
Quanti segni di croce, nella giornata d’un vero cristiano! Quanti segni di croce nelle formule liturgiche delle benedizioni, dell’amministrazione dei Sacramenti, degli Uffici liturgici!
Prima di Cristo, la croce esisteva come strumento di tortura e di punizione dei colpevoli. L’umiltà di Gesù gli ha fatto scegliere la croce, riservata agli schiavi condannati alla pena di morte, al fine di salvare il mondo su questo legno di penitenza, divenuto albero di redenzione.
Dopo il giorno del Venerdì Santo, la croce è stata esaltata: essa è divenuta il segno della liberazione umana, contro il male, il peccato, la disgrazia eterna, la disperazione e la sconfitta definitiva e totale.
Esaltiamo la croce, noi cristiani del XXI secolo. L’attacco del materialismo senza fede e senz’anima non riconosce alcun senso alla croce e non gli fa alcun posto. La croce di Cristo non è destinata ad essere fissata solo su delle tombe, dove essa ha un senso di speranza e di eternità. Essa deve, al di sopra degli uomini in piena vita, drizzarsi come un simbolo di sforzo e di sacrificio e come simbolo di vittoria e di liberazione umana.
E’ essa che ha salvato il mondo sul piano soprannaturale e propriamente divino. Probabilmente anche noi fin da bambini abbiamo imparato a fare il segno di croce sulla fronte, sulle labbra e sul cuore, come simbolo esteriore della nostra fede. Nella liturgia, la Chiesa utilizza il segno della croce sugli altari, nel culto, sugli edifici sacri.
E’ essa che ha fatto sorgere un mondo nuovo sul piano umano. Mondo pesante ancora delle ingiustizie, delle miserie di cui il cuore dell’uomo è la sorgente incessantemente zampillante, ma mondo, malgrado tutto, arricchito di valori spirituali, umani, sociali, sconosciuti fin allora; mondo dove la coscienza, diventata cristiana, condanna tutto quello che non è né giusto, né buono, né umano. Ed è ancora là una esaltazione del premio del linguaggio della croce. La forza ed il suo effimero successo non potranno mai farla tacere. La croce abbracciata da Gesù, patibolo infamante riservato agli schiavi, è segno d’onore.
Don Marcello Stanzione
http://www.pontifex.roma.it/index.php/opinioni/consacrati/2767-esaltiamo-la-croce-di-cristo-segno-della-nostra-liberazione-esaltazione-della-santa-croce-14-settembre
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