ma alla fine si mette al servizio del Signore con totale disponibilità.
Nel racconto della vocazione di Samuele possiamo distinguere tre momenti:
innanzitutto Samuele sente la voce che lo chiama nella notte e prontamente si reca da Eli, o per curiosità o per paura o per l’insistenza della chiamata
in secondo luogo Samuele non si accontenta delle proprie interpretazioni, pensa ad una voce umana ,alla voce di Eli,
Dio chiama il ragazzo ripetutamente e allora si fa guidare da Eli per comprendere la provenienza della voce e solo alla fine dice:” parla signore perché il tuo servo ti ascolta”.
Questa lettura ci invita tutti a metterci in ascolto di Dio che certamente parla ancora e ancora chiama; ma soprattutto ci esorta all’umiltà per comprendere la sua Voce e per lasciarci guidare.
Giovanni nel vangelo ascoltato ci ricorda la svolta essenziale della sua vita,il primo incontro con Gesù, con il Maestro:”ecco l’agnello di Dio”- annuncia Giovanni Battista- e basta questa parola per far capire ai primi apostoli che si tratta del Messia atteso. E una volta incontrato il Messia non possono restare indifferenti.
Andrea lo annuncia subito al fratello Simone e anche Simone si mette a seguire Gesù,al quale dice amichevolmente: “non ti chiamerai più kefa ma pietra”.
Appare chiaro che la chiamata di Gesù comporta una radicale trasformazione della vita, comporta un radicale cambiamento, e comporta una nuova missione .
Il cristianesimo non è una teoria, una filosofia, un codice morale, un metodo per vivere bene senza grattacapi, il cristianesimo non è una dottrina fatta di tante verità da credere e nemmeno una serie di pratiche da compiere o di preghiere da recitare ma il cristianesimo è principalmente esperienza che si fa e che si racconta, è un incontro con una persona viva Gesù,un incontro talmente coinvolgente che nessuno resta come prima. E’ l’esperienza dei 2 discepoli di Emmaus che camminando con Gesù riscoprono la fede, perché stare con Gesù vuol dire fare l’esperienza concreta della bontà e della verità della sua Parola.
Gesù alla domanda che gli pongono:” dove abiti, in quale luogo possiamo stare con te?” Gesù risponde” venite e vedete”, si tratta di 2 verbi di azione ( andare e vedere), andare nella fede come il patriarca Abramo, come tutti i grandi patriarchi: andare, alzarsi come Samuele e vedere, come i ciechi di Gerico o come il cieco nato. “Andarono e videro dove abitava”. Esperienza sufficiente per fare la scelta di Lui.
E’ la forza della Parola, dell’ esperienza: Pietro dice”: dove andremo Signore. Tu solo hai parole di vita eterna”
Ecco l’immagine del discepolo che sente la voce del Maestro e si fida del Maestro, Samuele si fida di Eli, Andrea e Simone si fidano doi Gesù.
Cari fedeli domandiamo al Signore oggi la forza per strapparci e toglierci da tutto ciò che ci impedisce di captare, percepire e scoprire la voce del Signore: nulla avviene per caso..nulla è destino. Quello che è capitato,l’incontro di Samuele con Eli, l’incontro di Andrea e Giovanni con Gesù...non è stata una combinazione di circostanze fortuite.
A molti uomini del nostro tempo Gesù continua a rivolgere la sua voce, instancabile: che cosa cercate? O meglio.. chi state cercando? Chi state cercando nei viottoli della vita o perché non cercate uno che vi aiuti a comprendere chi è il viandante che cammina con voi, perché cercare di decifrare da soli la storia?
Spetta a noi cristiani dare una risposta a questi uomini alla ricerca e proclamare con la parola e la vita:” venite e vedete, venite e vedrete come vivono i discepoli di Gesù”.
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