Oggi il messaggio della parola di Dio possiamo riassumerlo in tre insegnamenti sempre attuali e sempre importanti per tutti noi.
1.Il Signore è Provvidenza per ogni creatura, il Signore è Creatore e dispone Lui della nostra vita.
Il Signore ha un disegno e un progetto su ogni persona ,su ogni persona che nasce, fosse anche una persona che noi definiamo disabile o handicappata che però presso Dio ha una missione magari quella di convertire noi che giudichiamo.
2.Il Signore parla attraverso il profeta e con l’opera dell’apostolo, anche quando non è accolto o capito o è anche perseguitato.
3. Il Signore nostro Dio è il Signore della vita . Oggi si celebra la XX giornata per la vita che ha come tema: “i mass media e la cultura della vita”.
L prima lettura tratta dal libro del profeta Geremia parla della sua vocazione e della missione. Geremia è spesso considerato come un profeta che anticipa l’immagine di Gesù: un profeta sempre fedele al Signore nonostante le persecuzioni. Perché il Signore manda proprio Geremia al suo popolo? Lo invia come un segno, come una fortezza perché sappiano che c’ è un profeta, un inviato di Dio in mezzo a loro, sappiano cioè che Dio non li ha abbandonati, sappiano che Dio è fedele, è Padre , è Provvidenza per il suo popolo. Dio non si dimentica dei suoi figli, lo dimostrano i profeti quando operano e parlano con franchezza e con coraggio.
Il popolo non ha accolto i profeti quelli veri, quelli che parlavano di Dio e in nome di Dio, mentre trovavano ascolto i falsi profeti che parlavano e annunciavo quello che le gente si aspettava da loro.
In nome della verità e dell’autenticità i veri profeti furono allontanati e talvolta anche uccisi: Geremia sarà gettato in un una cisterna, Isaia sarà ucciso.
Anche il brano del vangelo di oggi ci parla della situazione difficile del profeta: il profeta non è accolto proprio dal suo popolo al quale viene inviato per portare un annuncio .
“Un profeta non è disprezzato che nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua”. E’ il rifiuto di Gesù da parte di quel popolo che Lui aveva scelto come il suo popolo prediletto. “Cosa mai può venire di buono da Nazareth”, disprezzano le sue origini, giudicano la sua vita perché non segue né l’esempio del Battista e neppure quello dei farisei. E la fine del profeta, come la fine dell’apostolo ci è nota: il martirio, cioè una testimonianza fino al dono della vita. Gesù conosceva in anticipo questa realtà, eppure anche Lui accetta la condanna a morte proprio da quel popolo che tanto aveva amato.
E Gesù si meravigliava della loro incredulità. Vogliono,pretendono un Gesù secondo le loro aspettative, vogliono un Messia secondo le loro esigenze, un operatore di miracoli ovunque, un guaritore sempre a disposizione, pretendono insegnare a Dio. Ma Dio ha i suoi piani e i suoi progetti:” i miei pensieri non sono i vostri pensieri”. Il profeta non avrà mai la vita facile e sarà osteggiato da tutti, perché la sua parola è secondo Dio e non secondo gli uomini.
L a parola del Vangelo è una profezia per i nostri giorni: il discepolo di Gesù, il cristiano è chiamato a vivere il Vangelo e a mettere in pratica il discorso della montagna, ha una missione difficile, specie nel nostro tempo, perché ha il compito di essere luce per gli uomini di oggi, perché ha il compito di indicare all’uomo infelice la strada della pace vera,
deve indicare a questo uomo la buona notizia che Gesù è il Salvatore.
A questo punto possiamo fare un’altra riflessione sulla giornata che si celebra oggi :una giornata per la vita. Il cristiano deve dare testimonianza alla vita e per la vita. Noi sappiamo che la vita viene da Dio, è dono di Dio e
l’uomo non può disporre della propria vita come vuole o desidera.. Fondamentale dovere è il rispetto per la vita, l’amore alla vita in tutte le sue espressioni. Questo messaggio è più che mai importante oggi: dove si sta facendo strada, purtroppo anche nelle nostre famiglie , in alcune coscienze di credenti e di cristiani, la cultura della morte: prima c’è stata la morte di Dio, quindi la morte dei valori e degli ideali, poi morte dello spirito, e infine le morti fisiche dall’aborto al suicidio.
Questo processo di svalutazione della Vita ha avuto come alleato i mass media e le attuali ideologie e filosofie: la vita ha “un costo”. La vita ha un costo- la vita di una persona si valuta in base al’età, alla bellezza, all’efficienza, alla produttività (valutazione non tanto dissimile da quella che si fa per un animale) e allora quanto vale la vita dell’anziano che sta attendendo la sua fine un ospizio o la vita di un malato terminale? Quanto vale la vita di anormale o handicappato o disabile che non produce per la società,? E poi il valore della vita di un feto- si dice- lo può decidere solo la madre o il padre o l’ambiente o il medico o il conteggio dei mesi e dei giorni? Esiste però un comando scritto nella coscienza di ogni uomo: tu non ucciderai!
Allora il Signore disse a Caino: <
Riprese: <
In questa epoca la vita sembra subire la più grave inflazione e il pensiero va dalla condanna a morte in certi stati, alla tortura legalizzata, alle stragi in Algeria, al mercato degli organi e ora anche alla profanazione della vita: pensiamo alle aberrazioni dell’ingegneria genetica, scienza che fra non molto mostrerà un arma terrificante:uomo-medico-ingegnere, che si sostituisce a Dio per creare o modificare un uomo, come si trattasse di un qualsiasi edificio.
In questo contesto ogni cristiano è un profeta della parola della Genesi: “il Signore Dio plasmò l'uomo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente”.
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