DON ANTONIO

sabato 10 settembre 2011

OMELIA DOMENICA XIV ANNO A

Nel foglietto della Messa di oggi prima della lettura del Vangelo c’è una breve presentazione che riassume il messaggio della Parola di oggi : chi si affida solo all’intelligenza non può comprendere il mistero di Cristo, mentre la comprensione del mistero è possibile solo ai semplici di cuore. E’ doloroso, ma lo si deve premettere :mai come oggi si stanno compiendo le parole del profeta Isaia che dice al capitolo 6 : “Ascoltate pure ma senza comprendere,o osservate pure, ma senza conoscere, rendi insensibile il cuore di questo popolo, e acceca i suoi occhi e non veda con gli occhi né oda con gli orecchi, né comprenda con il cuore” Queste parole non sono accolte dal cuore dell’uomo superbo, perché il messaggio di questa domenica riguarda proprio l’umiltà :venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi.
Gesù ha voluto rivelare i grandi misteri della fede ai piccoli, agli umili, ai semplici, ai puri, agli ultimi : “Ti benedico, o Padre Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli”. Il superbo ascolta anche le letture, magari è anche uno che le proclama in Chiesa, ma non comprende, il superbo non è mai alla ricerca di Dio perché pensa di averlo già trovato una volta per tutte e se mai, per fatti incombenti della vita, lo dovesse anche cercare, lo cercherà sempre là dove mai si trova. Mai il Signore si farà incontrare dal cuore superbo , perché solo al cuore e all’intelligenza umili il Signore si rivela.

La storia della salvezza è la storia della rivelazione di Dio che ama ,sceglie e predilige gli ultimi, i poveri, gli umili. Gesù sceglie come suoi inviati gli apostoli, pescatori, gente umile, pescatori,avrebbe potuto scegliere come apostoli alcuni tra gli appartenenti alla famiglia reale, o tra gli aristocratici sadducei o tra i perfetti conoscitori della legge come i farisei ; sceglie invece come Madre, una donna umile del popolo: “il Signore ha guardato all’umiltà della sua serva”. E’ questa una verità che traspare da tutte le pagine della Sacra Scrittura: Dio si rivela agli umili e resiste ai superbi, gli umili sono innalzati e i superbi potenti saranno deposti dal troni della loro gloria,
Se non diventerete piccoli come questi bambini- Gesù dice questa parola mentre sta abbracciando dei bambini-voi non entrerete nel regno dei cieli. Quante volte ci sentiamo autosufficienti, e illudendoci ci crediamo i costruttori della nostra storia, illudendoci ci sentiamo protagonisti e padroni della nostra esistenza. Quante volte ci sentiamo così potenti, così sicuri di noi stessi, così forti di ciò che siamo e possediamo e stoltamente facciamo il ragionamento di quell’uomo di cui parla il vangelo, che dice : “ora anima mia riposati, divertiti”,posso persino ingrandire i granai, posso vivere di rendita,posso ancora godere per tanti anni in mezzo alle mie tante ricchezze..la fine dell’uomo stolto, la conoscete anche voi, una fine non dissimile da quella del ricco Epulone.
“Se il Signore non costruisce lka casa invano si affaticano i costruttori, se il Signore non veglia sulla città
invano veglia il custode”. Questo è il messaggio della liturgia : Dio è Amore(lo abbiamo meditato anche domenica scorsa). E il suo amore è un amore di predilezione per gli ultimi, per i poveri, per i semplici, per gli umili, per gli afflitti e i perseguitati in nome della giustizia,della pace .del Vangelo.

La prima lettura tratta dal profeta Zaccaria ci ha parlato del Messia Re. Gli ebrei attendevano un Messia dai connotati regali. Il profeta Zaccaria parla di un Messia re,ma che cavalca un asinello. Il profeta parla di un re della discendenza di David che non si appoggia sui mezzi umani, che non fa conto del vigore di un cavallo, che non confida nei potenti e nella potenza umana perché sa che l’uomo è come il fiore del campo, ma si affida unicamente al Padre. La caratteristica del re messianico è l’umiltà.
E l’immagine del Re Umile la troviamo sulla croce : il Figlio di Dio che nella più grande umiltà dice :
“Padre nelle tue mani affido il mio spirito” e la scritta sopra la croce : Gesù Nazareno Re dei Giudei :risposta questa alla domanda di Pilato : “dunque tu sei re ?” una domanda angosciante per l’uomo di oggi che sembra impaurito davanti al silenzio e all’umiltà di Dio.

Il Vangelo sembra alludere alle folle che seguivano da più giorni Gesù ed erano stanche, sfinite- immagine di ogni uomo che stanco per i problemi quotidiani, preoccupato, oppresso e angosciato,cerca ristoro, cerca pace, cerca tranquillità, cerca un oasi di serenità perché la vita oggi è tutto un sovraffollarsi di lavori,di impegni,di occupazioni e preoccupazioni, , sempre in una folle corsa verso una soluzione che è sempre più un miraggio.
Beato quell’uomo che nella sua umiltà si è fermato ai piedi di Gesù, come Maria sorella di Marta e sente la voce di Gesù che le dice :” Maria, Maria tu hai scelto la parte migliore”.

Il segreto della pace interiore è incontrare Gesù che dice a ciascuno di noi : impara da me che sono mite e umile di cuore e troverai ristoro. Ma chi può:
1. comprendere questa parola?
2. fare esperienza di questa verità ?
Solo coloro dei quali si parla nelle Beatitudini : i puri, i misericordiosi, gli operatori di pace gli afflitti..per tutti costoro è riservata la vita vera e una grande consolazione.
Vorrei terminare qui, ma non posso tacere quello che la Scrittura prevede per i superbi,sapendo che la superbia-dicono i padri della Chiesa- è l’ultimo vizio o peccato a essere sconfitto completamente perché la superbia è ,come un iceberg, si vede solo una parte .
Due esempi :
1. la torre di Babele nel primo libro della Bibbia,nella Genesi,
2. Babilonia la grande nell’ultimo libro della Bibbia,l’Apocalisse.
Gli uomini voglio costruirsi una torre, vita, cosi alta e potente da arrivare e oltrepassare Dio stesso. Conclusione :gli uomini devono arrendersi perché non si comprendevano più l’un l’altro. Quando in una persona, in una famiglia, entra la superbia, in quel momento nasce l’incomunicabilità è cioè l’incomprensione reciproca e allora la colpa del conflitto non è né degli altri né anziani, né dei giovani, né della suocera né della sorella ma la causa è nel peccato di superbia.
Secondo esempio: Babilonia la grande città ( Apocalisse,capitolo 18) :” Babilonia possente città in un ora sola è giunta la tua condanna, lei che sedeva regina e diceva in cuor suo : vedova non sarò e lutto non vedrò”.
A Babilonia città traboccante di ogni bene materiale e superba e orgogliosa di quanto ha, in un solo istante è privata di tutto.
Tutto ciò che si costruisce nell’orgoglio,nella superbia,nella presunzione è destinato al fallimento.
Chiediamoci : mi accorgo io della mia superbia che è dentro di me o mi credo un cristiano davvero umile ?

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